Come nasce una cravatta: step by step
La cravatta moderna, come quella che noi utilizziamo quotidianamente, nacque nel 1925, grazie al commerciante newyorkese Jesse Langsdorf che brevettò un modello diverso da quello usato sino ad allora: più lungo e meno sgualcibile, tagliato a 45 gradi, e composto da 3 segmenti di tessuto.
La base è uno square di seta, le cui misure variano a seconda del produttore e della lavorazione. Ad esempio, è di 1 metro x 1 metro nelle stampe a corrosione (di cui magari parleremo in altra occasione), può misurare invece 1 metro x 70 cm per jacquard o regimental. Di massima, con uno square si producono 4 cravatte classiche a 3 pieghe.
Una volta tagliate le 3 parti, vengono unite tra di loro e stirate. Poi viene inserita l’anima, detta triplure, spesso in lana-cotone, il cui peso cambia da produttore a produttore.
Dopo aver applicato la foderina (o cappuccio), che copre il retro della pala anteriore della cravatta, viene chiusa, imbastita con un filo bianco e cucita con un solo filo, detto filo di riserva (o di frizione), importantissimo perché costituisce la spina dorsale della cravatta, permettendole di non deformarsi con l’uso.
A cura di Alfredo de Giglio, Direttore di Stilemaschile
Le immagini sono state realizzate nel laboratorio di Marinella a Napoli.
Tratto da Uomo&Manager di Giugno 2017