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1 head hunter su 3 cerca online le caratteristiche dei candidati

Carlo Caporale_AD_Wyse

Gli head hunter googlano il nome del candidato sul web per conoscerlo

“Googlare” è un neologismo usatissimo ai tempi di internet e della conoscenza globale. Se non sei nella rete, probabilmente sei fuori da molti contesti. Ve lo confermeranno probabilmente molti head hunter che, secondo una ricerca di Wyser, cercano il nome del candidato proprio sul web digitando il suo nome su Google.

Secondo la ricerca di Wyser, l’80% degli head hunter effettua una ricerca online del candidato dopo aver ricevuto il suo curriculum vitae. E se per il 66,7% l’assenza del candidato in rete non ha alcun impatto, per un recruiter su tre non avere riscontro online influenza negativamente la prima impressione.

Le parole di Carlo Caporale, AD di Wyser Italia

“Il web offre molteplici informazioni su un candidato. Occupandoci di profili manageriali possiamo trovare ad esempio articoli o eventi relativi al candidato. Non solo Google, ma gli stessi social sono entrati ormainell’attività di recruiting ed head hunting – commenta Carlo Caporale, Amministratore Delegato Wyser Italia– LinkedIn ad esempio è un ottimo canale dove pubblicare annunci e ricevere candidature, ma non si può negare, e lo conferma anche la ricerca, che i social in generale siano uno strumento per raccogliere maggiori informazioni sul profilo professionale del candidato. Preme sottolineare come questo strumento vada, però, utilizzato secondo le regole che vigono anche in sede di colloquio. Ciò significa senza invadere la sfera privata del candidato, del tutto irrilevante ai fine dell’assunzione, e rispettando le norme non discriminatorie previstedalla deontologia della professione”.

L’assenza dalla rete? Un fattore non proprio apprezzato

Quindi, l’assenza dalla rete sembra non essere un ottimo biglietto da visita, ma chi invece ha un profilo social a cosa dovrebbe prestare maggiore attenzione?

Su LinkedIn, ordine, completezza e aggiornamento del profilo sono per il 61,9% le informazioni più importanti. Guardando un profilo LinkedIn, poi, il 47,6% dà valore alla coerenza delle informazioni rispetto a quellecontenuto nel curriculum vitae e il 26,2% si concentra sull’headline e sul summary. Minor attenzione vieneinvece posta sulle recommendation e segnalazioni (7,1%) e sull’attività di pubblicazione di post (4,8%).

Non c’è solo LinkedIn: solo il 23,9% dei recruiter dichiara infatti di non navigare sugli altri social. Ma il restante 76% quale social network preferisce consultare? Facebook è il social maggiormente visitato, indicato dal 61,9% degli head hunter, dopo LinkedIn. Instagram, invece, viene preso in considerazione solo dal 7,1% degli intervistati. Dato che sottolinea la scarsa rilevanza delle informazioni sulla vita privata nel processo di ricerca e selezione dei talenti.