Lavoro e Covid-19: le sfide dei lavoratori. Ma torna la fiducia
Lavoro e Covid-19: lo stress è stato tra i più grandi problemi da affrontare. La quotidianità unita alle preoccupazioni per la pandemia, hanno reso gli ultimi tempi di manager, professionisti e lavoratori in genere davvero difficili.
Ma ora, com’è la situazione? ADP (multinazionale leader nell’ambito dell’human capital management) nella sua nuova survey “People at Work 2021: A Global Workforce View”, una ricerca che analizza gli atteggiamenti dei dipendenti nei confronti dell’attuale mondo del lavoro e le loro aspettative e speranze future. ADP Research Institute ha intervistato 32.471 lavoratori di 17 Paesi tra il 17 novembre e l’11 dicembre 2020, tra cui 2000 in Italia.
A questa domanda si dichiara ottimista verso il futuro il 63% degli italiani, contro un 37% che invece teme le conseguenze del Covid-19 sul sistema lavoro. Più ottimisti gli uomini delle donne (66% contro 59%) un dato piuttosto scontato se pensiamo che nell’ultimo anno in Italia hanno perso il lavoro 444 mila persone, di cui 312 mila sono donne, circa i tre quarti del totale (dati Istat).
Qual è stata la tua più grande sfida sul lavoro dall’inizio della pandemia?” A questo interrogativo, gli intervistati hanno risposto per il 21% rimanere in buona salute, il 20% la gestione dello stress, a seguire worklife balance, produttività, gestione del carico di lavoro,
La fascia più pessimista è quella degli over 55 (40%) mentre la più ottimista è quella tra i 18 e 24 anni con una percentuale di ottimisti del 72%. Stranamente, i lavoratori italiani sono più inclini a pensare che il Covid-19 avrà un impatto positivo, invece che negativo, su questioni come ottenere una maggiore flessibilità e sviluppare nuove competenze professionali. La parola chiave continua ad essere resilienza, per tutti quelli che non mollano e continuano a vedere il futuro proiettato da una luce di speranza.
Marisa Campagnoli, HR Director di ADP Italia commenta: “Nonostante tutte le pressioni causate dalla pandemia da Covid-19 e la mancanza di certezze sulla durata delle sue conseguenze, l’opinione dei lavoratori rimane positiva e l’umore generale sembra essere misuratamente fiducioso nei confronti del futuro. C’è la sensazione che, ciò che è stato un periodo estremamente grigio, possa avere però un risvolto positivo in ambito lavorativo. In particolare, per quanto riguarda il passaggio a un più flessibile modello lavorativo, o allo sviluppo di nuove competenze utili ai dipendenti per affrontare quella che sembra essere la “nuova normalità”, mentre l’economia globale cerca di trovare slancio per una rapida ripresa”.