Intelligenza artificiale: quanto la usano le aziende italiane?
Quanto utilizzano le aziende italiane l’Intelligenza Artificiale? La risposta arriva dall’ultimo studio di Eurostat, secondo il quale solo il 5% delle aziende italiane con 10 o più dipendenti ha utilizzato tecnologie d’intelligenza artificiale per svolgere la propria attività.
1 su 20 se traduciamo questo dato in modo ancor più chiaro. Eppure in Europa l’obiettivo minimo è l’8%… Nel Vecchio Continente l’Italia occupa la 20ª posizione su 27. Qualche domanda bisognerà pur farsela…
Tra gli Stati membri dell’Unione Europea, solo Lituania (4,9%), Cipro (4,7%), Lettonia (4,5%), Grecia (4%), Ungheria e Polonia (3,7%), Bulgaria (3,6%) e Romania (1,5%) fanno peggio di noi. Tra i top, invece, troviamo, i paesi del Nord Europa con in testa la Danimarca (15,2%) subito seguita dalla Finlandia (15,1%). Chiude il podio il Lussemburgo (14,4%).
Un’occasione per fare chiarezza sull’intelligenza artificiale
Di questo tema si discuterà certamente in occasione del Richmond AI business forum che si svolge a Gubbio da oggi al 5 luglio, evento che vuole esplorare i territori connessi a questa rivoluzione digitale. Ad aprire la tre giorni sarà Federico Faggin, fisico che ha creato la tecnologia MOS Silicon Gate e progettato i primi microprocessori al mondo
“Stiamo attraversando un’autentica rivoluzione, una fase che verrà ricordata nella storia economica e industriale. Le aziende italiane non possono farsi trovare impreparate se vogliono rimanere competitive, sfruttare nuove opportunità e prepararsi per il futuro del lavoro. Questo forum vuole essere l’arena in cui portare domande e ricevere risposte, in cui conoscere e capire”, spiega Claudio Honegger, amministratore unico di Richmond Italia.
L’evoluzione dell’utilizzo dell’IA
Rispetto al 2021, i dati di Eurostat mettono in evidenza un leggero aumento nell’utilizzo in Europa passando dall’7,6% all’8%. In controtendenza, invece, l’Italia dove si è passati dal 6,2% del 2021 al 5% attuale. Fine della curiosità o semplice mancanza di informazioni per un adeguato utilizzo per le aziende?
Forse la seconda ipotesi è quella più plausibile, visto che a far maggior uso dell’intelligenza artificiale sono le grandi imprese (30,4%) rispetto alle medie (13%) e alle piccole (6,4%). Un divario che può essere spiegato dalla complessità dell’implementazione delle tecnologie AI in un’impresa e dai costi necessari. Le aziende che operano nel campo dell’informazione e della comunicazione sono quelle che fanno più uso dell’AI (29,4%), seguite dalle attività di servizi professionali, scientifici e tecnici (con il 18,5%), mentre la percentuale più bassa riguarda le imprese di costruzioni ferme al 3,2%.
Negli Stati Europei il 26,2% delle aziende vi ha fatto ricorso per gestire la sicurezza ICT (ad esempio, utilizzando l’apprendimento automatico per rilevare e prevenire attacchi informatici) e il 25,8% per la contabilità, il controllo o la gestione finanziaria.
Le tecnologie più utilizzate dalle aziende con l’Intelligenza Artificiale
Sono 7 le tecnologie che sfruttano l’intelligenza artificiale più utilizzate dalle aziende dell’Unione Europea secondo i dati Eurostat. Vediamo insieme quali sono:
- Automazione dei processi robotici: è possibile automatizzare i diversi flussi di lavoro e offrire assistenza nelle decisioni.
- Analisi del linguaggio scritto: noto anche come text mining. È un processo che permette di estrarre informazioni e conoscenza da grandi volumi di dati testuali non strutturati.
- Machine learning: consente ai sistemi informatici d’imparare dai dati senza essere esplicitamente programmati.
- Riconoscimento vocale: noto anche come speech recognition o voice recognition, permette ai computer di comprendere e convertire il parlato umano in linguaggio scritto.
- Riconoscimento ed elaborazione delle immagini: sono processi che consentono alla macchina di comprendere il significato di un’immagine, andando oltre la semplice descrizione dei pixel che la compongono e di migliorare la rappresentazione visiva.
- Generazione di linguaggio naturale: si occupa di generare testi in linguaggio naturale. La Natural Language Generation (LNG) permette quindi ai computer di “parlare” come gli esseri umani, creando testi fluenti e comprensibili.
- Abilitazione del movimento fisico: consente alle macchine di muoversi tramite decisioni autonome basate sull’osservazione dell’ambiente circostante. Un esempio sono i robot, i veicoli e i droni autonomi.