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Ferrero è l’azienda più apprezzata dai lavoratori. Lo dice il Randstad Employer Brand Research

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È la Ferrero l’azienda italiana più apprezzata dai lavoratori. Questo è quanto emerge dai risultati del Randstad Employer Brand Research, l’indagine di Randstad che ha coinvolto 171.000 intervistati e 6400 aziende in 34 Paesi a livello globale, per cui in Italia sono stati intervistate oltre 7500 persone (occupati e non occupati) tra i 18 e 64 anni sull’attrattività percepita di 150 aziende potenziali datori di lavoro, attraverso un sondaggio indipendente in cui nessuna azienda si può iscrivere volontariamente per partecipare.

La storica azienda di Alba, produttrice di svariati prodotti alimentari tra i quali la famosissima Nutella, ha ottenuto il 68,5% di preferenze. In altri settori, come l’elettronica ha vinto ABB, mentre nell’automotive è Automobili Lamborghini a far la voce grossa, con Bembo nella componentistica auto, Chiesi Farmaceutici nel farmaceutico, EssilorLuxottica nell’industria metallurgica, Gruppo Mondadori nei media, IBM nell’ICT, Italo nei trasporti, Leonardo nell’aeronautico e Maugeri nella Sanità. 

“L’equilibrio tra vita e lavoro acquista sempre maggiore importanza nelle priorità delle persone, anche se in un periodo di incertezza e alto costo della vita lo stipendio resta fondamentale nella scelta di cambiare impiego”, ha dichiarato Marco Ceresa, Group CEO di Randstad. “Le preferenze dei lavoratori variano molto a seconda della specializzazione professionale e soprattutto dell’età: la Gen Z evidenzia priorità, bisogni, fasi di carriera e comportamenti diversi, che evidenziano la necessità di strategie di Employer Branding sempre più mirate e diversificate, per cogliere le esigenze specifiche, allo scopo di attrarre e trattenere il talento in una competizione che si fa sempre più forte anche tra settori diversi”.

“Siamo estremamente orgogliosi di ricevere questo riconoscimento. Da sempre in Ferrero adottiamo una politica che mette le persone al centro, ritenendo che queste siano le vere artefici del successo del Gruppo. In questo contesto, la nostra strategia di employer branding ha un ruolo centrale. Vogliamo raccontare con autenticità chi siamo, cosa ci distingue e perché lavorare in Ferrero significa far parte di un ambiente che valorizza la crescita, la responsabilità e il senso di appartenenza. È un’area strategica perché ci permette di ascoltare le aspettative delle nuove generazioni, valorizzare i tratti distintivi della nostra cultura e costruire un dialogo continuo con chi già lavora con noi e con chi potrebbe entrare a far parte della nostra squadra. Non si tratta solo di attrarre talenti, ma di consolidare ogni giorno una reputazione fondata su coerenza, fiducia e cura delle persone” ha detto Deborah Zago, Head of HR Italy BU di Ferrero.

Gli altri dati dello studio

C’era una volta il posto fisso, quello sul quale Checco Zalone ha ironizzato tanto in un suo celebre film, quello che si iniziava da giovani e che si lasciava al momento di andare in pensione. Le cose sono ora molto cambiate. Secondo lo studio, il 13% dei lavoratori italiani ha cambiato datore di lavoro negli ultimi 6 mesi e il 23% prevede di farlo entro i prossimi 6. Rispetto all’anno passato, mentre le intenzioni di cambiare lavoro sono leggermente diminuite (-2%), i cambiamenti effettivi sono in crescita di 1 punto. Tra le fasce di età, i componenti della Gen Z hanno cambiato lavoro più di tutti: il 17%, quasi tre volte il tasso dei Baby Boomers (6%) e manifestano più intenzione a cambiarlo nei prossimi mesi.

Cosa si ricerca in un nuovo lavoro? Al primo posto con il 59% delle preferenze c’è il work-line balance, poi vengono nell’ordine un’atmosfera di lavoro piacevole (56%), una retribuzione interessante (54%), la sicurezza del posto (47%) e – per la prima volta nella top 5 – la diversità e inclusione (45%), che supera la carriera, scivolata al sesto posto (44%). A seguire, formazione, solidità finanziaria, possibilità di lavoro da remoto.

Strumenti per cercare o cambiare lavoro

Il web è certamente il canale più utilizzato da chi cerca lavoro o vuole cambiarlo. Secondo lo studio di Randstad, LinkedIn è piattaforma più utilizzata: la usa il 50% degli italiani. Poi vengono le agenzie per il lavoro (37%), i portali per la ricerca lavoro (32%), i siti aziendali (30%), i social media (27%) e i contatti personali (26%). LinkedIn però è anche la più efficace: l’ha utilizzata il 29% di chi ha cambiato azienda, mentre il 19% i contatti personali, il 18% i social e sempre il 18% le agenzie per il lavoro. La Generazione Z si affida di più a strumenti digitali come LinkedIn e Google for Jobs, quelle più senior a servizi pubblici per l’impiego, agenzie per il lavoro e relazioni personali. I lavoratori digital utilizzano più di tutti gli head hunters (35%).