La formazione e l’innovazione come motori dello sviluppo delle PMI
In questa fase l’internazionalizzazione delle imprese rappresenta non solo una scelta o una necessità ma una vera opzione strategica, sulla quale conviene investire per trasformare un momento di crisi in una straordinaria opportunità, allo scopo di avvicinare il nostro Paese all’Europa assegnandole definitivamente il ruolo di protagonista nelle dinamiche commerciali ed industriali del Mediterraneo e non solo.
L’internazionalizzazione delle imprese è uno dei veicoli di questo rilancio, rappresenta un’occasione unica ed irripetibile per la nostra economia e serve, quindi, a fornire alle imprese strumenti per lavorare di più e meglio all’estero e per capire come sviluppare un’attività economica fuori dai confini nazionali.
La creatività, lo sviluppo di nuove tecnologie e l’innovazione rappresentano i fattori chiave del vantaggio competitivo delle PMI. Essi devono necessariamente tradursi in ricchezza, in valore, in sviluppo economico. Occorre mettere a punto una filiera istituzionale che lega l’amministrazione regionale, le autonomie locali, le agenzie di sviluppo, i centri accademici, il mondo finanziario e le imprese che operano sul territorio.
Occorre dirigere e graduare gli interventi verso quelle azioni aziendali o sistemi di servizio che facilitino il trasferimento tecnologico, l’innovazione e la ricerca, l’internazionalizzazione e la crescita dimensionale delle imprese competitive e un migliore accesso al credito e alla finanza. Serve scommettere sulle start up financing e su nuovi modelli di business, sostenere le idee più innovative e valorizzare gli imprenditori più lungimiranti con incentivi fiscali volti a favorire la ricerca e l’utilizzo delle nuove conoscenze che hanno un impatto sostanziale sulla performance del sistema economico complessivamente inteso.
Occorre favorire un sistema finanziario fatto di venture capital, private equity, meccanismi premiali, incentivare modelli di collaborazione tra il finanziamento pubblico e gli operatori finanziari in capitale di rischio privati, come nuovi motori dello sviluppo urbano e industriale regionale.
Il tessuto economico del Paese è composto prevalentemente da micro e piccole imprese e per competere sul mercato è utile lavorare sulla formazione dei suoi titolari, incrementando le capacità professionali e manageriali. Servono competenze specifiche e percorsi qualificati di conoscenza dei meccanismi del mercato per poter confrontarsi in un contesto come quello attuale contrassegnato da rischi ed opportunità. I piccoli imprenditori avvertono l’esigenza di una formazione imprenditoriale e manageriale strutturata.
La sfida principale è quella di fornire un percorso di studio e di formazione appropriato, fondato sulla sperimentazione attiva, supportata da concettualizzazioni teoriche, casi reali, esercitazioni, simulazioni, best practices, strumenti e metodologie coerenti con il fabbisogno dei titolari delle piccole organizzazioni imprenditoriali. Si tratta di soggetti con bisogni formativi similari, il cui scopo è apprendere i meccanismi con cui si genera valore, con cui si apportano i cambiamenti nella gestione, nell’economia delle singole imprese, attraverso la realizzazione di business plan e l’attuazione di percorsi formativi e contenuti didattici innovativi e in linea con le esigenze del mercato.
La formazione è particolarmente sentita dagli operatori economici (piccoli imprenditori del settore industriale, dell’artigianato, dell’agricoltura, del settore commerciale e dei servizi) per aggiornare e perfezionare le proprie competenze (skills). La formazione è una leva strategica, rappresenta la sintesi di ogni vantaggio competitivo, l’arma vincente per accrescere il valore di un’azienda, per aumentare il grado di soddisfazione dell’utente/cliente, per migliorare le performances del personale.
Qualità e professionalità sono i caratteri che permettono all’azienda di differenziarsi. Sono l’unico valore in grado di resistere nel tempo e di generare valore. La formazione professionale rappresenta per l’imprenditore e per l’impresa stessa lo strumento strategico per poter competere sul mercato locale, nazionale e globale, la chiave di volta per affrontare le sfide del cambiamento, per espandere in nuovi settori, per esplorare i nuovi mercati emergenti, fornisce all’imprenditore le giuste conoscenze e la comprensione degli ingredienti essenziali per gestire un’azienda di successo e capace di generare fatturato e utili, per favorire il miglioramento continuo e professionalizzante dei lavoratori. Leadership, delega, gestione finanziaria e capacità progettuali, potenziamento personale, sviluppo dell’organizzazione, formazione delle risorse umane, team building, orientamento, cultura del lavoro, sono tutti elementi fondamentali per il successo delle PMI.
Sviluppare una cultura del management aziendale, del business planning e delle attività strategiche connesse, della finanza aziendale, del budget e del controllo di gestione, del marketing strategico, dell’analisi finanziaria, della pianificazione e programmazione generale, della pianificazione e programmazione finanziaria, della valutazione degli investimenti, delle tecniche di previsione delle vendite e dell’andamento dei settori economici sono aree chiave per lo sviluppo del business e leve strategiche per la competitività e produttività delle PMI. L’imprenditore che investe nella sua formazione e in quella dei suoi collaboratori sa che l’eccellenza passa attraverso la competenza e l’aggiornamento del capitale umano. Formazione è etica, è valore, è competizione, tutti ingredienti essenziali del successo duraturo di un’impresa.
A cura di Domenico Annunziato Modaffari
Tratto da Uomo&Manager di Gennaio 2017