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Lapo Secciani: “Io operaio di strategie e creatività”

Giovane e con tanto entusiasmo. Questo però non è sufficiente nel mondo del business di oggi, occorre anche una grande conoscenza del proprio campo e del mercato in cui si opera. Lapo Secciani è un manager della comunicazione, che aiuta le aziende in difficoltà ed ha lanciato una sua iniziativa commerciale che sta già riscuotendo un grande successo. Lo abbiamo voluto conoscere meglio ed approfondire con lui tematiche care a tutti…

Chi è Lapo Secciani Manager?

Bella domanda, direi che non è poi così diverso dal Lapo “Uomo”. Non credo sia possibile cucirsi addosso abiti diversi a seconda della situazione, ognuno ha i propri pregi e i propri difetti e se li porta dietro in ogni luogo, confrontandosi con essi costantemente. Sono una persona e un manager molto aperto, amo il confronto, il dialogo e la possibilità di mettermi alla prova. Mi piace molto giocare di squadra, probabilmente perché ho giocato a calcio per anni ed è grazie a questo sport che ho appreso la cultura del lavoro, del sacrificio e della forza del gruppo. Sul lavoro, come detto, non sono poi molto diverso, solo un po’ più pignolo e preciso. Mi definirei una persona professionale e creativa, anche perché nel mio percorso professionale e di studi ho avuto modo di imparare a fondere le specifiche competenze marketing con un’innata vena creativa. La mia filosofia di approccio al lavoro è semplice: Passione x Precisione x Puntualità = Professionalità. P³. Per me fare marketing significa risolvere problemi, essere un Temporary Manager vuol dire impegnarsi costantemente per trovare soluzioni vincenti per chi ha deciso di puntare su di me. Credo che “la vita non sia altro che il tempo che ci è dato per realizzare i nostri sogni” ed è per questo che quando lavoro preferisco non perdere tempo in inutili chiacchiere: sono i risultati che devono parlare, io mi devo solo preoccupare di lavorare. I miei amici mi chiamano Il Manager, io preferisco definirmi un “operaio della Strategia e della Creatività” poiché le idee sono vincenti solo se si riescono a realizzarle.

Sul suo logo appare scritto: 

“Stile e Idee”. Perché?

Stile e Idee sono due concetti che trovo, a mio avviso, più ampi di Creatività e Strategie che descrivono meglio la “materia prima” che lavoro. Stile e idee sono indispensabili per redigere un piano aziendale vincente, per sviluppare un progetto di impresa. Lo stile influenza non solo l’immagine, ma i valori, la filosofia e la missione dell’azienda; mentre le idee sono il fulcro tutto nasce da un’idea; attraverso le idee e una loro declinazione analitica si possono cogliere nuove opportunità, ripensare i propri modelli di business o inventarne di nuovi. Forse è un po’ presuntuoso dire che Lapo Secciani crea stile e idee, ma a me piace pensarlo e ogni giorno, con il massimo impegno e professionalità, faccio del mio meglio per costruire con i miei clienti e partner progetti capaci di crescere da nuove idee e di svilupparsi con stile.

Cosa fa la Lapo Secciani 

Comunicazione?

Proverò a rispondere in modo sintetico: mi occupo di stile e idee. Battute a parte, la mia idea di studio di consulenza è una contaminazione di strategie, sia marketing che di gestione aziendale, con la creatività. Lo studio offre un servizio integrato, occupandosi di gestione aziendale e quindi comprendendo tutte le attività direzionali di amministrazione e marketing e tutti i servizi accessori al marketing necessari per promuovere e proporre nel modo migliore l’azienda cliente sul mercato. L’obiettivo è quello di dare un supporto manageriale alle piccole medie imprese, garantendo un servizio ad alta operatività. In sostanza, portando un esempio concreto, Lapo Secciani si occupa di sviluppare l’idea imprenditoriale, di redarre un piano di impresa e di metterlo in pratica supportando l’impresa nelle scelte strategiche e organizzative, nel controllo e nella gestione amministrativa, nello sviluppo di un piano di marketing e comunicazione vincente.

Quanto conta oggi 

la comunicazione aziendale?

Molto ma non deve prevaricare le idee e la sostanza. La comunicazione aziendale non deve essere gridata, citando Armani direi che la buona comunicazione aziendale non è quella che si fa notare ma quella capace di farsi ricordare, infatti afferma che “Nella società dell’apparire occorre apparire, ma l’essere oggi rappresenta ancora un valore fondamentale. Ritengo che l’apparire abbia breve durata, ma l’essere sia per la vita”. La comunicazione aziendale è indispensabile in un mercato globale dove i concorrenti provengono da tutto il mondo, ma questa deve essere coerente, studiata e costruita su prodotti e servizi vincenti; altrimenti è “truffa”. Oggi ci sono migliaia di strumenti, con idee e stile si possono trovare i migliori e creare qualche cosa di bello e vincente.

Qualcuno comincia a dubitare dell’effettiva efficacia del web marketing: Lei cosa ne pensa?

Questa domanda mi porta a una considerazione più ampia, che riprende in parte la citazione che ho precedentemente fatto di Armani relativa all’apparire e all’essere. Il web è uno strumento meraviglioso, i social e i blog hanno democraticizzato i processi di comunicazione, hanno spinto le persone a lasciare libera la propria creatività. Il web marketing è un’opportunità, ma il mondo del web è pericoloso. Senza un’adeguata formazione culturale, non parlo di competenze professionali, si rischia di perdere completamente il valore dell’essere e preoccuparsi solo di apparire. Tutti vogliono essere fashion blog, tutti esperti di cucina, tutti fotografi e modelli; tutti possono esprimere la propria creatività, ma pochissimi sono quelli che riescono a raccontare una storia, molti la copiano. Come dicono Fedez e J-AX “è più importante condividere che vivere”. Credo che il web marketing debba trovare una sua dimensione e come detto per la comunicazione aziendale deve essere supportata da prodotti e servizi vincenti, è un pezzo di un puzzle più complesso che è il raggiungimento degli obiettivi strategici ed economici, non è la soluzione a tutti i problemi. Io penso che se riusciremo a trovare la giusta dimensione “reale” il web marketing sarà uno strumento importante di supporto alle idee imprenditoriali e alle strategie aziendali. Il problema è che, come il marketing anni fa, è stato venduto come una soluzione certa e definitiva. Non si può spacciare una bici per una moto, altrimenti poi smettiamo di comprare le bici, perché ci convinciamo che non fanno ciò per cui sono state costruite. Ecco con il web marketing è lo stesso, non è la soluzione definitiva è uno strumento e come tutti gli strumenti deve essere usato correttamente e per i giusti scopi, altrimenti è inutile.

Ci può parlare di Etica Farma Lab?

È il progetto che ho creato, insieme ad altri investitori, il 28 marzo del 2015 e di cui sono Amministratore Unico. E’ un’azienda che opera nel campo della nutraceutica produciamo e distribuiamo prodotti per la salute e il benessere. Questo è un progetto innovativo, sia per il modo in cui è stato partorito, che per le scelte strategiche e commerciali adottate poiché siamo una delle prime aziende nel settore nutraceutico e salute che ha scelto di instaurare un rapporto diretto con i consumatori senza utilizzare canali di multilevel marketing e porta a porta. In questo progetto, che come ho detto considero il più importante fino ad oggi, mi occupo dell’amministrazione dell’azienda, della definizione delle strategie di marketing e commerciali e delle attività di comunicazione e pubblicità. Etica Farma Lab vende i suoi prodotti attraverso i classici canali dell’informazione scientifica, proponendo i nostri 15 prodotti a medici generici e specialisti; i prodotti si possono trovare in farmacia oppure acquistare direttamente, poiché esiste un numero diretto e presto un Ecommerce attraverso il quale i pazienti possono ordinare direttamente i prodotti. Tutti i prodotti godono di uno sconto minimo del 20% e le spese di spedizione sono completamente gratuite. La scelta nasce dal voler dare un servizio alle persone. I nostri prodotti sono realizzati dall’incontro della tradizione ayurvedica con la medicina occidentale, le materie prime e i principi utilizzati sono selezionati per garanzia di provenienza e efficacia, la scontistica e il servizio di ordine diretto realizzato per dare un forte beneficio alle persone. L’obiettivo è far star bene la gente sia fisicamente che economicamente. Questo è un progetto importante e accanto a me collaborano uomini e donne straordinari senza i quali non sarei riuscito a comprendere affondo le dinamiche di un mercato, quello nutraceutico, troppo diverso dal mondo dal quale provenivo io. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i miei collaboratori. Dopo 10 mesi di attività ci siamo assestati su un fatturato medio mensile di circa 15.000 euro, con i naturali cali di agosto-settembre e fine dicembre-inizio gennaio. Sono molto soddisfatto del lavoro svolto e dei risultati che insieme abbiamo ottenuto.

L’azienda si è sviluppata a seguito di un importante percorso di foundraising privato: quali sono stati i passi che avete intrapreso?

Vero è stato un miracolo. Etica Farma Lab Srl nasce dopo un importante percorso di found raising privato. Nel maggio del 2013, in una situazione informale con uno dei futuri soci, vengo incaricato di sviluppare un progetto di marketing per la promozione di un integratore nutraceutico con una formulazione innovativa destinato al rafforzamento e nutrimento del capello. Nei mesi successivi, analizzando il mercato, il piano di investimento e di sviluppo, appare evidente che serviva un capitale di almeno 50.000,00 Euro, necessario per sviluppare i canali di vendita e almeno altri 9 prodotti nutraceutici con il quali presentare un listino completo a medici e farmacie. Nei mesi successivi è emerso che, per poter avere successo, viste le dimensioni ridotte del progetto, serviva un’idea che permettesse di arrivare direttamente al cliente, garantendo così loro una scontistica maggiore, e quindi un risparmio, ma anche un maggiore profitto per l’azienda. Individuata l’idea e il canale di vendita, da affiancare alla classica vendita grossista-farmacia-cliente, ho avuto conferme da alcuni importanti operatori del mercato con esperienze pregresse in multinazionali del farmaco sulla validità del progetto e la solidità del piano d’impresa. A questo punto il progetto era ultimato, il business plan garantiva un buon ritorno economico e poteva essere un’importante opportunità di investimento. Eravamo a settembre 2014 e iniziava la parte più difficile, trovare investitori. Da settembre 2014 si arriva al marzo 2015, 40 persone incontrate, oltre 10 incontri con i potenziali investitori, numerose cene e presentazioni, nella quale ho avuto modo di poter proporre loro il progetto e le opportunità ad esse sviluppate. Abbiamo trovato un totale di 21 investitori, tra cui il produttore che ha creduto fin da subito nel progetto, mettendo a disposizione la sua esperienza trentennale nel settore della nutraceutica e ayurvedica. Il 28 marzo 2015 la società Etica Farma Lab viene costituita e rappresenta la prima forma di crowdfoundung realizzata in forma privata. Da quel giorno ad oggi abbiamo chiuso il 2015 in pareggio e dal 2016 abbiamo una media di 1500 pezzi venduti al mese.

Cosa deve fare un manager 

moderno per avere successo?

Deve crederci. Deve essere affamato e curioso, non deve mai sentirsi arrivato e deve rimanere umile. Deve avere anche un po’ di fortuna, ma quella senza basi non serve a niente. Non esiste una formula per il successo, non esiste una strada unica. Esistono però delle attitudini che possono aiutare e senza le quali la scalata professionale diventa quasi impossibile, come detto un manager moderno deve essere disposto al sacrificio, deve essere curioso e deve crederci, ma deve anche e soprattutto avere valori e principi saldi. Io credo vivamente che in questo mondo dove è tutto social, pubblico e “ostentato” convinzioni e principi profondi possano essere una molla per costruire qualche cosa di importante.

Lei crede nel temporary 

management?

Molto, altrimenti non avrei scelto questo percorso, ma mi rendo conto che il tessuto imprenditoriale italiano è figlio della propria storia, fatta di imprese familiari, dove la figura del manager non sempre è vista in modo propositivo e propulsivo. Credo però che, le tante piccole e medie imprese italiane, capaci di dare vita a prodotti e servizi di livello assoluto, potranno competere e vincere in questo ormai non più nuovo mercato se imparano a fare squadra. La parola “io” non è più vincente, oggi per vincere serve il “noi”. Ecco in un contesto di aggregazione la figura del temporary manager, quale professionista super partes, con una forte predisposizione all’ascolto e buone doti di leadership, possa essere la guida giusta per far coesistere realtà diverse in nuovi e unici soggetti.

 

 

Tratto da Uomo&Manager di Settembre 2016