Lavorare da casa? Ora i nostri familiari ci comprendono di più…
Lavorare da casa ha cambiato le nostre abitudini certamente ma anche il modo di relazionarci con le altre componenti della nostra famiglia. L’Indagine InfoJobs, la piattaforma n.1 in Italia per la ricerca di lavoro online, diffusa oggi racconta la nuova normalità attraverso le risposte di oltre 5.000 utenti (realizzata a maggio 2021 su un campione di 5.395 candidati).
I dati dell’Indagine Infojobs
Il primo dato che salta subito all’occhio è cheil 63,6% degli Italiani ha condiviso con familiari e/o conviventi momenti di smart working durante gli ultimi 12 mese,sia perché si è direttamente sperimentato il lavoro agile o perché lo ha fatto chi vive nella stessa abitazione.
Aver vissuto insieme a familiari o coinquilini la quotidianità professionale ha contribuito a far comprendere maggiormente lavoro dei suddetti, o perché si sono capite cose che prima proprio non si sapevano del lavoro altrui (30%) o perché prima di questa “prova” ci si immaginava una realtà professionale molto diversa da quella reale (15,4%). Di contro, per il 28,8%, la vita lavorativa è stata invece confinata senza osmosi con quella privata, complici gli spazi molto ben separati..
In tutto questo però lo studio ha messo in evidenza le capacità professionali e il valore delle persone care nel luogo di lavoro (36%), poter rispondere finalmente alla domanda: “ma tu… alla fine, che lavoro fai?” (26,7%), o semplicemente comprendere motivi di stress da lavoro e preoccupazioni che chi vive con noi manifesta (20,5%), così come le dinamiche interne e le relazioni con i colleghi (16,8%). In pratica ora sembra ci sia una maggiore comprensione e condivisione di intenti, soprattutto nei momenti di difficoltà e tensione.
Certamente tutto ciò ha avuto un impatto sui rapporti interpersonali: per il 31,5% ha permesso di avere più tempo da trascorrere insieme, riuscendo a conciliare le esigenze e facendo cose prima irrealizzabili, come per esempio pranzare insieme o fare colazioni a prova di spot tv. La nuova normalità ha creato un terreno fertile per nuovi argomenti di confronto e scambio (21,7%), ma ha anche rafforzato la complicità (21,3%). Ovviamente in tutto questo c’è anche un lato negativo: per il 19% la gestione degli spazi è stata resa decisamente complessa.
Complessità che si manifestano in particolare (44,4%) nella difficoltà di godere in libertà dello spazio domestico senza timore di presenziare inconsapevoli nelle videocall altrui o di disturbarle con i “rumori della vita” in sottofondo. Per il 28,9% il problema maggiore è stata la necessità di organizzare chirurgicamente tempi e spazi per non intralciare o intralciarsi. Potrebbe, infine, sembrare che i litigi e le discussioni lavorative impattino con più facilità la vita privata quando entrambe sono sotto lo stesso tetto, ma è di questa opinione solo il 9,6%.
Al contrario, il connubio lavoro-vita privata ha fatto sì che il 35% delle persone abbia supportato partner/familiari o coinquilini a districarsi su temi lavorativi. Il parere è stato richiesto soprattutto per trovare un’idea (24,6%), magari in una estremizzata logica out-of-the-box che diventa coinvolgere un familiare anziché un collega! E proprio il collega o il capo non sanno che se i rapporti lavorativi sono migliorati è grazie ai consigli del partner/familiare/convivente del collega (22,4%). E per le “prove” fatte in casa prima di presentare un lavoro al proprio boss? Utilissimo per il 20,4% delle persone. D’altra parte, invece, per il 33,4% il lavoro è un argomento tabù e non se ne discute in casa. Il dato finale è comunque incoraggiante: il supporto “da casa” per un tema di lavoro c’è stato, ha portato buoni frutti per il 68%! Pensate un po’…
Tirando le somme dell’esperienza vissuta e valutando l’opzione casa-lavoro per il futuro, il 40,8% è d’accordo sul mantenerla ogni tanto, ma con cautela,mentre un no categorico e il countdown per il ritorno della vista professionale rigorosamente fuori casa arriva dal 37,4%. Un “sì” deciso per l’alleanza perenne casa-lavoro è invece espresso dal 21,8%.