Giovani in viaggio? Sì, per lavorare e migliorarsi
Viaggio all’insegna del divertimento? No, grazie. Se una volta erano considerati troppo edonisti, oggi molti giovani italiani sembrano aver capito l’importanza di mettersi in gioco nel mondo della formazione e del lavoro, addirittura anche durante i tanto agognati periodi di vacanza.
Infatti il 72% dei giovani infatti ammette che sarebbe disposto a rinunciare alle vacanze da “viveur”, per dedicarsi invece ad esperienze formative in giro per il mondo.
Le ragioni? Perché sono importanti per il proprio futuro lavorativo (81%) e permettono di sviluppare la conoscenza delle lingue straniere (76%). Un trend che è stato registrato in egual misura al Nord (71%) come al Sud (73%) con una differenza di genere che vede i ragazzi in leggera maggioranza (52%) rispetto alle ragazze (48%).
Questo è quanto emerge dallo studio promosso dall’agenzia Espresso Communication per FourStars, condotto mediante metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su un campione di circa 1400 giovani tra i 18 e i 29 anni attraverso un monitoraggio online dei principali social network, blog, forum specializzati e community, per capire quali sono le motivazioni e le aspettative alla base della tendenza.
A livello geografico invece il fenomeno si sviluppa in maniera abbastanza omogenea; se al Nord la percentuale si ferma al 69%, al Centro (71%) e al Sud (74%) il numero dei giovani pronti a sacrificare “pinne, fucile ed occhiali” cresce leggermente. Come già indicato poi da Chiara Grosso, a sorpresa i maschi prevalgono leggermente nella predilezione di questo genere di vacanze formative: secondo i dati raccolti da FourStars il 52% delle richieste arriva da uomini, contro il 48% delle ragazze.