Capelli diradati? La tricopigmentazione può essere una soluzione

tricopigmentazione

Esistono diverse soluzioni per combattere la caduta dei capelli, tra cui rimedi a base di farmaci come la finasteride e il minoxidil, opzioni basate sulla chirurgia come le procedure di trapianto di capelli e persino i correttori temporanei. 

La tricopigmentazione, come spiega Gianluca Garsia esperto di Tricopigmentazione sul suo sito, è un’alternativa relativamente nuova, sostanzialmente una forma di micropigmentazione temporanea del cuoio capelluto con alcune caratteristiche davvero interessanti.

Tricopigmentazione e micropigmentazione: le differenze

Le moderne tecniche di tricopigmentazione sono derivate dalla micropigmentazione del cuoio capelluto, una soluzione per contrastare i capelli diradati che comporta il posizionamento di piccoli depositi di pigmento all’interno del derma superiore del cuoio capelluto. 

Ogni deposito è progettato per replicare un singolo follicolo pilifero rasato. Quando migliaia di depositi vengono combinati e miscelati con i residui di capelli “reali”, il risultato è una simulazione incredibilmente realistica di una testa perfettamente rasata.

Essenzialmente la tricopigmentazione è una versione temporanea della micropigmentazione del cuoio capelluto, che consente al cliente di abituarsi al nuovo aspetto prima di impegnarsi in una soluzione a lungo termine. 

L’applicazione di questa tecnica è leggermente diversa dalla micropigmentazione, anche se sostanzialmente si tratta di una diversità che riguardano il tipo di pigmento utilizzato.  

I pigmenti temporanei utilizzati nella tricopigmentazione, infatti, sono progettati per svanire dopo 12-24 mesi, mentre i pigmenti di micropigmentazione del cuoio capelluto possono durare per molti anni, addirittura decenni.

Le varie tipologie di tricopigmentazione

Questa tecnica sta rapidamente diventando una soluzione popolare per tutti coloro che soffrono di alopecia e calvizie insieme alle opzioni tradizionali come il trapianto di capelli. 

Si tratta di un procedimento non invasivo e offre risultati garantiti se effettuato da un tecnico esperto e ben addestrato. Esistono quattro principali applicazioni della tricopigmentazione, ovvero:

Ricostruzione della densità dei capelli persi

Per il diradamento dei capelli, la tricopigmentazione consente la simulazione della densità mancante. Questo vale indipendentemente da quanti capelli ha perso il ricevente e può persino ricreare una capigliatura completa su un cuoio capelluto completamente calvo.

Ricostruzione dell’attaccatura dei capelli

La recessione dell’attaccatura frontale è spesso il segno più evidente di calvizie. Questa tecnica consente al cliente di ricostruire la propria attaccatura dei capelli nella posizione originale o in qualunque altra posizione.

Mimetizzazione delle cicatrice

Di solito, dopo un intervento chirurgico di trapianto di capelli, resta sul cuoio capelluto una cicatrice che è difficile da eliminare. La tricopigmentazione può essere utilizzata per minimizzare tutti i tipi di cicatrici presenti sulla testa, fornendo un risultato finale davvero soddisfacente.

Correzione dell’alopecia

La natura imprevedibile e ricorrente dell’alopecia, in particolare areata o totalis, può incidere notevolmente non solo sull’aspetto estetico ma anche su quello psicologico del paziente.  

La tricopigmentazione consente al soggetto di nascondere completamente i segni dell’alopecia del cuoio capelluto, anche se le aree interessate mutano nell’aspetto.

In conclusione, possiamo dire che per molte persone, la tricopigmentazione può offrire un rimedio adeguato al problema della perdita di capelli senza necessariamente dover ricorrere a tecniche più invasive (e costose) come i tradizionali trapianti che, sebbene effettuato da personale medico specializzato, possono comportare dei rischi e una non perfetta riuscita finale.