Il brand, un fattore decisivo per comunicare il proprio business
Quando si inzia un’attività imprenditoriale sono moltissimi i fattori da analizzare e da valutare. Si parte certamente dalla progettazione degli obiettivi, dalle risorse necessarie per raggiungerli, dalla definizione delle strategie, dalla scelta della/e location. Queste sono solo alcune delle scelte da fare quando si dà avvio ad una attività. Molto spesso però si sottovaluta, oppure si reputa secondaria, la scelta del nome da dare all’azienda stessa e al brand che la deve rappresentare.
Sono due elementi che devono andare di pari passo ed essere studiati nei minimi particolari. Qualsiasi iniziativa imprenditoriale inizia con un intento: quello di produrre benessere e profitto per chi decide di investirci e sfido chiunque a mettere in gioco le proprie risorse, economiche e non solo, con l’idea che il proprio “sforzo” possa non produrre risultati positivi. Dunque, con l’augurio che ciò avvenga, diviene chiaro il motivo per il quale la creazione di un brand che riconduce alla propria azienda sia fondamentale ai fini del successo e della comunicazione aziendale.
Recentemente, appassionati di calcio e non, hanno potuto apprezzare il meraviglioso gesto tecnico di Cristiano Ronaldo (la rovesciata volante) che ha portato al gol dello 0-2 del Real Madrid sulla Juventus, nel quarto di finale d’andata di Champions League. Ebbene, a seguito di questa prodezza, la collezione CR7 Underwear, la linea di intimo distribuita in esclusiva in Italia da Brandsdistribution.com, leader mondiale nella distribuzione online B2B di abbigliamento e accessori firmati, ha visto raddoppiare le proprie vendite. CR7: voglio porre l’accento su questi tre caratteri. Il fuoriclasse portoghese, malgrado certo con il suo faraonico stipendio non ne avesse bisogno, ha voluto creare un brand che facesse riferimento indiscutibilmente e ineluttabilmente alla propria persona, per lanciare prodotti di vario genere a lui dedicati. CR7, ovvero Cristiano Ronaldo, numero 7 che (da sempre, o quasi) è sulla maglia del talentuoso attaccante del Real Madrid. Oggi in tutto il mondo, il brand CR7 è conosciuto e descrive unicamente un uomo, che ha saputo creare attorno alla propria immagine una vera e propria azienda. Può sembrare banale, ma dietro questa creazione c’è una grandissima opera di marketing. Geniale, no?
Da questa iniziativa dovrebbero trarre spunto coloro che hanno l’intenzione o il progetto di metter su una propria azienda. Mettere nel business plan un investimento importante per la creazione di un brand (un logo) che possa far colpo sulla gente e rappresentare in modo diretto l’azienda è fondamentale, soprattutto oggi, con i social network che sempre più svolgono un ruolo determinante nella veicolazione dei prodotti o dei servizi. Quanto è importante per Fendi la doppia “F” del proprio brand, o il Cavallino Ferrari per la Casa di Maranello? Tantissimo. Ma alla base di queste creazioni, che ai superficiali potrebbero apparire banali, ci sono migliaia di euro investiti. Un business nel business. Pensare di lanciare un’azienda senza investire nella creazione di un brand forte che sia riconoscibile e quanto più semplice possibile è indispensabile almeno quanto scegliere la location in cui stabilirne la sede. Aprireste mai la vostra azienda in un ufficio o in uno show room che non trasmetta emozioni o che sia poco attraente dal punto di vista estetico? Non credo proprio…
Insomma, il brand deve essere uno dei punti di partenza perché in un mondo imprenditoriale dove la comunicazione, rispetto al passato, gioca un ruolo determinante ai fini del successo, deve rappresentare il biglietto da visita. E soprattutto deve esserne l’emblema.
Tratto da Uomo&Manager di Aprile 2018