Come si costruiscono le competenze manageriali
In questo mondo economico e sociale in grande trasformazione, esiste una linea di continuità che trasforma le conoscenze e i saperi acquisiti lungo la vita di lavoro in competenze manageriali di valore crescente.
Ma cosa vuol dire professionalità al giorno d’oggi? Crediamo che non basti più la competenza di tipo tecnico specialistico ma siano necessarie anche competenze “soft” come la capacità di comunicare, sviluppare relazioni, fare networking.
Il tutto corredato da fattori come la qualità del risultato della propria prestazione, il rispetto delle regole di business, la capacità di promuovere la propria professionalità e il riconoscimento del proprio valore sul mercato. E dunque:
- il passaggio dal sapere, acquisito nelle istituzioni formative ed educative di ogni ordine e grado, alle competenza è determinato dal riconoscere che “si sanno svolgere” i compiti assegnati in un determinato contesto di lavoro;
- il passaggio dalla competenza di processo alla competenza di tipo professionale è determinato dal livello di prestazione ottenuto dal singolo manager in termini di risultato con un valore misurabile.
- Il passaggio da competenza professionale ad una capacità di tipo manageriale in senso pieno avviene nel momento in cui viene associato ad un risultato misurabile.
Dal sapere alla competenza
Il primo momento è allora quello in cui i saperi si fanno competenze. Qualsiasi studente esce dalla scuola superiore o dall’Università con un titolo di studio che qualifica le sue conoscenze. Anche se ha fatto tirocini e laboratori non ha mai comunque verificato sul campo il suo ‘saper fare’, tantomeno se poi viene ingaggiato per un lavoro o una professione di cui, nel suo percorso formativo, nessuno gli ha anticipato le caratteristiche.
Il secondo momento è quello in cui le competenze si fanno professione. Il professionista/lavoratore arricchisce progressivamente le sue competenze (che sono, in questo momento, di tipo essenzialmente tecnico) con competenze di tipo comportamentale che includono il saper comunicare, di saper intrecciare relazioni professionali nonché la capacità di guidare un gruppo di lavoro utilizzando anche metodi di tipo gestionale quali, ad esempio, le tecniche di project management.
Il terzo momento è quello in cui le competenze diventano capacità manageriali. Tutto sta cambiando. Ora il professionista deve diventare specializzato e in rete, capace nell’ICT e nella gestione delle risorse in rete, capace di condividere idee, linguaggi, progetti, rischi e investimenti con le comunità ed i social network a cui partecipa.
Ma non basta: le competenze si fanno manageriali quando subentra il fattore della valorizzazione in termini di obiettivi da raggiungere individualmente e collettivamente (gestendo risorse umane e finanziarie) dell’intelligenza e dell’esperienza accumulata nel corso della vita professionale.
La “starway to heaven” di chi vuole diventare un manager a tutto tondo.
“Non importa se vai avanti piano, l’importante è che non ti fermi”
Confucio
A cura di Angelo Deiana