Formazione linguistica: un vantaggio per i manager ma anche per le aziende

formazione linguistica

Per i manager conoscere almeno una lingua straniera è essenziale e chiaramente più se ne conoscono, meglio è, ma non solamente per il fatto in sé. Infatti, secondo Babbel for Business, piattaforma di Babbel che offre corsi di lingua per le aziende, conoscere le lingue straniere aumenterebbe il livello di produttività dei professionisti.

Questo secondo una ricerca realizzata in collaborazione dell’Osservatorio HR Innovation Practice della School of Management del Politecnico di Milano. In particolare, attraverso l’utilizzo delle tecnologie le aziende hanno l’opportunità di adottare un approccio innovativo per la formazione, rendendo lo sviluppo delle competenze linguistiche più efficace e accessibile.

“Le aziende e gli utilizzatori finali della piattaforma Babbel for Business che hanno partecipato all’indagine evidenziano come l’apprendimento linguistico sia sempre più rilevante in un contesto di business globale ed interconnesso. Dai risultati emerge che lo studio delle lingue sul luogo di lavoro risponde a un duplice obiettivo: da un lato, è fondamentale per costruire e mantenere relazioni di valore, sia con clienti e fornitori; dall’altro rappresenta un valore aggiunto per candidati e collaboratori, permettendo loro di esprimere le proprie competenze in contesti internazionali e di accedere a maggiori opportunità di crescita professionale”, afferma Roberta Riva, Senior Manager di Babbel for Business. 

“Quasi la metà dei cittadini europei dichiara di possedere scarse competenze linguistiche e, in Italia, solo una minima percentuale di organizzazioni mette a disposizione dei propri dipendenti percorsi di apprendimento delle lingue straniere. Le indicazioni comunitarie vanno però nella direzione opposta, presentando il multilinguismo come una delle otto competenze chiave per la realizzazione personale, per supportare uno stile di vita sano e sostenibile, per incentivare la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupabilità. Anche a livello organizzativo, le competenze linguistiche e interculturali rappresentano una vera e propria risorsa, leve per il successo e per la crescita nei mercati globali. Nonostante la strada da percorrere verso il multilinguismo e i suoi benefici sia oggi ancora lunga, possiamo vantare un prezioso alleato per efficientare tempi e costi dell’apprendimento e migliorare l’esperienza offerta ai discenti, il digitale”. dichiara Chiara Tamma, Ricercatrice dell’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano.

Gli investimenti delle aziende nella formazione linguistica

Il primo che è stato analizzato dalla ricerca riguarda il budget destinato alla formazione linguistica, che non sembrerebbe proprio ampio. Mediamente le aziende del campione (la cui maggioranza offre i corsi solo a specifiche funzioni aziendali o li destina esclusivamente a figure ad alto potenziale), destinano appena il 9% del budget totale per la formazione allo sviluppo delle competenze linguistiche. Tuttavia, quelle che lo fanno hanno obiettivi precisi: il miglioramento delle relazioni internazionali (57%), necessità di mantenere impiegabili e competitive le professionalità (43%) e ragioni di business, come l’innovazione (43%). Per circa un terzo delle aziende, è importante anche arricchire la “Employee Value Proposition”.

E chi utilizza strumenti come Babbel for Business, cosa ne pensa? I  benefici principali riguardano il miglioramento delle relazioni, l’applicazione delle competenze acquisite anche nella vita professionale e la valorizzazione professionale, come riconoscimenti o opportunità di carriera. Tuttavia, gli utilizzatori percepiscono meno la formazione linguistica come leva per l’innovazione e la crescita aziendale rispetto alle Direzioni HR.

(Foto: Courtesy of Babbel for Business Pexels)