Come dare scacco matto alla vecchia idea di lavoro

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In ogni organizzazione, sia pubblica sia privata, la comunicazione sta alla base di ogni attività ed è un ingrediente fondamentale dell’efficienza con cui si collabora per raggiungere gli obiettivi aziendali oppure i valori tipici della Pubblica Amministrazione.

La comunicazione integrata poi, nella così detta economia delle reti, contribuisce a far assumere alla conoscenza che settore pubblico e aziende private quotidianamente creano, la funzione di motore propulsivo del cambiamento. Nasce pertanto una nuova visione di come le imprese possano aumentare la propria competitività sui mercati internazionali e si plasma un nuovo sistema di relazioni tra azienda e consumatori, aumentando il livello di fiducia dei cittadini nei confronti della PA. Si inaugura cioè un nuovo modello organizzativo grazie al quale ciascuno diventa protagonista del cambiamento, mettendo in atto una componente fondamentale degli ingranaggi di quella metaforica “Impresa 4.0”, in cui le linee produttive sono messe in rete tra di loro (Internet of Things), la produzione è in grado di dialogare in tempo reale con il marketing, le vendite e il magazzino corrono alla velocità del 5G e in cui l’Intelligenza Artificiale ci consente di risparmiare tempo e risorse per realizzare un welfare aziendale sempre più europeo.

L’azienda: una famiglia allargata

Essere oggi protagonisti del futuro significa indirizzare nella giusta direzione il successo delle imprese, esattamente come accade nelle nostre Famiglie, le unità aziendali più complesse che da sempre l’uomo conosce.
La leadership del management, o l’equilibrio delle scelte e della coesione tra i membri della famiglia, si regge su logiche diverse rispetto al passato: la dimensione immateriale e cognitiva del lavoro è oggi essenziale per la creazione del valore, per aumentare la competitività, per raggiungere il profitto, per sviluppare il capitale umano come fattore abilitante della crescita delle Smart Cities, tutto ovviamente sostenibile dal punto di vista ambientale. 

Nuovo assetto del lavoro = nuove possibilità

Il lavoro per la quasi totalità delle mansioni e dei ruoli sta diventando sempre più uno scambio di informazioni, di mappe mentali, di attività cognitive ad alto valore aggiunto.
Non è un caso, infatti, che le 100 aziende che fanno più profitto al mondo, lascino liberi i propri dipendenti da orari, luoghi e dalla prigione creativa delle vecchie scrivanie, consentendo loro di fare riunioni telefoniche dal fresco parco della periferia di una città d’arte, dal co-working del centro di Roma oppure dalla terrazza del bistrot affacciato sui navigli milanesi.
I manager delle aziende innovative sono quindi consapevoli che servano professionisti flessibili e collaborativi, perché da ogni risorsa di questa rete e dal moltiplicatore dipende la realizzazione di progetti concreti e il successo dei valori in campo.
Questa dinamica di scambi e confronto accelera i processi di innovazione e provoca una vigorosa disruption dei percorsi professionali, una profonda trasformazione degli assetti organizzativi e dei modelli di business oltre ad una migliore qualità della vita.

Il sapere non passa mai di moda, anzi la determina

La conoscenza è considerata oggi come la forza produttiva principale, il motore della nuova economia delle reti, un propulsore elettrico e sostenibile indispensabile per innescare quella “distruzione creatrice” nella società di cui parlava l’economista austriaco Joseph Schumpeter, utile a creare le condizioni ottimali per la crescita, lo sviluppo e l’innovazione tecnologica.

La conoscenza ha la caratteristica essenziale di essere virale, di replicare e condividere il suo valore a costo zero attraverso i nodi della sua rete, perfezionando i propri circuiti di apprendimento, i canali di diffusione ed i processi di sperimentazione del sapere. Rete e conoscenza costituiscono i pilastri di un nuovo capitalismo.

Come sostiene il prof. Rullani “l’economia della conoscenza è un’economia della velocità: i valori non sono stocks che si conservano attraverso il tempo, ma decrescono all’aumentare della velocità dei processi”. La forza con cui la conoscenza si propaga si avvale di reti globali, viaggia su circuiti extraterritoriali, circola attraverso assets intangibili, si diffonde per mezzo di tecnologie altamente innovative.

Ecco perché la contaminazione del sapere, la condivisione delle scelte strategiche, la coesione del gruppo dirigente, il confronto tra i dipendenti, rappresentano oggi il must di ogni organizzazione vincente, fatta di donne e di uomini in grado di affrontare le sfide del cambiamento, sia sotto il profilo organizzativo e gestionale, sia sotto quello dinamico-relazionale, attraverso l’integrazione di competenze diversificate in grado di comprendere i fenomeni e di predire le tendenze. Ecco il successo dell’alchimia nelle organizzazioni vincenti in grado di inaugurare un nuovo Rinascimento per l’Italia che deve ricominciare a mettere in rete economia, società, marketing ed Istituzioni.

A cura di Domenico Modaffari e Enrico Molinari Martinelli

 

Tratto da Uomo&Manager di Luglio/Agosto 2019