La vacanze sono un lusso? Il welfare potrebbe proporre idee utili almeno per i figli dei dipendenti
Le ferie sono un diritto di tutti i lavoratori, ma le vacanze non lo sono più. I costi di viaggio e soggiorno sono diventati altissimi e non tutte le famiglie possono permettersele come un tempo. Le vacanze sono un lusso. Ma l’idea di far trascorrere l’estate a casa anche ai nostri figli proprio non piace ai genitori che cercano in tutti i modi e nei limiti delle proprie possibilità, di regalare ai ragazzi una vacanza degna di tale nome.
Le vacanze sono un lusso per molti
Secondo il Summer Travel Survey 2025, solo il 46% prevede di viaggiare quest’estate. Un dato davvero incredibile se si pensa alle città che, con l’arrivo del caldo, si svuotavano fino a qualche tempo fa. Il 68% di chi rinuncia al viaggio lo fa perché la vita di tutti i giorni costa troppo e si tratta di quasi 7 giovani su 10, una percentuale molto alta.
Tra coloro che resteranno a casa, il 65% dichiara che lo farà per motivi economici. Ma non finisce qui, perché, aspetto ancora più preoccupante, quasi un terzo di chi partirà (29%) si indebiterà per farlo. Anche in Italia il trend è analogo, se si pensa che secondo l’Osservatorio Mare Italia, dal raffronto con i prezzi dello scorso anno nei servizi turistici, gli aumenti dei prezzi di una vacanza quest’anno si attestano intorno a un +8%.
La soluzione? La ricerca di un welfare che possa aiutare
Non sorprende quindi che i lavoratori rivolgano la loro attenzione verso aziende che propongano forme di welfare che offrano un supporto in tal senso, soprattutto per i più giovani e in modo particolare per i figli dei dipendenti. Ricordate le colonie estive? Erano luoghi in cui bambini e ragazzi potevano respirare aria di mare o di montagna, lontani dalle città e dalle routine familiari. Esperienze collettive, spesso organizzate da enti pubblici o aziende, pensate per offrire ai più giovani una pausa di libertà, socialità e scoperta. E oggi, in un’Italia in cui le vacanze sono un lusso, possono essere riproposte, magari in forme nuove e più evolute. Grazie ai campus estivi aziendali promossi da Eudaimon, prima realtà a occuparsi di welfare in Italia e dal 2023 di proprietà del gruppo Epassi, oltre 1.200 ragazzi quest’anno avranno la possibilità di partire per un’esperienza estiva di qualità.
“Come le colonie di un tempo che rispondevano a un bisogno sociale profondo, ovvero quello di dare ai ragazzi la possibilità di vivere la pausa scolastica come un tempo pieno di relazioni, esperienze, crescita; i campus estivi aziendali di Eudaimon vogliono raccogliere idealmente quel testimone. Una volta erano le imprese a farsi carico di questo compito, offrendo ai figli dei dipendenti un’opportunità concreta di vacanza educativa, così come oggi il contributo aziendale riduce significativamente il costo per le famiglie” dice Alberto Perfumo, CEO di Eudaimon. “E così, in un’Italia che cambia, i campus aziendali diventano le ‘nuove colonie’: meno spartane, più flessibili, ma con lo stesso spirito solidale di un tempo. A testimoniarne la validità, va rimarcata la crescita degli ultimi anni: con un +20% di iscritti sul 2024 e un più +30% sul 2023. Un servizio – conclude Perfumo – in crescita da tutti i punti di vista: non solo in termini di partecipazione ma anche qualitativi poiché il servizio offre una scelta sempre più ampia di location, selezionate in tutta Italia e non, dedicata a bambini e ragazzi di tutte le età”.
Una buonissima idea che, le aziende strutturate e i manager delle stesse, potrebbero seriamente valutare per offrire un’opportunità utile e importante per i propri dipendenti.