Flessibilità: nel 2025 continuerà ad essere una parola chiave nel mondo del lavoro

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Flessibilità. Si presuppone che sia questa la parola chiave nel mondo del lavoro anche nel 2025. No, alla presenza in ufficio a tempo pieno, sì allo smart working, almeno in modalità ibrida. Le tendenze moderne sembrano essere inequivocabili e i talenti hanno chiari i propri desideri.

Aziende poco flessibili? Non sono appetibili

In particolare negli ultimi anni, si registra una vera e propria fuga da parte dei dipendenti e dei collaboratori dalle aziende in cui la flessibilità non è di casa. Da una ricerca svolta su 500 recruiter da International Workplace Group (IWG), emerge che due terzi (67%) di questi hanno registrato un aumento dei candidati alla ricerca di nuove posizioni a seguito della richiesta dei datori di lavoro di trascorrere più tempo in un ufficio centrale.

La modalità ibrida è la chiave vincente?

Sempre secondo la ricerca appare chiaro ed evidente che la crescente del lavoro ibrido per le aziende che vogliono attrarre e trattenere i migliori talenti, rappresenti una strada valida da percorrere. Tre quarti (75%) dei recruiter hanno dichiarato di aver avuto candidati che hanno rifiutato opportunità di lavoro che non offrivano un lavoro flessibile, mentre il 72% ha affermato che le aziende che non offrono il lavoro ibrido stanno diventando meno competitive.

Tra le motivazioni che spingono i lavoratori a cercare qualcosa di diverso ed in particolare realtà che offrono lavoro ibrido ci sono il desiderio di non viaggiare ogni giorno verso uffici affollati e distanti dal centro città (44%) e il tempo (40%) del pendolarismo, seguiti dalla mancanza di equilibrio tra lavoro e vita privata (33%). 1 dipendente su 5 (21%) che lavora in un ufficio centrale per cinque giorni alla settimana ha dichiarato di soffrire di burnout quotidiano.

Gli spazi di lavoro flessibili possono rappresentare un’opportunità interessante in tal senso e sono un’opzione interessante per molti lavoratori. Tre quarti (77%) di essi, infatti, hanno dichiarato che un posto di lavoro più vicino a casa è un must per il loro prossimo trasferimento di lavoro, mentre i lavoratori sono quattro volte più propensi a scegliere un ufficio vicino a casa, piuttosto che in centro città.

Solo il 25% dei lavoratori ritiene indispensabile la presenza in ufficio tutti i giorni della settimana per essere produttivi. Al contrario, più della metà (55%) si sentirebbe più valorizzato e motivato se avesse la possibilità di lavorare da luoghi diversi.

“Oggi, la flessibilità non è più un semplice vantaggio per i dipendenti”, dice Mark Dixon, CEO e fondatore di International Workplace Group. “Molti non prenderanno in considerazione nuovi ruoli che richiedono lunghi spostamenti quotidiani, vogliono avere accesso a spazi di lavoro più vicini a dove vivono, in un ambiente che permetta loro di rimanere motivati e produttivi”.