Big Data, un valore da sfruttare
Big Data, tutti (o quasi) sanno cosa siano, in pochi sono in grado di analizzarli ed utilizzarli per le proprie attività. Eppure, i Big Data, se ben gestiti e ottimamente sfruttati, rappresentano un patrimonio considerevole per le aziende.
I volumi di dati immagazzinati dalle aziende, infatti, sono enormi (anche se spesso non si è consapevoli di questo), di tipologie differenti, e provenienti da fonti diverse. Dati che, una volta raccolti ed archiviati possono essere trasmessi ad ogni dispositivo Web, mobile e POS: rappresentano quindi un valore inestimabile di cui le imprese sono consapevoli e da cui è possibile generare nuove opportunità di business.
Per farlo, occorre selezionarli, sapere dove risiedono, come fare per renderli fruibili e condivisibili e soprattutto sfruttarli nel modo migliore per il proprio business.
Le aziende che possiedono una visione innovativa delle strategie digitali e dei modelli di business sono in grado di farlo, sfruttando anche l’Internet of Things, che, al momento attuale, già vale la considerevole cifra di 2 triliardi di dollari ogni anno. Niente male davvero.
“La capacità di individuare opportunità nell’immediato e reagire in maniera quasi real-time erano concetti lontani e applicabili solo in un’ottica futura” commenta Monica Stamerra, Marketing Executive di Software AG Italia. “Questo è divenuto oggi possibile e reale: le aziende più innovative sono consapevoli delle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, il cui limite è solo l’immaginazione, e hanno la possibilità di trarre da queste vantaggi di business che anni fa risultavano impensabili. Pensiamo, ad esempio, all’utilizzo delle analisi predittive in ambito retail: è possibile oggi determinare quando un concorrente sta abbassando i prezzi e quindi attuare strategie tattiche di risposta, oppure ricevere delle notifiche in tempo reale nel momento in cui il numero di articoli presenti sui diversi scaffali scende al di sotto di una certa soglia e agire di conseguenza”.