Camper smart worker, il vademecum per lavorare da remoto in… camper
Avete mai sentito parla di camper smart worker? Il lavoro da remoto è ormai una consuetudine per moltissimi professionisti. E alcuni di loro stanno iniziando a pensare di trasformarsi in veri e propri nomadi digitali. L’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, evidenzia un cambiamento in controtendenza con la flessione post-pandemica: nel corso del 2024 i lavoratori da remoto in Italia arriveranno a 3,65 milioni.
Nomadi digitali, un fenomeno in crescita
Lo scorso anno erano oltre 800mila i nomadi digitali, di cui il 47% Millennials (tra i 30 e i 39 anni), secondo alcuni studi riportati nel Terzo Rapporto sul nomadismo digitale in Italia a cura dell’Associazione Nomadi Digitali.
E tra i nuovi modi di pensare l’abitazione-ufficio vi sono anche camper e van scelti dal 21% degli smart worker nel mondo. A dirlo è un’indagine di bluepillow, motore di ricerca globale di alloggi. Il “camper smart worker” è definibile come una nuova tipologia di nomade digitale, maggiormente legato al dinamismo e al contatto con la natura.
Per questo, sono diverse le aziende produttrici di camper, caravan e van che hanno iniziato a sviluppare veicoli studiati proprio per rispondere alle esigenze dei lavoratori da remoto.
Lavoro e vacanza: possono davvero coesistere? A quanto sembra questa soluzione potrebbe rappresentare un mezzo per riuscire. Perché lavorare da una stanza d’albergo non rappresenta un problema, mentre farlo da un camper dovrebbe esserlo?
Il vademecum del camper smart worker
Assocamper, ha realizzato per coloro che volessero intraprendere questo percorso, un vademecum che sottolinea alcuni aspetti fondamentali nella scelta del mezzo da acquistare o noleggiare e le sue specifiche tecniche.
1. Disposizione degli spazi: la dinette, zona soggiorno, diventa il fulcro dello spazio lavorativo e deve essere spaziosa, luminosa ed equipaggiata con prese elettriche e accessi USB. I modelli con letti a scomparsa sono da preferire per l’amplificazione degli spazi. Il camper offre un contesto lavorativo ristretto che, col passare delle ore di lavoro, può creare disagio; amplificarlo mantenendo l’ordine e sfruttando questa tecnologia è un’ottima soluzione.
2. Autonomia energetica: un aspetto da non sottovalutare, soprattutto per i momenti di sosta libera e di marcia. Prevedere una seconda batteria servizi per aumentare il numero di Ampere e ricaricarla, insieme alla prima, con pannelli solari di adeguata potenza permette di viaggiare tranquilli e consente di tenere accesi schermi e dispositivi per lungo tempo, Anche optare per un impianto con batterie al litio consente una certa autonomia.
3. Spazi extra per lavorare all’aperto: stare tutto il tempo chiusi in camper a lavorare non farà sentire nessuno in vacanza! Portare con sé tavolini, sedie, cuscini ergonomici e multi-prese consentirà l’utilizzo degli spazi esterni in maniera congeniale alle attività lavorative. Bisogna però tenere sempre a mente che tendalini e tavoli non possono essere allestiti ovunque, se non in aree autorizzate o nelle soste in aree consentite in mezzo alla natura. La scelta di un van rispetto a un camper consente maggiore facilità di posteggio per le dimensioni ridotte, ampliando notevolmente le possibilità di sosta.
4. Connettività: portare con sé un hotspot portatile con connettività 5G e un amplificatore di segnale per massimizzare la connessione è fondamentale. Esistono applicazioni per cellulare che consentono di controllare in anticipo la copertura di segnale del territorio in cui ci si sta recando. Vi sono aree di sosta attrezzate con Wi-Fi e prese elettriche o spazi all’aperto confortevoli per fermarsi a lavorare.
5. Coibentazione: scegliere un mezzo con una buona coibentazione termica per garantire un posto di lavoro confortevole è un aspetto da non trascurare. D’estate, infatti, potrebbe essere necessario dover stare sotto il sole per ricaricare le batterie con i pannelli. In generale è molto utile avere a bordo un termometro per il monitoraggio della temperatura interna al veicolo e del frigorifero, che consenta di rilevare immediatamente se qualcosa nella regolazione termica non sta funzionando a dovere.
6. Stabilità: sostare su una superficie completamente piana non è scontato. Difficilmente la postazione di lavoro sarà confortevole se non ci si avvale di strumenti di compensazione del dislivello del terreno. È possibile utilizzare dei cunei in plastica, ma per una sosta più confortevole è possibile adottare sistemi di sollevamento e stabilizzazione che automatizzano questo indispensabile processo da fare a ogni sosta, soprattutto nelle aree verdi.