AI Week di Rimini, grandi numeri e una nuova consapevolezza sul tema
Si è conclusa la settimana dedicata all’AI Week di Rimini, giunta alla sua 5° edizione, registrando numeri davvero straordinari. Quasi 8.000 persone ne hanno preso parte, oltre 15mila accessi nelle sale workshop e oltre 80 use case ascoltati sulla piattaforma AI Play.
“L’intelligenza artificiale sta avendo un impatto travolgente sulla società odierna e l’AI Week ne è la prova vivente”: con queste parole Giacinto Fiore, co-founder di IA Spiegata Semplice e co-organizzatore della manifestazione, ha definito il panorama generale e, allo stesso tempo, messo in luce il successo ottenuto dall’evento di Rimini.
“Manager, imprenditori, professionisti, startup e studenti, tutti presenti per scoprire le infinite potenzialità dell’intelligenza artificiale”, ha dichiarato Fiore. “Non potevamo chiedere di meglio per celebrare la seconda edizione in presenza dell’AI Week, evento che, anno dopo anno, assume sempre più importanza a livello nazionale e internazionale. Al giorno d’oggi, l’intelligenza artificiale è uno strumento potentissimo e, soprattutto, dalla connotazione più umana che tecnologica. Questo non significa che debba sostituire l’uomo in quanto tale, bensì essere uno strumento che faciliti l’esistenza dell’essere umano e le sue attività quotidiane.In vista del prossimo anno, puntiamo a raddoppiare ogni traguardo, mettendo ancora più in risalto le straordinarie potenzialità dell’artificial intelligence”.
I temi affrontati durante l’AI Week di Rimini
Durante l’evento sono stati trattati diversi temi legati ai campi di applicazione (praticamente infiniti) dell’intelligenza artificiale: dalla medicina alla politica, dall’astronomia alla fisica, fino al mondo del customer care.
“Centinaia di realtà italiane sono oggi coinvolte nell’onda dell’intelligenza artificiale”, ha detto Pasquale Viscanti, co-founder di IA Spiegata Semplice e co-organizzatore dell’AI Week. “Qualche anno fa le aziende ci chiedevano chi fosse in grado di offrire soluzioni «AI addicted», ora, invece, la domanda è cosa questi fornitori possono fare per migliorare il business e l’operatività delle organizzazioni. La risposta, anzi le risposte hanno nomi precisi e possono assumere forme differenti, tra cui piattaforme e avatar virtuali in grado di conversare. Siamo ben consapevoli dei progressi che sono stati fatti e che sono tuttora in corso d’opera, ma, al tempo stesso, sappiamo che ulteriori sviluppi e miglioramenti sono a portata di manager e professionisti di ogni campo operativo. Il passepartout? Senza ombra di dubbio la tecnologia del momento”.