“Be Mindful: il Manifesto per il benessere psicologico in azienda”. Da cosa si parte?
Il benessere psicologico in aziende è fondamentale se si vuole mantenere alta la produttività e soprattutto i talenti in organico. Ma come fare?Mindwork, prima società italiana per la consulenza psicologica online in ambito aziendale, ha lanciato “Be Mindful: il Manifesto per il benessere psicologico in azienda”.
“Siamo particolarmente orgogliosi di presentare il Manifesto, uno strumento che riteniamo utile per promuovere e mettere a terra il benessere psicologico in azienda. Prestare attenzione ai bisogni e ai vissuti delle proprie persone, accogliere le loro necessità e favorire una leadership consapevole dell’importanza della dimensione mentale costituiscono valori fondamentali per organizzazioni sane – afferma Mario Alessandra, Founder & CEO di Mindwork. Siamo lieti che al nostro appello, proprio nell’ottica di fare sistema, abbiano aderito e contribuito importanti rappresentanti del tessuto imprenditoriale italiano”.
Dai dati che arrivano dall’OMS si nota come ogni anno nel mondo si registra una perdita di circa 1000 miliardi di dollari a causa di fattori come ansia e depressione, e ciò si riflette nelle 12 miliardi di assenze annue dal lavoro legate al malessere psicologico. Non solo, da una più recente indagine da parte del Future Forum emerge che il 42% dei lavoratori e delle lavoratrici ha dovuto contrastare gli effetti del burnout a livello globale, stima in crescita nel nostro Paese.
I principi da rispettare per ottenere benessere psicologico in azienda
In che modo si possono raggiungere risultati apprezzabili? Vi riportiamo per intero le linee guida.
Persona
1. Benessere a 360°: si considera il benessere nella sua completa accezione che comprende le dimensioni fisica, psicologica, relazionale e finanziaria.
2. Consapevolezza: viene ritenuta essenziale la consapevolezza di sé e dei propri vissuti, al fine di poter autoregolare le proprie emozioni.
3. Person Integration: si ritiene che ogni individuo sia caratterizzato da diversi ruoli e vissuti e che sia compito dell’impresa promuovere iniziative che permettano di far sentire le persone “complete”.
4. Equilibrio: si lavora all’ottenimento dell’equilibrio psicofisico di ciascuno, ma si offre anche una rete di supporto laddove questo venga a mancare.
5. Unicità: si favorisce l’espressione dell’unicità individuale, consapevoli del valore che queste portano all’azienda.
Leadership
1. Autoconsapevolezza: si predilige l’autoconsapevolezza di manager e responsabili quale punto di partenza per una leadership sana.
2. Riconoscimento: è importante che venga riconosciuta la persona oltre il ruolo e che si sia in grado di cogliere segnali di malessere psicologico.
3. Sicurezza psicologica: è fondamentale che ciascuna persona si senta accolta e al sicuro nello scambio di opinioni, informazioni e considerazioni all’interno del team.
4. Perno relazionale: è necessario investire in una relazione di qualità con le persone per alimentare e ottimizzare quella lavorativa.
5. Senso del limite: ci si pone a fianco dei manager e responsabili nello stabilire i confini e nel supportarli nei momenti di difficoltà.
Società
1. Incertezza: vengono forniti informazioni e strumenti per gestire i vissuti emotivi derivanti dall’incertezza percepita verso il futuro.
2. Cambiamento climatico: ci si impegna attivamente nel mantenere una responsabilità sociale tenendo conto delle possibili sensazioni di eco-ansia causate dal cambiamento climatico in corso.
3. Progresso tecnologico: viene promossa la capacità di adattamento e la flessibilità, quali elementi chiave per il proprio benessere.
4. Benessere civico – il ruolo del contesto: viene riconosciuto l’impatto di un contesto mutevole e delle sue variabili, da comprendere fino in fondo per poter sostenere adeguatamente le proprie persone.
5. Benessere civico – il ruolo della persona: viene riconosciuto il ruolo attivo delle proprie persone come cittadini e cittadine: stare bene in azienda significa portare benessere all’intera società.