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Diego Tavano: “Vi spiego la figura del procuratore sportivo”

Tavano procuratore sportivo

L’estate degli appassionati di calcio è scandita dai ritmi e dalle notizie del calciomercato. Campioni che si spostano da una squadra all’altra, allenatori che studiano nuovi progetti tattici comprendendo nuovi innesti nelle proprie squadre.

In tutto questo, la figura del procuratore sportivo assume un ruolo determinante nelle trattative. Ma cosa fa un procuratore sportivo e qual è il percorso professionale che deve seguire questa figura manageriale? Ne abbiamo parlato con Diego Tavano, procreazione sportivo, Amministratore Delegato di BSM, società di intermediazione, che annovera tra i suoi assistiti diversi calciatori importanti.

Intervista a Diego Tavano, procuratore sportivo

Cosa fa un procuratore sportivo?

Il procuratore sportivo è l’agente che si occupa di negoziare i contratti con le società sportive per conto dei singoli atleti, ricevendo in cambio una percentuale sugli accordi portati a termine.

Molto spesso, oltre alla parte dei contratti, nelle mani del procuratore sportivo vengono messe anche le relazioni pubbliche degli atleti e la gestione delle loro finanze – quali il pagamento delle imposte. 

I procuratori sportivi sono dunque persone molto informate sia dal punto di vista legislativo e contrattuale, sia sotto gli aspetti fiscali.

Come si ottiene l’autorizzazione a svolgere questo ruolo?

Si può ottenere seguendo un tirocinio presso un agente accreditato, ovvero un agente che abbia depositato nell’ anno almeno cinque mandati, in alternativa si può fare un corso. In seguito va sostenuto un doppio esame, prima davanti al Coni e poi davanti alla FIGC. Occorre poi fare ogni anno ci sono dei corsi di formazione e aggiornamento cosi da ottenere una sorta di crediti formativi per il mantenimento della propria licenza.

Esistono corsi specifici?

Ci sono corsi specifici che però può frequentare solo chi ha ottenuto l’accreditamento al CONI.

Una volta ottenuta la licenza, da dove si deve partire per avviare l’attività?

Una volta ottenuta la licenza quello che davvero fa la differenza sono le pr e i contatti, i rapporti con gli addetti ai lavori sono fondamentali. Poi ovviamente la conoscenza della disciplina può aiutare ma non è determinante, ci sono agenti che non conoscono il gioco del calcio ma hanno fatto la differenza conoscendo le persone giuste e entrando in determinati circuiti.

I procuratori sportivi sono spesso criticati per le eccessive commissioni che richiedono nelle negoziazioni. Cosa ne pensa?

Non bisogna criticare sulle eccessive commissioni dovremmo stravolgere la situazione attuale di poter rappresentare sia la società che il calciatore o meglio sicuramente non lo farei nello stesso paese se bologna inter devono fare una trattativa tra loro su un giocatore non hanno bisogno di un mediatore di mezzo penso che per lo stesso paese comporti solo costi per la società ogni calciatore avrà il proprio agente colui che lo rappresenta la figura del manager è questa la vera sostanza sta nel rappresentate un calciatore poi se una società vuole un calciatore quel calciatore avrà il suo agente e si chiude a quel punto non saranno alte le commissioni il problema è che questo momento ci sono tanti mediatori che accrescono i costi della società e non servono. È diverso quando si parla dell’estero se una società si avvale di un mediatore per avere un giocatore straniero ha senso.

Nel suo lavoro, l’ha favorita il fatto di essere stato un calciatore?

Conoscere il gioco e essere stato un ex sportivo aiuta sicuramente per lo scouting e per capire se un giocatore è all’altezza o meno. Ma non è fondamentale per intraprendere questa carriera.

Quanto contano i rapporti interpersonali nel vostro ambito?

Contano molto infatti penso che l’introduzione di piattaforme scouting con algoritmi che studiano le abilità del calciatore potranno tornare utili anche a noi procuratori. Faranno si che ci sia più meritocrazia, a volte ci sono situazioni in cui un addetto ai lavori ha più rapporto con un agente e decide di lavorare di più con quello andando così a sfavorire un altro.

Come si intavola una trattativa di calciomercato? 

Una trattativa si intavola in due modi, in alcuni casi puoi essere chiamato direttamente dal club perché sono interessati al tuo calciatore in altri è l’agente A far girare il none del proprio assistito a quel punto se c’è un riscontro di interesse inizia la trattativa economica sull’entità e la durata del contratto.

Se potesse dare un consiglio a un giovane che vuole avvicinarsi a questa attività, quale sarebbe?

Io personalmente non mi sono laureato con il massimo dei voti e come me tanti altri agenti di successo. Quello che fa la differenza sono le pr quindi è importante avere a che fare con persone oneste e affiancarsi a qualche agenzia non troppo grande che altrimenti non darebbe spazio a un giovane arrivato. La cosa fondamentale poi è non smettere mai di crederci e di sognare, io sono partito dal nulla e oggi mi sto affermando in questo mondo sono riuscito a costruire un’identità. Sognare è l’energia più importante.