Il management delle imprese tra etica, utile e valore

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Qual è il futuro che caratterizza l’impegno dell’impresa nel trasferire l’obiettivo dal perseguimento dell’utile a quello appunto del massimo valore?

È una domanda importante perché una visione a lungo termine presuppone un forte e convinto impegno su alcuni punti fondamentali da vivere, peraltro, nel comportamento quotidiano dei manager aziendali:

  • una visione e una strategia chiare riguardo alla direzione di marcia meglio se condivisa ma comunque partecipata
  • una cultura d’impresa fondata sui valori condivisi e rispettati nelle azioni quotidiane
  • un clima organizzativo improntato alla collaborazione e cooperazione fra le diverse componenti dell’organizzazione capace di guardare ad una valorizzazione della relazione tra capi e collaboratori

Si tratta di un sistema che impatta in modo rilevante sul comportamento dell’organizzazione perché appartiene in larga misura alle regole non scritte che comprendono le consuetudini, i meccanismi di risposta agli stimoli, quelli che portano alle decisioni e alle azioni. 

2 sono i principi fondamentali

La responsabilizzazione delle persone nell’esperienza quotidiana deve, quanto meno, fondarsi su due principi fondamentali:

  • l’equità, che rappresenta il principio di base per costruire un’organizzazione capace di moltiplicare le opportunità di crescita professionale, di generare il massimo coinvolgimento delle persone e di influenzare le loro prestazioni, attitudini e comportamenti adottando comportamenti rigorosi e non discriminatori. La percezione di giustizia rappresenta in tal senso un considerevole collante per mantenere unito il sistema, sostenendo in un’ottica di trasversalità e trasferibilità, la creazione dello spirito di gruppo ed il coinvolgimento delle persone
  • la progettazione e la gestione di sistemi di aggiornamento e di apprendimento continuo, che rappresentano la “nuova” sicurezza che le organizzazioni possono offrire alle persone per il loro futuro. Il potenziamento della qualificazione reale delle persone, infatti, è un investimento che l’azienda realizza a beneficio dello sviluppo delle persone e della propria capacità di incidere sul proprio spazio di responsabilità

Tema cruciale è allora oltre modo la capacità dell’organizzazione di trasferire in un’ottica di trasversalità e di reciprocità l’apprendimento ai singoli individui che la compongono. Il problema manageriale, quindi, non è solo quello di trasferire rapidamente ed efficacemente nuove conoscenze e competenze, ma motivare le persone a dare continuità quantitativa e qualitativa all’apprendimento e alle loro performance.

Investire nella motivazione all’azione

In definitiva, investire nell’apprendimento significa anche investire sulla motivazione all’azione in un forte rapporto di reciprocità, in una situazione di scambio in un diffuso atteggiamento valoriale che supera gli stessi contenuti disciplinari per divenire nella realtà, etica in azione nonché consapevole e concreta sostenibilità. 

Tutto questo nasce dalla convinzione che il ruolo giocato dalle persone è centrale in qualunque attività di business, o meglio, in qualunque attività in senso lato. Non ha senso, allora, ritenere di avere problemi di tipo psicologico, etico o economico se prima non si è consapevoli del fatto che i problemi sono tipicamente umani ancor prima di assumere una qualsivoglia connotazione.

L’etica dell’impresa è, allora, ad un tempo premessa e risultato dell’etica dell’organizzazione e della società in cui opera in uno stretto rapporto di reciprocità.

“Il vero leader non cerca il consenso.  Lo crea nel tempo con la sua autorevolezza”

Martin Luther King

A cura di Angelo Deiana