Fabio Bernieri: “Vi presento Douglas Mortimer”
Aprendo la sua pagina Facebook, si legge: “Douglas Mortimer – La cultura del gusto e del buon vivere”. Ma chi è Douglas Mortimer? Per chi ama gli argomenti trattati sul suo sito web e sul suo canale Youtube (dedicati ad un pubblico di età superiore agli anni 18), lo conosce bene: è un cultore dei canoni dell’eleganza maschile, che cerca di trasmettere attraverso le tipiche passioni dell’uomo moderno.
Le sue guide sulla moda, sul fumo lento, sul buon bere, sono seguitissime e ricevono apprezzamenti dai suoi tanti followers, che riscoprono valori maschili che in troppi hanno dimenticato. Ma chi c’è dietro questo personaggio così caratteristico? Il suo vero nome è Fabio Bernieri e si occupa di formazione e sicurezza sul lavoro. Noi lo abbiamo intervistato per scoprire le sue idee e prendere ulteriori spunti interessanti sull’universo maschile.
Come nasce il personaggio di Douglas Mortimer?
Per quanto anglosassone, lo pseudonimo che ho adottato ha origini italianissime. Douglas Mortimer era infatti il personaggio interpretato da Lee Van Cleef nel celebre “Per qualche dollaro in più” che Sergio Leone girò nell’ormai lontano 1965. Uno dei miei film preferiti, insieme agli altri della cosiddetta “trilogia” del dollaro. Il “colonnello” è un personaggio che ho sempre trovato affascinante: bounty killer ma dai modi raffinati, una sorta di “pistolero gentiluomo”… e soprattutto fumava la pipa!
Quali sono i temi che tratta nelle sue rubriche?
I temi che amo trattare sono quelli prevalentemente legati alle tradizioni classiche maschili, gesti e riti che in questa epoca frenetica e globalizzata stiamo perdendo, e più in generale alla cultura del gusto e del buon vivere. Parlo quindi di “fumo lento”, cioè del consumo moderato e responsabile del tabacco, di eleganza classica maschile, di barberia e rasatura tradizionale, del buon bere, e di tutti quegli argomenti in qualche modo affini a questo vasto e affascinante mondo.
Che tipo di risposte ha dai suoi followers?
Devo tanto ai miei followers, sempre attenti e precisi. I loro incoraggiamenti sono stati fondamentali per la continuità di questa avventura, nella quale sto investendo così tante energie e risorse. Ma oltre a incoraggiarmi, sanno anche essere giustamente critici quando necessario e, soprattutto, sono forieri di preziosi suggerimenti. L’utente medio che mi segue è una persona adulta, acculturata e preparata.
Quali sono gli argomenti che hanno maggior successo?
Inizialmente gli argomenti più seguiti erano quelli legati al fumo lento, con i quali in effetti il mio canale è partito. Sono lieto però di constatare che il pubblico sta apprezzando sempre di più anche gli altri argomenti, siano essi legati all’eleganza classica, al buon bere o alla barberia. Tutti argomenti a ben vedere legati da un fil rouge che è il piacere di prendersi cura di sé stessi, con consapevolezza e attenzione.
Le sue passioni sono quelle dell’uomo moderno: cosa è cambiato rispetto al passato?
Forse sarò eccessivamente pessimista, ma temo che le mie passioni non collimino esattamente con quelle dell’uomo moderno. Negli scorsi decenni l’uomo occidentale ha attraversato una sorta di “crisi d’identità” che ha visto il suo ruolo nella società profondamente trasformato. Costumi e stili di vita sono cambiati, tanto nel bene quanto nel male. Abbiamo perso di vista valori come il rispetto, l’educazione, la cavalleria, che un tempo erano sacri. Forse in questi ultimi anni qualcosa sta cambiando.
Chi è l’uomo ed il manager del 2000?
Chi sia non lo so, ma so come dovrebbe essere o almeno come vorrei che fosse: una persona che sia prima di tutto corretta e leale; una persona capace di pretendere prima da sé stesso che dagli altri; una persona che abbia chiari i suoi obiettivi e che si impegni con tenacia ed ardimento per raggiungerli, senza lasciarsi scoraggiare dai fallimenti.
La moda, il fumo lento, il buon cibo ed il bere in maniera corretta e responsabile: c’è un argomento che ancora vorrebbe trattare e non ha fatto?
Quelli che ha citato sono i temi cardine del mio canale, ma in futuro mi piacerebbe approfondire il legame tra questi aspetti e la nostra Storia di italiani. In un’epoca dominata dalla globalizzazione dei gusti e degli stili, mi piacerebbe poter andare alla scoperta delle nostre origini, alla ricerca cioè di quell’italianità (non solo del vestire, ma anche del vivere) che ha reso celebre il nostro Paese nel mondo.
Di questi argomenti, quale l’appassiona maggiormente e perché?
È una domanda alla quale trovo difficile rispondere. Tutti gli argomenti di cui parlo mi appassionano profondamente e per molti versi sono interconnessi gli uni agli altri, ma la rubrica che forse più delle altre ho amato è stata “A spasso per l’Italia”. Una rubrica nata per scoprire angoli noti e meno noti del nostro Paese. Una rubrica molto impegnativa e che mi ha profondamente coinvolto ma che, paradossalmente, è stata anche una tra quelle ad aver avuto minor successo.
Video e testi: è questo il modo migliore per comunicare oggi?
Credo che oggi la comunicazione non possa prescindere dal video. L’informazione per essere efficace deve essere effettivamente multimediale: testi, suoni ed immagini devono lavorare in sinergia tra loro.
Quali sono gli errori più comuni che commettono gli uomini moderni?
Temo che questa domanda sia rivolta alla persona sbagliata. Commetto errori ogni giorno. Errori di stile, errori di valutazione, errori di disattenzione. Sono quindi il meno adatto a rispondere a questa domanda, eppure una delle mie puntate di maggior successo è stata proprio “10 errori da evitare”. Una puntata che mi ha appassionato molto ma che è nata prima di tutto come una sorta di mio personale promemoria, per cercare di migliorare il mio stile e nel contempo per aiutare chi come me commette frequentemente tali errori. Sono infatti convinto che l’importante non sia quanti errori commettiamo, quanto invece cercare di migliorarsi continuamente e quotidianamente. In definitiva, per rispondere alla sua domanda, forse l’errore più comune dell’uomo moderno risiede proprio nella sua indolenza al volersi migliorare e mettersi in gioco.
Il gentleman di oggi, a quale uomo del passato si potrebbe accomunare?
Sono profondamente convinto che l’essere un gentleman, o se preferisce un galantuomo, sia prima di tutto uno stato dell’animo, un’attitudine priva di tempo. Il gentleman, in quanto radicato a valori che trascendono l’epoca nella quale egli vive, non ha età. Il gentleman è “classico” e “atemporale” quasi per definizione, non si lasciarscalfire dalle mode e dalle tendenze del mercato. Io non sono un gentleman, ma aspiro ogni giorno ad esserlo.
Tratto da Uomo&Manager di Dicembre 2017
Uomo&Manager ricorda ai suoi lettori che il fumo è dannoso per la salute propria e di chi ci sta intorno. È vietato fumare ai minori di anni 18.