Crisi aziendale: come prevenirla e in che modo intervenire
Ci sono momenti nella vita professionale di un manager in cui tutto sembra andare bene e altri in cui malgrado l’impegno e le risorse messe in campo, le aziende per cui lavorano vanno in crisi.
La crisi aziendale rientra nel rischio di impresa e, ovviamente, chi è al comando fa di tutto per evitare queste possano mettere in pericolo la sopravvivenza stessa delle aziende. Ma è davvero possibile prevenire una crisi aziendale?
E soprattutto, cosa si fa se ci si trova nella condizione di non poter pagare i debiti per i successivi dodici mesi? Esiste il Codice della Crisi d’impresa, uno strumento legislativo che prevede anche misure che dovrebbero consentire al management di identificare tempestivamente il sorgere della crisi e favorire l’adozione di misure immediate per affrontarla. L’obiettivo principale è quello di favorire il recupero delle imprese in difficoltà e di tutelare i creditori.
Secondo il Rapporto Annuale del 2024 fonte ISTAT, negli ultimi tre anni, l’economia italiana ha registrato una crescita superiore alla media dell’UE27 e delle principali economie come Francia e Germania, sostenuta da un buon andamento del mercato del lavoro. Eppure, dalla seconda metà del 2021, l’Italia ha affrontato un aumento dei prezzi delle materie prime importate, seguito da un rapido raffreddamento a fine 2022 e nel 2023. Questo ha comportato per molte aziende l’inizio di un momento di difficoltà e di perdita di competitività.
Gli strumenti di analisi obbligatori previsti dalla nuova normativa non riguardano solamente le imprese in crisi, ma coinvolge tutte le imprese. “Anzi, è proprio nelle imprese con i conti in ordine che possono produrre gli effetti migliori sulla gestione”, afferma Valerio Vimercati, esperto di finanza e founder di Ratinglab. “Lo strumento mette meglio in luce qualsiasi flessione di redditività o liquidità, anche nel medio periodo. Evidenzia eventuali minacce, permette agli amministratori ed ai CFO di adottare in modo tempestivo idonei correttivi strategici, il cui effetto è comunque quello di migliorare e difendere il risultato della gestione. Ovvio, ove le problematiche fossero sul tappeto, la tempestiva consapevolezza dei problemi amplifica le possibilità di risanamento. Nella crisi di impresa la tempestività di azione è una delle maggiori discriminanti per le probabilità di risanamento”.
Come capire se un’azienda è in crisi
“Nel codice della crisi sono presenti alcuni indicatori”, prosegue Vimercati , “nello specifico indicatori patrimoniali, finanziari e reddituali, per monitorare la situazione finanziaria di un’azienda e individuare anticipatamente eventuali segnali di difficoltà finanziaria nel pieno rispetto del concetto di continuità aziendale. Quindi, il loro ruolo principale è quello di avvisare l’azienda e gli investitori sulla possibilità che l’azienda possa entrare in una situazione di crisi finanziaria, consentendo al management di adottare misure correttive tempestive, di incorrere in gravi conseguenze civili e penali ove venisse invece verificata la mancata adozione degli strumenti obbligatori”.
Secondo l’art. 3 del Codice della Crisi e dell’Insolvenza vi sono 4 segnali di allarme per l’attivazione tempestiva degli organi sociali e superare una crisi finanziaria:
- ritardi sui pagamenti degli oneri sugli stipendi scaduti da almeno 30 giorni in misura superiore alla metà del totale delle passività mensili
- debiti verso fornitori scaduti da almeno 90 giorni in misura superiore a quelli non ancora scaduti
- esposizioni nei confronti delle banche scadute da oltre 60 giorni per un importo almeno pari al 5% delle esposizioni
- interessi di mora che richiedono la segnalazione da parte di enti pubblici specifici
Secondo Vimercati “partire da un adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile è il primo passo per evitare di entrare in crisi. Un’organizzazione dotata di procedure e controlli adeguati è in grado di rilevare tempestivamente eventuali segnali di crisi e di adottare le misure necessarie per affrontarla. In questi anni il contesto mondiale è stato travolto da un cambiamento che nessuno poteva prevedere. L’esperienza ci ha portato a realizzare uno strumento finanziario che permette di monitorare non solo l’andamento aziendale, ma simula scenari attesi, come anche gli scenari peggiori che si possono prevedere, inoltre, calcola gli indici di allerta che anticipano le eventuali situazioni di crisi aziendale. C.A.S.E (Controlling, Analysis & Strategic Entrepreneurship) orienta le scelte dell’imprenditore verso lo scenario più redditizio per la specifica realtà aziendale. Lo strumento serve sia a prevenire la crisi che a gestire uno stato di crisi aziendale“.