10 consigli per affrontare il Blue Monday
Creato come operazione di marketing, il “Blue Monday” si è radicato nella cultura anglosassone come il giorno simbolicamente più triste dell’anno e diversi esperti hanno confermato le difficoltà psico-fisiche nel tornare operativi dopo le ferie. Ma lo sentiamo anche noi, alle nostre latitudini?
Individuato da Cliff Arnall, psicologo dell’Università di Cardiff, attraverso una controversa formula, dove le variabili sono il meteo, i debiti, i giorni passati dal Natale e quelli trascorsi dall’abbandono dei buoni propositi, e reso virale da una campagna di un’agenzia di viaggi, il Blue Monday si è trasformato in un appuntamento fisso nel mondo anglosassone, dove sono nate perfino delle organizzazioni che intervengono per aiutare le persone a superare questa difficile giornata.
Se per molti la formula attribuita ad Arnall sarebbe pseudo-scienza, la teoria generale del Blue Monday avrebbe comunque delle conferme a livello statistico e scientifico: secondo quanto riportato dal The Sidney Morning Herald, un sondaggio condotto in Australia dalla compagnia telefonica Telstra ha rivelato come circa 3 millennials su 4 temono fortemente il rientro al lavoro dopo le festività. Un dato che cala con l’aumentare dell’età degli intervistati: si passa dal 74% nella fascia 18-24, al 69% tra i 25 e i 34 anni, al 59% tra i 35 e in 44, fino al 51% tra i 45 e i 54 anni. Un dato che spiegato da Michael Leiter, professore di psicologia organizzativa alla Deakin University, come una paura che aumenta in basa alla giovane età in corrispondenza di ruoli di minor importanza e maggior fatica. Ma non è tutto: la psicologa Jacqui Manning ha aggiunto che l’infelicità al lavoro può manifestarsi con più forza dopo qualche settimana di ferie. Perfino le aziende si attivano per aiutare i propri clienti a superare il Blue Monday: come riportato dalla CNBC, la Tesco offre frutta gratuitamente durante questa giornata proprio perché “Sappiamo che in questa ricorrenza è più probabile che i nostri clienti soffrano della tristezza di gennaio”, come ammesso alla testata da Josh Hardie, Corporate Responsibility Director.
Ecco infine i 10 consigli della master coach Marina Osnaghi per vivere meglio il Blue Monday e tutti i lunedì nel corso dell’anno lavorativo:
1. VIETATO RIMUGINARE
Rimuginare sul rientro e sulla negatività stimola tristezza e insoddisfazione.
2. DEDICATI DEL TEMPO
Pratica un’attività piacevole, anche una cosa banale, fino a 30 minuti al giorno.
3. STOP AL PRANZO DI CORSA
Il pranzo, il caffè o il tè, goditelo seduto e comodo: ti riporterà all’atmosfera delle festività.
4. ANALIZZA IL TUO APPORTO CON IL COACHING
Rispondi a queste domande: qual è il contributo che voglio dare col mio lavoro? Cosa tendo a realizzare nelle differenti situazioni? Come posso realizzare al meglio ciò a cui tendo?
5. FOCALIZZA VALORI E LINEE GUIDA
Rifletti su di te e su chi ti circonda in senso positivo e costruttivo.
6. SCOPRI IL TESORO DIETRO IL MALESSERE
Dietro al malessere del lunedì potrebbe esserci un tesoro: trova il tuo valore, la buona ragione per cui ti infastidisci, ciò che persegui ed il modo in cui lo vorresti realizzato.
7. COMINCIA A DIRE NO UNA VOLTA PER TUTTE
Apri le braccia a te stesso e smetti di voler subire. Non serve ribellarsi urlando, basta stabilire il proprio limite con tranquilla fermezza.
8. RINUNCIA A SUBIRE SITUAZIONI CHE SI TRASCINANO DA TEMPO
Spesso sono favorite da abitudini che ti portano nei guai prima ancora che tu te ne accorga. Sono le vecchie abitudini distruttive che ci portano sempre nelle solite situazioni.
9. SEI UN CAPO? ORGANIZZA RIUNIONI CON UN APPROCCIO COACHING
Tieni in considerazione il feedback con i collaboratori e celebra i cicli intermedi, chiedendoti cosa è stato realizzato fin qui di positivo, e come sia possibile arrivare al traguardo con rinnovata energia.
10. NEL WEEKEND METTITI IN VACANZA
Anche se devi svolgere delle commissioni, cerca di staccare sul serio. Ritrovando il gusto di stare con gli amici, la famiglia, i figli, senza vivere il tuo tempo come se fosse ‘rubato’ ai tuoi doveri.