Intelligenza artificiale e start up: che rapporto c’è?
Meno del 20% delle start up utilizza l’intelligenza artificiale, un dato che può sembrare basso, rispetto al concetto di innovazione che dovrebbe avere ogni start up al giorno d’oggi. Ma non è così. Infatti, secondo gli ultimi dati, l’utilizzo della stessa nelle PMI è pari al 5,3%.
Per quanto riguarda le start up, il dato sale al 19,3%, ma è comunque ancora basso rispetto all’utilizzo che ne se fa nelle grandi imprese che è pari al 24,3%. Questi sono i risultati dello studio effettuato da B-PlanNow, acceleratore di start up per progetti in fase di avvio con un approccio unico e coerente.
“L’AI è certamente un’importante opportunità – chiarisce Nicola Zanetti, CEO e founder di B-PlanNow – ma dobbiamo fare delle distinzioni. Nelle start up l’intelligenza artificiale sopperisce in qualche modo all’esiguità delle risorse e dei team e spesso ha un ruolo importante in fase di lancio”.
I dati dello studio
Secondo lo studio, il 24% delle startup ha scelto di utilizzare tool di AI per generare idee di business utili al proprio percorso imprenditoriale, con una particolare predilezione per Ideas AI, utile strumento di brainstorming per chi si approccia per la prima volta a determinati concetti e paradigmi.
Il 23% del campione monitorato da B-PlanNow ha, invece, utilizzato tool di AI (eg, ValidatorAI e VenturusAI) come supporto per la validazione di un modello di business: lo strumento non sostituisce ovviamente il necessario confronto con il mercato (e potenziali investitori) al fine di costruire un MVP ma può aiutare i newcomer nelle fasi più acerbe del loro cammino.
Altro dato che può generare considerazioni importanti è che il 51% del panel si è rivolto all’intelligenza artificiale per un aiuto concreto nella creazione di un naming originale e performante per la propria start up, qui la predilezione degli imprenditori in erba si distribuisce equamente tra Looka, Namelix, Xtemnsio e Namewink.
Inoltre, l’84% del degli intervistati ha utilizzato strumenti di AI per scrivere dei testi. Sembra questo, al momento, il vero Eldorado dell’intelligenza artificiale nel mondo start up, insieme con la scrittura di parti di codice (72% del panel).
E ancora, B-PlanNow ha chiesto al campione il proprio grado di soddisfazione nell’utilizzo di tool di AI: ebbene, solamente il 65% dei founder di start up si dichiara pienamente appagato, mostrando dubbi sulla reale qualità degli output (78%) e sulla capacità dell’AI di rispondere davvero ai bisogni e agli input umani (89%). Temi questi di estrema attualità che sicuramente faranno discutere per molto tempo di qui in avanti.
“I dati mostrati dalla nostra ricerca – conclude Nicola Zanetti – tratteggiano un quadro ancora molto fluido ed in costante evoluzione. In B-PlanNow caldeggiamo l’utilizzo di tecnologie sempre più avanzate ma un percorso business di successo non può prescindere dalle capacità e dalla volontà di imprenditori e di consulenti focalizzati sull’obiettivo”.