Il processo di digitalizzazione delle aziende continua e non si fermerà
Il processo di digitalizzazione delle aziende è in piena evoluzione e sono molte le realtà che hanno deciso di investire nel cambiamento, ritenuto evidentemente indispensabile per la crescita e la produttività.
In particolare nell’ultimo periodo, tale processo di investimento negli strumenti digitali ha subito inevitabilmente una grande accelerazione: secondo uno studio della società di analisi Markets and Markets il mercato raggiungerà quota 1.250 miliardi di dollari nel 2026 con un tasso di crescita composto annuo del 19% e una crescita complessiva che sfiora il 140%.
Malgrado una situazione generale in evoluzione costante e che presenta svariate situazioni critiche le imprese hanno investito in modo deciso sulle tecnologie digitali: secondo un recente report di McKinsey intitolato “The new digital edge: Rethinking strategy for the postpandemic era”, il 65% delle aziende ha dichiarato di aver aumentato i fondi dedicati alla digitalizzazione, mentre solo il 7% li ha diminuiti, e in alcuni casi le organizzazioni sono andate a ricercare il budget tagliando le risorse in altri comparti.
La digitalizzazione è diventata a tutti gli effetti una priorità che viene reputata indispensabile per restare competitivi sul mercato e distinguersi rispetto alla concorrenza: il 64% delle aziende, è convinto che entro la fine del 2023 sarà costretto a rivedere il concetto stesso di business digitale per stere economicamente profittevole mentre, al contrario, solo l’11% non cambierà il proprio modo di operare sul mercato.
La tecnologia digitale, continuerà a vedere numerosi investimenti che serviranno per far fronte alle nuove esigenze.
“Dobbiamo entrare nell’ottica che la trasformazione digitale non si fermerà al termine della pandemia: si tratta di un percorso in continua evoluzione che andrà a modificare in modo strutturale i modelli organizzativi e di business esistenti e futuri – spiega Anna Maria Mazzini, CGO di Sodexo Benefits & Rewards Services Italia– Le aziende dovranno essere in grado di costruire dei modelli adattabili al cambiamento ma con alcuni punti fermi: customer experience, fruizione di app multiservizi e piattaforme digitali, gestioni dei dati e business intelligence sono i driver dove noi di Sodexo BRS Italia stiamo investendo risorse per offrire alle aziende soluzioni digitali evolute che andranno a soddisfare le nuove esigenze dei lavoratori, anche ad esempio nell’ambito dell’evoluzione degli strumenti legati all’utilizzo e all’erogazione dei benefit aziendali”.
I processi di digitalizzazione in Europa e in Italia
In Europa l’adozione delle tecnologie digitali da parte delle aziende è in ritardo rispetto agli Stati Uniti: secondo un recente studio della European Investment Bank la media europea si attesta al 65%, 6 punti percentuali in meno rispetto alle imprese a stelle e strisce che superano quota 71%.
La situazione nel nostro Continente presenta alcune particolarità: se non sorprende che la rivoluzione digitale veda in prima fila i paesi nordici come Danimarca, Olanda e Finlandia tutte sopra la quota dell’80%, stupisce invece, che le grandi potenze economiche fatichino più del previsto. L’Italia è solamente al 19° posto su 28 nazioni presenti nello studio con il 62,6% di tasso di digitalizzazione delle aziende: il nostro Paese è al di sotto della media europea ma di poco avanti alla Francia (62,5%) e sopra il Regno Unito (61,3%). Non corre nemmeno la Germania, che si attesta al 15° posto, mentre Portogallo e Spagna sono nella top 10 rispettivamente in 8° e 9° posizione.
Sono due i fattori che penalizzano l’Italia: infatti, per quasi 2 aziende su 3 (63%) l’infrastruttura digitale rimane un problema effettivo e il tasso di digitalizzazione delle PMI resta al di sotto della media europea di ben 15 punti percentuali.
Un’occasione da sfruttare
Ora abbiamo tuttavia l’occasione di fare un bel balzo in avanti, in quanto nei prossimi anni tra PNRR e Fondo Complementare ci sono a disposizione quasi 50 miliardi di euro da investire sulla infrastruttura digitale con l’obiettivo di aiutare le aziende tricolori a intraprendere un percorso di evoluzione tecnologica in modo che possano essere più competitive sul mercato.
Alla guida della digital transformation italiana ci sono le grandi aziende e il settore dei servizi la fa da padrone con oltre il 60% delle aziende che adotta l’uso di tecnologie digitali (dato superiore alla media europea).
In questo processo, i servizi mobile avranno un ruolo importantissimo: secondo un recente studio divulgato da Ericsson il traffico dei dati globale raggiungerà i 288 exabyte al mese con un tasso di crescita medio del 4,4%. Tale aumento verrà reso possibile dalla diffusione globale del 5G che sempre entro il 2027 rappresenterà il 62% del traffico dati mobile mondiale.
“Le tecnologie digitali dovranno essere in grado di progettare piattaforme e applicazioni multiservizi dove la priorità è l’ottimizzazione della user experience proprio da mobile. Dalle chatbot in grado di fornire un’interazione avanzata con gli utenti fino ai servizi per semplificare i pagamenti digitali: la sfida del futuro sarà di raggruppare una serie di servizi in un’unica soluzione semplice, veloce e full digital”, conclude Anna Maria Mazzini.