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Alfabetizzazione dei dipendenti all’intelligenza artificiale: il 40% delle aziende la favorisce

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L’Intelligenza artificiale è uno strumento che oggi viene percepito dal mondo del lavoro come un’opportunità di migliorare la produttività, ma anche di ottimizzare le risorse a disposizione. E la conferma arriva da uno studio di LinkedIn, social media dedicato ai professionisti, secondo il quale quasi il 40% delle aziende italiane favorisce l’alfabetizzazione dei dipendenti all’intelligenza artificiale.

AI: una risorsa da sfruttare al massimo

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale si sta diffondendo molto rapidamente. Ma chi ha una reale familiarità con questo strumento ed è in grado di sfruttarne a pieno le potenzialità, è probabilmente una minima parte dei fruitori. Altri, al momento, procedono a tentoni.

Oggi i leader aziendali riconoscono che i loro dipendenti avranno bisogno di nuove skill per lavorare con l’AI e per questo stanno offrendo loro dei percorsi di formazione che possano aiutare a comprendere meglio le possibilità infinite che possono derivare da un adeguato utilizzo.

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Secondo LinkedIn, le competenze necessarie per i lavori a livello globale dovrebbero cambiare del 51% entro il 2030 (dal 2016), e si prevede che la diffusione dell’AI generativa possa accelerare questo cambiamento fino al 68%.

In Italia, il 67% degli hiring manager prevede un aumento del divario di competenze nei prossimi cinque anni, sottolineando la necessità per le aziende di dare priorità allo sviluppo delle skill se vogliono sfruttare le opportunità offerte dall’IA.

Anche i professionisti vogliono migliorare la propria conoscenza in materia di intelligenza artificiale: l‘89% in Italia afferma di essere entusiasta di utilizzarla nel proprio lavoro e il 79% ritiene che possa contribuire all’avanzamento della propria carriera.

Lo sviluppo delle skill sull’intelligenza artificiale è fondamentale anche per la mobilità interna e la retention dei talenti. A livello europeo, 9 aziende su 10 sono preoccupate per la “fidelizzazione” dei dipendenti e il 39% degli hiring manager italiani prevede un aumento del turnover dei dipendenti nel 2024.

Marcello Albergoni, Country Manager Italia, ha detto a tal proposito: “A poco più di un anno dalla diffusione dell’IA generativa, le aziende stanno iniziando a investire nella formazione dei propri dipendenti per sfruttare al meglio questa tecnologia. Sono proprio queste imprese lungimiranti ad avere un vantaggio sulla concorrenza. Le aziende non possono permettersi di tardare nell’aggiornamento professionale se vogliono cogliere le opportunità offerte dall’IA e avere successo in un mondo del lavoro in continua evoluzione. L’aggiornamento dei dipendenti in materia di hard e soft skill non solo aiuterà le aziende a diventare più agili, ma migliorerà anche la fidelizzazione e renderà più facile passare a nuove carriere all’interno dell’organizzazione. Le imprese che riusciranno a raggiungere questo obiettivo beneficeranno del fatto di avere una forza lavoro con le competenze giuste, nei ruoli giusti e al momento giusto. Tuttavia, per avere successo, le aziende dovranno anche coltivare una cultura dell’apprendimento continuo – segnalando i ruoli interni, incoraggiando i dipendenti a considerare la loro prossima mossa e aiutandoli a individuare le competenze necessarie per accedere a nuovi ruoli”.