A che livello è la conoscenza dell’AI nelle aziende? Ecco cosa dice uno studio…

intelligenza artificiale

Sempre più si parla di intelligenza artificiale nelle aziende, ma a che livello è la conoscenza dell’AI all’interno delle realtà aziendali italiane? E cosa chiedono a questo strumento tecnologico? Traction ha svolto un sondaggio tra a CEO e manager per comprendere meglio la situazione.

In occasione di 10 webinar tenuti per la presentazione della piattaforma proprietaria di CRM con intelligenza artificiale AutoCust, è stata raccolta l’opinione di oltre 300 professionisti. Ecco i risultati.

conoscenza dell'AI nelle aziende

Tra confusione e non comprensione: cos’è l’AI per le aziende?

Il 34% delle risposte registrate da Traction rileva, infatti, che le imprese cercano dall’AI automazione. Cadendo quindi in errore. Infatti, per quanto i due concetti siano contigui tra loro, sono del tutto differenti. Se l’automazione sostituisce compiti umani ripetitivi con processi automatici o meccanizzati, l’intelligenza artificiale esegue compiti che normalmente richiederebbero l’intelligenza umana. 

C’è confusione anche per quanto riguarda la differenza tra AI generativa e predittiva. Il 68% dei partecipanti allo studio si ferma al primo sistema, perdendo quindi l’opportunità di sfruttare appieno le potenzialità offerte dai dati.

L’utilizzo dell’AI predittiva permette, ad esempio, di prevedere quali clienti sono più inclini a fare un acquisto, o quali contenuti possono avere maggior successo. Evitando quindi la dispersione di risorse ed energie.

Tra le applicazioni più conosciute dell’AI c’è l’assistenza clienti, che va oltre i tradizionali chatbot, a differenza di quanto ritiene il 73% dei partecipanti al sondaggio di Traction. I chatbot, infatti, non sono che uno tra i possibili strumenti a disposizione delle imprese, che possono contare oggi su veri e propri assistenti virtuali intelligenti. 

I dati, una risorsa determinante

Nonostante il valore specifico dei dati sia oggi riconosciuto universalmente, solo il 24% dei responsabili di impresa coinvolti ritiene che l’AI dia risultati immediati e autonomi. Eppure un dataset ben strutturato è fondamentale per alimentare gli algoritmi di intelligenza artificiale e machine learning. Molte imprese italiane sono sprovviste di queste informazioni. In questo caso la tecnologia può intervenire anche registrando i dati in corso d’opera.

Per quanto riguarda le aspettative sul reperimento di nuovi cliente, emerge che il 41% dei partecipanti si aspetta questo risultato dall’intelligenza artificiale. Sebbene questo strumento sia in grado di agire sulla customer acquisition, questo avviene solo per effetto di una strategia complessiva che mira a individuare e coinvolgere nuovi clienti. La tecnologia si innesta in un progetto più ampio, aprendo nuove possibilità di vendita.

Ma il dato che maggiormente fa riflettere è che solo il 5% dei partecipanti al sondaggio afferma di voler usare l’intelligenza artificiale per incrementare il proprio retention rate, ovvero il tasso di mantenimento della clientela. Una rilevazione da sottolineare, considerando che l’AI dà il suo meglio proprio nella fidelizzazione dei clienti.