Chi sono i CEO più seguiti su LinkedIn? La top 10 degli italiani

CEO più seguiti su Linkedin

Chi sono i CEO più seguiti su LinkedIn? Per il quarto anno consecutivo, Social CEO Lab della società di consulenza di reputazione digitale Pubblico Delirio ha pubblicato il suo report annuale sulla comunicazione su LinkedIn dei CEO delle grandi aziende italiane.

La top 10 dei CEO più seguiti online

Iniziamo col dire che non è cambiato praticamente nulla rispetto alla scorso anno. In testa c’è sempre Stephan Winkelmann di Automobili Lamborghini con 228.000 follower, di cui 107mila nuovi, seguito da Luca De Meo di Renault Group (142.700, +48.800) e Nerio Alessandri di Technogym (115.000, +45.200).

Alle loro spalle, a distanza triamo Claudio Domenicali di Ducati (88.600, +58.500), che tuttavia guadagna ben 7 posizioni rispetto allo scorso anno. Dopo di lui, ecco Cristina Scocchia di illycaffè (87.100, +45.400).

I primi cinque trainano la media dei follower dei trenta CEO più seguiti, portandola a quota 42.900: 13.600 in più rispetto a luglio 2022. Un’altra crescita importante da registrare è quella di Bartolomeo Rongone di Bottega Veneta (52.100, +21.400), mentre perde due posizioni Corrado Passera di Illimity Bank (47.400, +1.700), ancora davanti a Claudio Descalzi di Eni (46.300, +5.100).

CEO più seguiti su LinkedIn

Sale di cinque Gabriele Benedetto di Telepass (39.700, +17.000) entrando nei dieci in 9° piazza. Chiude la Top 10 una new entry: Giorgio Santambrogio del Gruppo VéGé (38.600). 

A partire dall’11ª posizione, si nota come tra i più seguiti ci siano molti country manager. In 11° e in 23° posizione i due manager che percentualmente hanno raccolto più nuovi follower: Pietro Innocenti di Porsche Italia che negli ultimi 12 mesi ha conquistato l’85% dei suoi follower, salendo così di quaranta gradini, e Melissa Ferretti Peretti di Google Italia che ha fatto ancora meglio, con l’87% di follower e con ottantatre scalini in più.

In grande crescita anche Elena Goitini di BNL – BNP Paribas Italia e Giannalberto Cancemi di Leroy Merlin Italia, che guadagnano entrambi tredici posizioni fino alla 12° e alla 16°. Importante crescita anche quella di Luigi Ferraris di Ferrovie Dello Stato che passa dalla 59° alla 21° piazza e, più indietro, di Marco Travaglia di Nestlè Italia che entra nei cinquanta grazie al 76% di nuovi follower e a settantanove posizioni in più. 

“A prescindere dal settore, l’elemento ‘novità’ sembra essere il fil rouge di queste veloci crescite”, dice Stefano Chiarazzo, fondatore di Pubblico Delirio . “Chi è nel proprio ruolo e su LinkedIn da molto tempo e non è in grado di rinnovarsi e di tenere alti impegno e attenzione perde posizioni in classifica. I nuovi incarichi o l’aumento dell’investimento in risorse sulla piattaforma fanno invece crescere aspettative, attenzione e, di conseguenza, anche il seguito”.

Tra i group CEO spiccano le posizioni di Andrea Orcel di UniCredit (14°, +7), Pietro Labriola di TIM (15°, +4), Remo Ruffini di Moncler (17°, +5) e Giovanni Caforio di Bristol Myers Squibb (26°, +5). Group CEO che sono numericamente più del doppio dei Country Manager in Top 50: ventisette contro tredici. Molti meno i Regional Manager e i Founder & CEO.