Carta Vs Digitale: come vi trovate meglio?

Carta vs digitale

Prendere appunti e scrivere idee su carta è un’abitudine destinata a non sparire (per fortuna) nell’era digitale. I dati lo dimostrano: secondo una stima resa nota da Microsoft, infatti, oltre il 70% delle persone usa ancora la penna per più di un’ora al giorno. Se si mette a confronto l’efficacia di scrivere su carta o su formato digitale – come fatto di recente dai ricercatori dell’Università di Princeton – risulta che chi predilige la tecnica più “antica” selezioni di più gli elementi da annotare e abbia meno difficoltà poi a far proprie le nozioni trascritte. Pregi e difetti: su taccuino o quaderno c’è infatti lo svantaggio di non poter modificare, impaginare e condividere tanto agevolmente i testi quanto quelli disponibili su supporti elettronici.

Dilemma amletico

Quindi cosa utilizzare per un’ottimizzazione del lavoro, carta o digitale? Per rispondere a questa domanda, l’attenzione di designer e sviluppatori si è concentrata su soluzioni che propongono il perfetto mix. Basta avere uno speciale tablet di carta, una penna intelligente e un’app che permetta di digitalizzare gli appunti presi su carta. Al Fuorisalone, Moleskine ha presentato lo Smart Writing Set, un sistema ibrido tra analogico e digitale che propone un nuovo modo di organizzare il tempo e le idee grazie al Paper Tablet, la Pen+ e la Notes App per iOs o Neo Notes per Android. Il set garantisce di raccogliere a mano le fasi primordiali del processo creativo, usando il coordinamento mani/occhio/cervello capace di attivare sinapsi profonde, senza rinunciare alla funzionalità e l’utilità di un dispositivo digitale. Il taccuino è stato progettato dal designer Giulio Iacchetti con bordi arrotondati, caratterista che lo rendono anche esteticamente simile a un tablet, e realizzato con una carta speciale che consente la digitalizzazione di scritti e disegni. Grazie alla microcamera posta sulla penna in alluminio è possibile tracciare e digitalizzare testi che possono essere salvati, condivisi, esportati, modificati e ricercati attraverso l’apposita applicazione.

Un segnale evidente di un mondo che cambia

Il fatto che un’azienda fondamentale del settore cartoleria come Moleskine abbia presentato una soluzione che integri anche la digitalizzazione di testi e disegni è indicativo dell’importanza di questo nuovo mercato. Stiamo assistendo a una rinascita della scrittura tradizionale che diventa sempre più smart e non è questo il primo caso. A colpire è stato anche il successo del progetto Rocketbook che ha sbancato sul sito di crowdfunding Indiegogo, superando di gran lunga la richiesta di finanziamento iniziale dell’ideatore Joe Lemay. In cosa consiste il progetto? Un quaderno su cui scrivere quel che si vuole con una penna e su cui aggiungere un piccolo scarabocchio per inviare le note a scelta fra Dropbox, Evernote, Google Docs o email. Apparentemente normale, le pagine a quadretti hanno infatti in fondo sette icone che corrispondono a sette pulsanti “magici” per scegliere il recipiente cloud e la cartella a cui destinare il testo. Ma è la applicazione per iOs e Android ad attivare il tutto: grazie a un brevetto di image capturing, la app fotografa e converte le note scritte a mano inviandole al servizio cloud prescelto. Per evitare confusione, al fondo di ogni foglio è presente un QR code in grado di comunicare nell’acquisizione del documento il numero di pagina del Rocketbook. Le “sorprese” e le funzioni non finiscono però qui, in dotazione c’è anche una penna che si chiama Pilot FriXion: scrivendo gli appunti con questo accessorio speciale è possibile cancellare tutto e riutilizzare il quaderno fino a venticinque volte. Come? Inserendo il Rocketbook nel microonde per trenta secondi si cancella tutto e le pagine tornano bianche. Non è uno scherzo, provare per credere.

 

Tratto da Uomo&Manager di Maggio 2016