ArtMediaMix, la comunicazione e il marketing si fondono con lo spettacolo e l’arte
Nel panorama delle agenzie italiane, abbiamo incontrato una realtà che ha fatto del Mix uno stile proprio, anzi, ha addirittura portato il nome nell’essenza, mistura di arte, perché comunicare lo è a tutti gli effetti, e di media a rappresentare quel braccio indispensabile per raggiungere l’audience, il target.
ArtMediaMix è un Mix inusuale che elabora strategie di comunicazione integrata funzionali agli obiettivi di marketing dei clienti e realizza progetti di branded entertainment, costola del content marketing, concontenuti di intrattenimento per catturare l’attenzione del consumatoreemantenerla quanto più possibile nel tempo.
A tutti gli effetti si avvicinandosi a una media company, si definiscono un COMMUNICATION INTEGRATOR!
Arte, musica, sport e media costituiscono il dna di ArtMediaMix: concept creativi e tecnologie avanzate che mirano a potenziare l’immagine, l’identità, la comunicazione dei brand committenti, orientandoli su format media che massimizzano l’appeal nei contesti di riferimento.
Una redazione giornalistica e di copywriter che, insieme a un team tecnico, si occupa del design alla base della strategia: un network di professionisti creativi per ricercare soluzioni di comunicazione al passo dell’innovazione, anticipando le tendenze per firmare sinergie vincenti.
È così che si gettano le basi di linee di business interne, autonome, interscambiabili: ArtMediaMix, il brand storico per i progetti legati alla comunicazione e alle strategie innovative dell’area Media & Entertainment, ArtMediaSport che si occupa di advisory e advocacy nel mondo dello Sport al fianco delle Federazioni nazionali e degli Atleti e ArtMediaHealth per creare connessione tra la creatività digitale e la salute.
Un nuovo modo di comunicare le Corporate e i valori aziendali, istituzioni e associazioni operanti nei settori di Media & Entertainment, Sport e Health.
Intervista al CEO di Artmediamix Gian Marco Sandri
Ricercare, pensare, innovare, le parole chiave di questa realtà che Gian Marco Sandri ci rivela in questa intervista.
Ci racconta la genesi della sua realtà?
Artmediamix nasce da una mia visione del brand nel 2001. Ho lavorato per circa 20 anni nelle più grandi aziende informatiche del mondo dove ho avuto la fortuna di essere formato avendo accesso alla tecnologia più evoluta con anni di anticipo. Nel 2001 ho partecipato alla creazione di uno spot pubblicitario di una grande azienda di abbigliamento che si chiama MissSixty. La sfida era la creazione di un filmato multimediale su un mega schermo in Giappone a Tokyo a Shibuya. In quell’esperienza ho vissuto in prima persona che cosa significava fare Artmediamixing. Eravamo Ingegneri, Artisti, Musicisti e stilisti. Un pool di visionari che è riuscito in pochi giorni a far girare uno spot di grande valore su una tecnologia innovativa. Nello stesso anno decisi di registrare il marchio ARTMEDIAMIX e nel 2008 che era ora che facessi il salto come imprenditore. Avevo imparato tanto e ormai avevo la mia rete di partner ma, soprattutto, godevo della stima del mondo dell’ICT e della comunicazione.
Qual è il progetto che più l’ha caratterizzata in questi anni?
In realtà non esiste un solo progetto. Artmediamix si muove trasversalmente su community d’interesse dove l’aspetto emotivo è essenziale. Ci sono settori come la musica che mi affascinano. E in questo settore abbiamo imparato tantissimo gestendo di fatto per grandi clienti piattaforme di musica digitale al fianco di case discografiche ed operatori di telecomunicazione. Parallelamente abbiamo lavorato con grande anticipo ai modelli di diffusione di contenuti in streaming prima delle grandi piattaforme come DAZN, CHILI, NOWTV generando contenuti sia per la rete che per le TV generaliste nel segmento entertainment. Uno dei più grandi successi fu un format che si chiama OLTRESANREMO che realizzò più di 6Ml di spettatori in rete.
L’ultima iniziativa portata avanti?
Stiamo realizzando due progetti nel campo editoriale indirizzati al mondo degli OTT. I progetti saranno rivelati presto al mercato. Un progetto ci permetterà di raccogliere le idee e le IP razionalizzarle e renderle disponibili al mercato. Il secondo progetto è un super motore di ricerca evoluto che permette di rintracciare sulla rete qualsiasi contenuto indipendentemente dalla piattaforma che lo offre in rete. Posso dire poco ancora ma posso assicurare che sono progetti innovativi che rivoluzioneranno il settore dell’entertainment offrendo supporto agli artisti, sceneggiatori e autori e daranno sollievo agli utenti che oggi vivono difficoltà nel cercare i contenuti di proprio gradimento.
Ha immaginato un’altra linea di business da aggiungere alle altre?
Si siamo partiti con un progetto interessantissimo che concentrerà la community dei comics italiani ed internazionali. Stiamo facendo partire un laboratorio speciale per la produzione di contenuti e modelli di intercettazione del talento. In Artmediamix la propensione al mecenatismo è essenziale. Noi viviamo moltissimo l’Arte nelle sue forme. Stiamo inoltre finendo la progettazione di due iniziative che si rivolgono al mondo dei musei tra i quali una delle più grandi fondazioni internazionali di arte moderna e dell’archeologia dove uno storytelling evoluto, supportato dalla tecnologia, consentirà la fruizione dei contenuti in una modalità innovativa e divertente. Il settore della salute ci interessa moltissimo e dopo aver realizzato un progetto di ricerca in ambito infermieristico con quattro prestigiose università, supportati dai fondi europei, stiamo aspettando che passi questo momento difficile causato dalla pandemia per il lancio ed il consolidamento del progetto TraiNurse nei sui diversi scenari evolutivi.
Insomma ci emozioniamo emozionando le persone. Nel nostro “laboratorio azienda” tutti sono liberi di proporre idee e di creare. È nella realizzazione dell’idea che siamo particolarmente distinti dai nostri competitor perché abbiamo sperimentato da diversi anni.
Il team è coeso ed aggressivo al 70%. La presenza in maggioranza del mondo femminile ha negli anni garantito il contenimento dell’estrema creatività calmierata dal pragmatismo femminile.