Fatica da riunioni virtuali: ecco cosa pensano i lavoratori

riunioni virtuali

Come abbiamo visto più volte, lo smart working ha portato una vera e propria rivoluzione in alcuni moduli lavorativi. Tanti pro e contro che, a seconda delle personali situazioni, possono determinare il successo o l’insuccesso dello stesso. Tra le lamentale più comuni c’è sicuramente l’idea di dover affrontare riunioni virtuali lunghi, noiose e talvolta inutili.

Uno studio di Passport-Photo.Online ha messo in evidenza come tali situazioni non siano particolarmente apprezzate: l’analisi ha riguardato 1021 lavoratori. L’idea di dover trascorrere un’importante parte del tempo giornate su zoom o altri tool, ha determinato quella definita che viene definita fatica da zoom. Secondo lo studio, un lavoratore medio trascorre 1-2 ore nelle riunioni virtuali ogni giorno. Questo si traduce in 260-520 ore (10,8-21,6 giorni) all’anno.

Quasi 9 lavoratori su 10 (88%) hanno sperimentato, almeno una volta da quando si è passati al lavoro da remoto, la fatica da riunioni virtuali. Alcune volte queste riunioni non si dimostrano nemmeno utili ai lavoratori.

L’insoddisfazione evidentemente sale quando il 77% degli intervistati pensa di essere stato invitato a partecipare a meeting poco rilevanti, e che spesso, secondo il 69%, il proprio capo non è in grado di gestire queste riunioni.

I meeting online non efficaci, comportano anche delle seccature snervanti. Ecco le prime cinque elencate:

1. Connessione internet poco stabile: 50,2%

2. Eco/riverbero quando qualcuno parla: 49,42%

3. Troppo rumore di sottofondo: 49,41%

4. Non prestare attenzione o perdere il filo del discorso di quello che si sta dicendo: 48,92%

5. Dimenticare di mutarsi o togliere il muto: 48,63%

Un altro dato interessante, riguarda il giorno in cui vengono organizzati i meeting. Quelli indicati come i migliori sono il martedì (29%), il giovedì (26%), e il mercoledì (20%). I giorni meno indicati sono invece il lunedì (35%) e il venerdì (31%). E ancora, l’indagine ha rilevato che il 76% dei lavoratori è d’accordo o molto d’accordo nell’affermare che ci dovrebbe essere un giorno a settimana che NON preveda riunioni. Questo consentirebbe ai lavoratori tempo extra da dedicare alle proprie attività quotidiane ma ridurrebbe anche lo stress, aumentando la produttività.