Hi-Tech

L’uomo moderno ed il businessman contemporaneo non possono fare a meno della tecnologia. Smartphone, tablet, pc, ma anche orologi supertecnologici sono immancabili tra gli accessori più usati dai manager. Vi sveliamo le ultime novità dell’hi-tech e vi mostriamo i device che vanno per la maggiore. Apple, Microsoft, Toshiba, LG, Asus, ma anche Casio, Pirelli e molti altri brand tra i quali scegliere i supporti tecnologici per il proprio lavoro. L’uomo tecnologico dei nostri tempi è sempre alla ricerca dell’ultimo ritrovato della scienza: dello smartphone più potente, del computer più performante, dell’orologio in grado di regalargli allo stesso tempo eleganza e prestazioni di grande livello. Tutto questo nella nostra pagina dedicata all’hi-tech!

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Motorola presenta il nuovo razr 40 ultra, concentrato di tecnologia e glamour

Quando esce un nuovo razr, gli appassionati di stile si mettono sull’attenti. Compatto, con un design affascinante, schermo pieghevole e tutta la tecnologia che si possa chiedere ad uno smartphone moderno. Motorola presenta il nuovo razr 40 ultra, il top di gamma della nuova famiglia più cool del brand.

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Rottamazione Quater, arriva l’Intelligenza Artificiale per aiutare gli imprenditori

Chi di voi non ha una ricevuto una cartella esattoriale? E magari ha dimenticato di pagarla (o non ha potuto)? È una situatone, purtroppo, comune a molti italiani e imprenditori. Per questo, è stato varato nei mesi scorsi il decreto denominato Rottamazione Quater. Ma di cosa si tratta?

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Intelligenza artificiale e lavoro: le tendenze secondo uno studio di Microsoft

L’intelligenza artificiale farà perdere tanti posti di lavoro. Sono in molti a pensarlo, ma è davvero così? Noi continuiamo a credere che la tecnologia sia un plus per il lavoro e che possa aiutare i professionisti e le aziende a progredire.

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World Password Day, l’importanza di proteggere i propri dati online

Come ogni anni arriva il World Password Day, domani 4 maggio. Le password che proteggono i nostri dati online sono diventate per molti un’ossessione. Ne abbiamo una per ogni account, per ogni sito al quale accediamo, per i nostri conti correnti bancari, per acquistare sul web e per molto, molto altro. Ma che fatica ricordarle tutte!

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Aziende: la gestione ottimale delle presenze dipendenti oggi passa per i software

Tutte le imprese devono gestire in modo efficiente il personale, infatti una delle prime sfide da affrontare è il rilevamento delle presenze in azienda

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Intelligenza Artificiale: i professionisti che possono aiutare le aziende a sfruttarla

Si parla sempre più, negli ultimi mesi soprattutto, di Intelligenza Artificiale. Un aiuto per determinati professionisti o minaccia per i posti di lavoro?

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Utilizzare cartucce e toner compatibili in azienda: quanto si può risparmiare?

Chi ricopre ruoli manageriali in azienda deve ovviamente prestare attenzione anche ai costi, ed è un errore piuttosto frequente quello di considerare esclusivamente le spese principali, escludendo quelle secondarie.

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Telecamere di sicurezza e videosorveglianza in azienda: come sceglierle e dove posizionarle

L’utilizzo dei sistemi di videosorveglianza all’interno dell’ambiente di lavoro è una materia piuttosto delicata, dal momento che la tutela degli interessi dell’azienda si interseca con questioni di privacy e, non meno importante, con precise limitazioni imposte dalle normative vigenti.

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HUAWEI WATCH Buds con auricolari true wireless: due device in uno

La ricerca dell’ottimizzazione degli spazi, con i tanti device che abbiamo tra tasche e borse da lavoro, comincia a diventare un fattore. Ecco perché attira certamente l’attenzione il nuovo HUAWEI WATCH Buds, primo smartwatch con display dotato di aggancio magnetico che racchiude al suo interno due pratici auricolari. 

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Avviare un’attività di e-commerce: quali sono i principali costi in fase di start up?

I costi che devono essere sostenuti nella fase di start up di un’attività di e-commerce variano sulla base di diversi aspetti: le ambizioni dell’azienda, anzitutto, ma anche il settore in cui opera, il tipo di prodotti trattati e altro ancora, tuttavia vi sono dei costi che sono da considerarsi fissi in tutti i casi e devono dunque essere adeguatamente considerati.

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Fare lo streamer su Twitch: cosa è utile sapere

In un mondo in rapida evoluzione le opportunità professionali ed imprenditoriali si modificano costantemente, e una delle più moderne è quella di divenire uno streamer su Twitch.

In quest’articolo faremo il punto su tutto ciò che è utile sapere se si vuol diventare streamer in questa piattaforma, una scelta che ha già saputo garantire grossi guadagni a diverse persone ma che ovviamente richiede costanza, qualità, impegno, e anche una certa dose di “rischio” imprenditoriale.

Cosa significa fare lo streamer su Twitch?

Partiamo dalla domanda di fondo: cosa significa fare lo streamer su Twitch?Lo streamer è colui che produce delle trasmissioni in diretta, Twitch è infatti una piattaforma che prevede esclusivamente contenuti Live; è interessante sottolineare che Twitch nasce come piattaforma dedicata al Gaming, ma col tempo si è ampliata e oggi i relativi creator possono portare contenuti molto variegati, tutti rigorosamente in diretta.

Cosa occorre per iniziare a fare lo streamer su Twitch?

Il primo passo per iniziare a fare lo streamer su Twitch è quello di effettuare l’iscrizione alla piattaforma, seguendo l’apposita procedura.

Se si dimostra una certa costanza nella produzione dei contenuti e se si raggiungono dei risultati minimi in termini di spettatori (parametri che possono essere conosciuti nel dettaglio all’interno della piattaforma) si può ottenere la cosiddetta affiliazione, grazie alla quale l’iscritto può iniziare a monetizzare; in questo caso, sarà necessaria una partita IVA per fatturare regolarmente quanto guadagnato.

Dal punto di vista tecnico non sono necessarie delle particolari dotazioni: si possono infatti utilizzare videocamere di qualsiasi tipo, anche la webcam del proprio PC o quella del proprio smartphone, in determinati casi può essere utile acquistare delle videocamere di piccole dimensioni oppure cavalletti, supporti e quant’altro si può trovare nelle categorie dedicate alle telecamere di e-commerce specializzati, come www.bytecno.it.

Come si monetizza su Twitch?

Gli streamer di Twitch hanno diversi modi per monetizzare, a cominciare dagli abbonamenti, che i propri follower possono sottoscrivere per supportare il creator preferito.

La piattaforma consente anche di prevedere delle inserzioni pubblicitarie, grazie a cui lo streamer può appunto incrementare i propri guadagni, altre modalità sono i cosiddetti bit, dei “beni virtuali” che i follower possono acquistare durante la diretta, e le donazioni.

Non vanno escluse neppure delle forme di monetizzazione indiretta, come ad esempio proporre un proprio merchandising ufficiale, oppure incrementare la propria notorietà grazie a Twitch incrementando così i propri guadagni su piattaforme differenti, come ad esempio YouTube.

Quanto si guadagna con Twitch?

A questo punto ci si starà ponendo la domanda “cruciale”: quanto si può guadagnare con Twitch?

Ovviamente non può esistere una risposta univoca, perché tutto dipende dal business che si riesce a generare: esistono streamer che con Twitch sono riusciti persino diventare ricchi, fatturando diverse centinaia di migliaia di dollari all’anno, tanti altri, invece, non riescono a sviluppare dei guadagni degni di nota.

Come tipico del mondo digitale, la principale difficoltà è nella fase di start up: emergere tra così tanti concorrenti e riuscire a conquistare un pubblico importante è obiettivamente molto difficile, per questo motivo tante persone abbandonano il loro progetto.

Se tuttavia si dovesse riuscire ad emergere sviluppando un pubblico notevole, e magari riuscendo a fidelizzarlo, i guadagni possono diventare molto interessanti e superare abbondantemente quello che è il canonico stipendio da lavoratore dipendente. 

(Pubbliredazionale)

Il 5G sta prendendo piede: in Italia l’anno prossimo 1 utente su 4 lo utilizzerà

Pian piano il 5G sta prendendo quota e gli ultimi studi mettono in evidenza come nel prossimo anno la percentuale di utenti che lo utilizzerà sia destinata ad aumentare.

Secondo lo studio “5G: The Next Wave” realizzato dell’Ericsson ConsumerLab (che ha visto intervistati oltre 49.000 consumatori in 37 Paesi, tra cui l’Italia), che analizza l’impatto che il 5G ha avuto sui consumatori early adopter nei vari Paesi del mondo e misura le intenzioni e aspettative degli utenti non ancora abbonati, almeno il 30% degli utenti di smartphone intende sottoscrivere un abbonamento 5G entro il prossimo anno. Percentuale che in Italia si attesta al 25%.

6 tendenze chiave sul 5G

Inoltre, lo studio ha permesso di identificare 6 tendenze chiave che influenzeranno la prossima ondata di adozione del 5G. Ecco quali sono:

  1. L’adozione del 5G non teme linflazione: è probabile che almeno 510 milioni di consumatori in 37 mercati adottino il 5G nel 2023. In Italia 1 utente su 4 intende passare al 5G nei prossimi 12 mesi.
    Inoltre, l’83% degli attuali utenti del 5G che afferma che, nonostante l’aumento dei costi, non è disposto a tornare al 4G.
  2. I prossimi utenti 5G si aspettano elevate prestazioni, in particolare sulla copertura di rete, rispetto agli early adopter, che si preoccupano più dei servizi innovativi abilitati dal 5G. 
  3. La percezione della disponibilità del 5G sta emergendo come il nuovo parametro di soddisfazione dei consumatori. Ai fini della percezione degli utenti, la copertura geografica, la copertura indoor/outdoor e la presenza di hot-spot, sono più importanti rispetto alla copertura della popolazione. Malgrado in Italia il 96% della popolazione sia coperto da 5G (considerando anche la tecnologia Frequency Division Duplex – Dynamic Spectrum Sharing), solo il 25% degli utenti 5G percepisce di essere connesso al 5G per più del 50% del tempo. Tra questi, il 75% si dichiara soddisfatto della rete di quinta generazione.
  4. Il 5G spinge gli utenti a utilizzare video di qualità e la realtà aumentata. Negli ultimi due anni, il tempo trascorso dagli utenti 5G sulle app di AR è raddoppiato, raggiungendo le due ore settimanali.
    In Italia, nel 2022 il numero di utenti 5G che usufruisce di più di tre servizi digitali è 1,5 volte superiore rispetto al 2020.
  5. I modelli di monetizzazione del 5G sono destinati a evolversi: 6 consumatori su 10 si aspettano che le offerte 5G vadano oltre il volume di dati e la velocità, per passare a funzionalità di rete personalizzate e on-demand per esigenze specifiche.
    Il 91% degli utenti 5G ritiene le applicazioni innovative del 5G siano una componente importante dei loro abbonamenti mobili.
  6. L’adozione del 5G sta preparando la strada al metaverso. Gli utenti 5G in media spendono già un’ora in più a settimana in servizi legati al metaverso rispetto agli utenti 4G. Si prevede inoltre che entro il 2025 verranno consumate due ore in più di contenuti video a settimana su dispositivi mobili, di cui 1,5 ore su visori AR/VR.
    In Italia, il 37% degli utenti 4G dichiara che inizierà a usare o aumenterà il tempo speso su applicazioni AR una volta sottoscritto un abbonamento al 5G.
    Gli utenti 5G già spendono in media 1,5 ore in più a settimana in servizi legati al metaverso rispetto agli utenti 4G.

Il Responsabile del ConsumerLab di Ericsson Jasmeet Singh Sethi, ha dichiarato : “La portata della ricerca ci offre una visione autentica delle opinioni e degli atteggiamenti dei consumatori nei confronti del 5G. Il rapporto mostra che la prossima ondata di potenziali utenti 5G ha aspettative diverse rispetto agli early adopters. Nel complesso, i consumatori considerano il ricorso al 5G come una parte essenziale del loro futuro stile di vita”. Poi aggiunge: “È interessante notare come il 5G stia emergendo come la leva che porta gli early adopter ad abbracciare servizi legati al metaverso, come ad esempio il gaming, l’acquisto di oggetti digitali e le attività di socializzazione nelle piattaforme di gioco virtuali interattive 3D. Anche il tempo trascorso dagli utenti 5G sulle app di realtà aumentata è raddoppiato negli ultimi due anni”.