Giornata internazionale del caffè: dal buongiorno al coffee break sul lavoro

Giornata internazionale del caffè

Il momento del caffè rappresenta per ciascuno di noi, quell’idea di break che nell’arco della giornata lavorativa spezza i ritmi forsennati della quotidianità. E nella celebra la Giornata internazionale del caffè, che cade in questo primo ottobre, quasi a salutare il nuovo mese che entra.

“Ci prendiamo un caffè insieme?”, “Coffee break?”: sono domande che nell’arco della nostra settimana lavorativa sentiamo decine di volte. Il caffè è spesso una scusa per incontrarsi e parlare di affari, ma anche semplicemente di vedersi per il piacere di farlo.

Il caffè secondo uno studio

Da una ricerca internazionale lanciata da Versuni, rebranding di Philips Domestic Appliances, condotta su un campione di 16.315 consumatori da 10 paesi, di cui 2.061 solo in Italia, emerge che quello del caffè è un momento che spesso precede quello dell’informazione e dell’interazione con gli altri. 

Per molti non c’è risveglio senza caffè, per altri è un culto vero proprio. Il 66% di tutti i consumatori di età superiore ai 45 anni beve caffè nella prima parte della giornata rispetto al 35% dei 16-24enni e se il 60% dei consumatori afferma che guardare il telefono è il principale svago pre-pomeridiano, più della metà (53%) prende anche una tazza di caffè.

In particolare, per gli intervistati italiani in tutte le fasce d’età prese in considerazione il rito del caffè mattutino (61%) supera anche l’uso dello smartphone (57,8%), la colazione (58,6%), la doccia, lo skincare e la lettura delle notizie (tre azioni che si aggirano intorno al 30%). Ovviamente in questa casistica l’età fa la differenza. Se, infatti, per i giovani compresi tra 16 e 24 anni al 61% c’è il telefono e al 47% il caffè, le percentuali tendono a ribaltarsi via via che si sale con la fascia di appartenenza (59%-64% nei 25-34enni, 57,4%-65,7% nei 35-44enni, 53,7%-66,23% nei 45-54enni e 57%-66,5% nei +55).

Ma qual è il caffè preferito dagli italiani?

Dallo studio si evidenzia che il 47,89% sceglie il classico espresso, seguito dal cappuccino (17,66%). Ma alla tradizione si stanno affiancando sempre di più nuovi scenari di consumo, come per esempio la scelta del latte. In Italia, dove viene ancora ampiamente preferito il caffè nero (37,4% del totale, con una prevalenza maschile del 41,2% rispetto al 33,7% femminile) il 22% predilige la versione senza lattosio, mentre nel 18,3% dei casi viene scelto quello di mandorla o di soia, a cui seguono il latte d’orzo e di cocco. Anche dentro questa nuova tendenza, la popolazione delinea alcune micro-abitudini. Il 31% fa il suo primo sorso tra le 7 e le 7:59, il 34,4% ama prenderlo sempre nella stessa tazza (sono più abitudinarie le donne con il 39% rispetto agli uomini, 29,5%) e tra le varianti più amate ci sono il caffè freddo (38,3%), la versione preparata con il montalatte (36,2%) e quelle con l’aggiunta di polvere di cacao (22%). Ma la creatività spazia anche dal consumo di caffè con lo sciroppo di caramello o d’acero, miele, scorze di limone o arancia e perfino burro.