Energy manager sempre più professione del futuro: ecco tutto quello che devi sapere
Dopo la conferma di Mario Draghi premier e la formazione della squadra di governo, le attese si spostano sull’utilizzo dei fondi UE previsti con il Recovery Fund.
Dopo le necessarie ratifiche, le risorse dovrebbero iniziare ad arrivare a partire da giugno, con circa 200 miliardi di euro che saranno disponibili per l’Italia, mentre la priorità sarà data agli investimenti nella transizione energetica per il contrasto dei cambiamenti climatici.
Il Next Generation UE avrà l’obiettivo di rilanciare l’economia europea, aiutando soprattutto quei Paesi come l’Italia che hanno chiuso il 2020 con un crollo pesante del PIL (-8,8%).
I fondi comunitari andranno a potenziare tutti i campi legati al settore della green economy, dall’utilizzo delle fonti rinnovabili alla produzione di veicoli elettrici, dalle soluzioni per la mobilità pulita alle ristrutturazioni edilizie per la riqualificazione energetica.
Questi grandi investimenti si aggiungeranno ai programmi già attivi nel nostro Paese in ambito energetico, come l’Ecobonus e il Superbonus 110%. Ovviamente, è atteso un forte aumento della richiesta di green jobs, lavori legati all’economica verde per aiutare aziende ed enti pubblici a gestire gli interventi di efficientamento energetico, riduzione delle emissioni inquinanti e accesso alle risorse nazionali ed europee per finanziare progetti legati all’uso sostenibile dell’energia.
Il ruolo dell’energy manager: di cosa si occupa e come specializzarsi
Tra le figure professionali in grado di offrire le migliori prospettive di crescita nei prossimi anni c’è l’energy manager, un esperto la cui presenza è già obbligatoria nelle grandi aziende con un consumo energetico superiore a 10 mila TEP l’anno (tonnellate di petrolio).
In futuro questo professionista sarà sempre più ricercato anche dalle piccole e medie imprese e dagli enti pubblici, in quanto il suo compito è pianificare strategie per il miglioramento dell’efficienza energetica e l’aumento dell’utilizzo delle fonti rinnovabili.
Per sviluppare tali competenze è possibile investire nel proprio futuro con il Corso di Energy Manager proposto da Unione Professionisti, azienda che si occupa di e-learning con un’offerta unica di percorsi di qualità accreditati per la formazione professionale.
I corsi online della piattaforma, con i quali maturare anche crediti riconosciuti, consentono di acquisire competenze adeguate all’attuale contesto socioeconomico, per anticipare le tendenze e farsi trovare pronti in vista dei cambiamenti in atto nel mercato del lavoro.
Con un corso di energy manager è possibile diventare esperti nella gestione dell’energia, preparandosi per affrontare le prove da superare per ottenere l’ambita certificazione di legge, ricevendo infine l’autorizzazione ad esercitare questa professione per sostenere imprese e pubbliche amministrazioni nella transizione energetica. Il fulcro dell’attività è la conoscenza profonda delle fonti rinnovabili, come l’energia solare, eolica e geotermica.
Queste competenze permettono di analizzare i modelli energetici aziendali e pubblici, per individuarne le criticità e identificare le migliori soluzioni per creare sistemi più efficienti, con l’obiettivo di guidare ogni realtà nel delicato passaggio dai combustibili fossili all’uso dell’energia pulita.
Per essere un energy manager servono conoscenze e capacità specifiche e approfondite, dalle leggi in materia ambientale alla progettazione di impianti sostenibili, fino ai sistemi per il monitoraggio e la diagnosi dei consumi energetici.
Perché investire nella formazione e diventare energy manager
I corsi di energy manager sono rivolti a tutti i professionisti con competenze di base nel settore, ad esempio ingegneri periti, geometri e architetti, ma anche a progettisti, tecnici installatori e laureati in tecnologie agrarie, forestali e ambientali.
In questo modo, si possono migliorare le conoscenze delle fonti rinnovabili, per capire come utilizzare in ambito pubblico e privato per dirigere la trasformazione energetica in corso sostenuta dal Green Deal Europeo, dal Recovery Fund e dai programmi italiani nazionali e locali.
Le ingenti risorse in arrivo andranno sfruttate rapidamente per la conversione energetica, per questo motivo è previsto un incremento considerevole della richiesta di professionisti qualificati, affinché sia possibile presentare progetti adeguati per accedere ai fondi e riqualificare il proprio modello energetico per la green economy.
Eppure, questo ambito vede una scarsa presenza di specialisti, soprattutto per quanto riguarda i professionisti certificati e in possesso dei requisiti previsti dalle normative di legge.
Acquisire competenze come energy manager permette di posizionarsi nel mercato del lavoro in modo competitivo, con la possibilità di accedere a posizioni ben remunerate e altamente qualificate, acquisendo esperienza in un settore che gli esperti vedono come in forte crescita per i prossimi 30 anni.
D’altronde, il target del Green Deal europeo prevede la neutralità climatica entro il 2050, un obiettivo ambizioso per cessare del tutto le emissioni di gas serra entro tre decadi, un processo che dovrà essere sostenuto da forti investimenti e richiederà il supporto di esperti nei green jobs come l’energy manager.