Daniele Bacchi, ecco cosa può fare l’IT Manager per le aziende
Figure specializzare con la capacità di assicurare un valore aggiunto per le aziende. Questo richiede il mercato al giorno d’oggi, in un momento storico estremamente delicato.
La digitalizzazione delle aziende è una necessità ormai irrinunciabile per le più grandi così come le più piccole e professionalità come quella dell’IT Manager diventa sempre più importante. Per comprendere meglio cosa può fare questo tipo di professionista per le aziende, abbiamo intervistato Daniele Bacchi, CEO e Co-Founder di Reverse, azienda internazionale di HR e Head Hunting.
Intervista a Daniele Bacchi, CEO e Co-Founder di Reverse
Cosa fa un IT Manager?
La categoria degli IT Manager è molto ampia e racchiude in sé tutti i manager del settore tech tra cui, solo per nominarne alcuni, il CTO, CDO, CIO. In generale possiamo riconoscere nell’IT Manager il responsabile delle scelte tecniche legate all’infrastruttura tecnologica dell’azienda. La sua vicinanza al mondo digitale ha fatto sì che si guardi oggi all’IT Manager come ad uno degli attori principali per guidare l’innovazione e la trasformazione digitale. Un IT Manager infatti non è solo un bravo tecnico ma è colui che guida il team di tecnici verso l’obiettivo comune aziendale, si relaziona con loro, ne comprende esigenze e problematiche e crea un ambiente di lavoro ospitale e attrattivo. Allo stesso tempo si occupa di relazionarsi con i tavoli decisionali dell’azienda, mettendo la propria competenza a disposizione di ogni decisione strategica.
Che caratteristiche deve avere?
Leadership, intelligenza emotiva, capacità di negoziazione, di comunicazione e di facilitazione. Una profonda conoscenza tecnica infatti non basta più se consideriamo che oggi, un Manager del settore tech deve essere in grado di svolgere l’arduo compito di gestire un team di altri professionisti e tecnici. Fondamentale è quindi che un IT Manager riesca ad entrare in contatto e allo stesso valorizzare le diverse personalità che si nascondono dietro le righe di codice.
Quali sono le skills più ricercate in questo settore?
Ancora troppo spesso le aziende che cercano un IT Manager cercano esclusivamente un bravo tecnico, imbattibile nelle competenze più hard, che sia sempre aggiornato sulle novità che riguardano software e hardware. Ed è vero, le hard skill per un Manager che lavora in questo settore sono fondamentali, ma diventano poco utili se non sono accompagnate dalle soft skill che citavo poco fa. Deve essere quindi una figura dalle hard skill molto solide ma che al contempo sappia come dirigere un gruppo composito di persone. Il tutto mantenendosi costantemente aggiornato.
Come si sceglie un IT Manager?
Scegliere l’IT Manager solo in base alla sua leadership tecnica è molto rischioso per la riuscita del progetto di trasformazione digitale. Al contrario, è importante selezionare una personalità in grado sì di capire tematiche tecniche per potersi relazionare con le persone e con i loro problemi, ma è di gran lunga più importante che sappia creare un posto di lavoro attrattivo e ospitale per le figure tecniche di cui il suo team ha bisogno. La scelta e la gestione di un buon IT Manager non è affatto semplice. Si tratta infatti di un profilo manageriale molto diverso da quelli che gli HR sono abituati a gestire, che quindi dovranno non solo assumere IT Manager che abbiamo le giuste soft skill per dirigere un team così composito, ma anche sostenerlo in questo compito nel lungo periodo.
Come interpreta Lei questo ruolo?
Ritengo che i suoi principali compiti siano tre. Il primo è sicuramente la capacità di assumere, di riconoscere i talenti necessari al percorso di digitalizzazione specifico della propria impresa e, allo stesso tempo, di rendere l’azienda attrattiva per loro, trasformandola e modellandola sulle loro necessità. Il secondo compito è lo step successivo, ovvero trattenere i talenti migliori. Una volta trovate le risorse giuste, deve infatti far sì che non se ne vadano, creando un clima di scambio e arricchimento reciproco. Saper condurre un cambiamento, infatti, richiede la capacità di armonizzare, all’interno del team, esigenze e interessi talvolta confliggenti tra loro, oltre che di saper ascoltare gli altri, comprendendone timori e preoccupazioni. Infine, un buon IT Manager deve saper educare le proprie risorse ai valori aziendali, non focalizzandosi quindi esclusivamente sugli aggiornamenti tecnici di tool, software e hardware, ma dedicando tempo ed energie per trasmettere i valori dell’azienda e ad educare le persone a riconoscere cosa porta valore al business e cosa invece no.
Quando un’azienda ricorre ad un IT Manager?
L’IT Manager mette a disposizione le proprie competenze per la trasformazione digitale di un’azienda che, oggi più che mai, rappresenta una delle priorità indubbie della maggior parte dei CEO italiani. Si ricorre ad un IT Manager quindi per affidargli la strategia di avanzamento tecnologico aziendale.
Quale è il valore aggiunto che può dare ad una azienda?
Portare a bordo personale tecnico qualificato è oggi la vera sfida. Tutte le aziende sono in ricerca sfrenata di profili tecnici, la competizione per avere le loro competenze è arrivata a livelli molto alti. Ragione per cui il valore aggiunto che un IT Manager deve portare alle aziende è la sua capacità di assumere i talenti tecnici. La sua leadership deve andare oltre.