Benessere sul lavoro: solo 1 su 4 si sente realizzato. Lo stress è un grande problema…
Quando inizia un nuovo anno, ciascuno di noi stila un elenco di buoni propositi da seguire. Tra questi sempre più spesso si punta ad aumentare il benessere sul lavoro, per diminuire i livelli di stress. E già, perché sono tantissimi i lavoratori italiani, e tra loro ci sono i manager senza dubbio, che vivono in una costante condizione di stress.
Questa situazione è confermata anche da un recente sondaggio condotto da Indeed, portale dedicato a chi cerca e offre lavoro, che a fine novembre 2024 ha preso in esame il benessere sul posto di lavoro, che ha coinvolto 1000 persone di età maggiore di 18 anni interessate a nuove possibilità di occupazione.
Solo 1 su 4 si sente realizzato sul lavoro
Dallo studio è emerso che solamente 1 lavoratore su 4 (26%) si sente realizzato sul lavoro. Le motivazioni sono che quasi 1 italiano su 2 (45%) pensa di essere sottopagato e non sorprende che la mancanza di un giusto compenso (52%) sia in cima alla lista delle cause indicate dai lavoratori che non riescono a sentirsi felici. Altre motivazioni significative sono la mancanza di apprezzamento (42%) e di soddisfazione (35%), ma c’è anche un 23% degli interpellati che dice di non riuscire a dare il massimo perché si sente infelice o non prova senso di appartenenza.
La pressione è un nemico della produttività?
Gli obiettivi vanno raggiunti e su questo non ci piove, ma ci sono modi e modi per stimolare chi lavora a dare il massimo per raggiungere i traguardi prefissati. La pressione eccessiva, sia mentale che emotiva, può rappresentare un problema da non sottovalutare. Dallo studio, infatti, emerge che il 50% circa degli occupati dichiara di sentirsi stressato almeno 2-3 giorni a settimana, mentre per il 22% è addirittura routine quotidiana. Una percentuale analoga (20%) prova quotidianamente sensazioni di difficoltà, mentre il 17% di chi non riesce a prosperare sul lavoro lamenta la totale assenza di supporto da parte dei propri manager.
Cosa lamentano i lavoratori? Sono varie le problematiche lamentate dagli intervistati: carichi di lavoro eccessivi (35%), scarso riconoscimento (35%) e un work life balance insoddisfacente (26%). La mancanza di flessibilità, in particolare della possibilità di poter lavorare da remoto, è ancora un problema per il 18%, mentre un numero eccessivo di riunioni sono segnalate dal 14% dei lavoratori partecipanti al sondaggio. In generale, più di 1 lavoratore su 3 (35%), infine, pensa che il proprio datore di lavoro non faccia abbastanza per favorire il benessere sul posto di lavoro.
“Un ambiente di lavoro positivo e inclusivo, che metta le persone in condizione di sentirsi realizzate, è fondamentale per il successo di ogni azienda. Quando i lavoratori sperimentano un senso di benessere, riescono ad avere performance migliori e migliora anche il loro coinvolgimento e la fiducia nell’organizzazione. Questo, a sua volta, favorisce una maggiore partecipazione e senso di responsabilità. Questi dati ci offrono l’opportunità di riflettere sulle reali esigenze dei lavoratori e di promuovere un cambiamento significativo. Dobbiamo impegnarci a creare culture aziendali basate sul rispetto, sul riconoscimento del merito e sul supporto reciproco. Investendo in programmi di benessere che aiutino i dipendenti a gestire lo stress e a raggiungere un sano equilibrio tra vita privata e professionale, liberiamo il pieno potenziale di ogni individuo. Questo approccio rafforza la fiducia, porta a risultati migliori e getta le basi per un futuro del lavoro più equo e sostenibile”, ha dichiarato a margine della presentazione dei risultati dello studio Gianluca Bonacchi, Senior Talent Strategy Advisor di Indeed.