Biografie e curriculum: ecco le differenze per i professionisti

Scrivere una biografia è un qualcosa di ben diverso rispetto alla scrittura di un curriculum, cerchiamo dunque di fornire alcune indicazioni a tal riguardo.

Il “ruolo” delle biografie sul web

La necessità di scrivere una biografia è strettamente correlata alla diffusione massiva del web: mentre in passato l’esigenza di produrre una biografia era una prerogativa pressoché esclusiva di autori o analoghe personalità, oggi grazie a Internet chiunque può presentarsi al pubblico con una pagina web di questo tipo.

Le biografie possono esse previste, ad esempio, nel sito web di un libero professionista che intende farsi conoscere dal pubblico e dai potenziali clienti, nel sito web di un artista o di un semplice appassionato ad una determinata disciplina, nel sito Internet di un politico, di un personaggio televisivo o del mondo del web, di uno sportivo e via discorrendo.

Va chiarito anzitutto che la biografia è un qualcosa di profondamente diverso rispetto al curriculum, scopriamo subito perché.

Cosa distingue la biografia dal curriculum

Il curriculum è un documento schematico, il quale racchiude in modo organico tutte le esperienze lavorative, professionali di una persona, nonché i suoi titoli di studio, le sue conoscenze linguistiche e tutte le sue altre “skills”.

D’altronde il curriculum è un documento che viene letto, nella grande maggioranza dei casi, dagli addetti alla selezione del personale, dunque da persone che hanno la necessità di effettuare uno screening dei CV pervenuti in modo tanto efficace quanto rapido.

La biografia è un qualcosa di completamente differente, è un testo in cui la persona racconta in modo breve la sua vita con un particolare riguardo verso la sua professione o la sua attività, ma senza trascurare aspetti più personali, più esperienziali.

Biografie e autobiografie

Ovviamente si parla di autobiografia se la biografia riguarda la propria medesima persona; può accadere anche che la biografia riguardi una persona diversa da chi scrive, ma nella grande maggioranza dei casi le biografie sono scritte direttamente dal loro “protagonista”.

Nell’autobiografia è sicuramente importante mettere in evidenza i momenti più salenti del propri passato nell’ottica della propria attività, o anche della propria carica istituzionale: da questo punto di vista può essere considerato senz’altro un ottimo esempio di biografia quella di Vincenzo Gesmundo,il Segretario di Coldiretti.

Biografie formali e informali

Sicuramente una biografia istituzionale deve avere un taglio formale, tuttavia in tutti i casi i testi biografici possono includere anche aspetti che esulano dall’attività svolta, dunque ad esempio passioni, hobby, obiettivi, progetti e quant’altro si ritenga sia stato rilevante nel percorso di vita.

In rete non mancano affatto le biografie più informali, dunque dei testi scritti in modo più giovanile, più simpatico, o magari come se si stesse raccontando una sorta di “storia”.

Biografie come queste ricorrono molto spesso, ad esempio, nelle biografie dei professionisti che svolgono delle professioni creative: l’ecletticità e l’originalità nella narrazione biografica sono particolari che possono risultare sempre molto apprezzati in simili casi.

Chiedere l’aiuto di un professionista, oppure no?

Dinanzi alla necessità di scrivere un’autobiografia c’è chi sceglie di farsi affiancare da un professionista, magari da un giornalista o da un copywriter.

L’idea può essere interessante, non c’è dubbio, ma non bisogna mai dimenticare che l’autobiografia è un qualcosa di strettamente personale, di conseguenza è bene che il professionista ingaggiato abbia un ruolo di mera revisione e di consulenza: se gli si affidasse tout court la redazione del testo egli non avrebbe modo, per ovvi motivi, di cogliere gli aspetti che la persona intende mettere in risalto.