Le sfide del lavoro nel 2025: ecco le tendenze e le necessità a cui far fronte per crescere

sfide del lavoro nel 2025

Comprendere le nuove dinamiche del lavoro in modo rapido ed efficace, sia per le aziende che per i dipendenti, è essenziale ai fini di una soddisfazione di ambo le parti. Le trasformazioni economiche, sociali, tecnologiche, ma anche di essenziali nuove esigenze prioritarie, fanno sì che occorra studiare attentamente la situazione.

Robert Walters ha presentato in queste ore uno studio che presenta le tendenze attuali e future nel mondo del lavoro in Italia e in Europa, alla luce delle principali sfide e opportunità per il 2025. Vediamo insieme quali sono.

Qual è la situazione in Italia?

Nel nostro Paese sembrano essere in diminuzione le offerte di lavoro rispetto agli anni scorsi ed in particolare al 2022 quando ci fu un picco, all’indomani dei vari lock down dovuti al Covid. Il tasso di disoccupazione rimane tuttavia abbastanza basso, creando un mercato favorevole ai candidati. Questa situazione ha permesso negoziazioni salariali più vantaggiose per i professionisti, in particolare modo nei settori dove la carenza di competenze è più pronunciata, come la tecnologia, l’ingegneria e la sanità. 

Purtroppo però le contingenze non sono positive: infatti, l’OCSE prevede una crescita del PIL dello 0,7% nel 2025, una revisione rispetto alle stime precedenti. E questo è dovuto a incertezze legate al contesto economico globale e alla capacità dell’Italia di mantenere la competitività in un mercato in continua evoluzione. 

Il rapporto evidenzia l’importanza di di investire in strategie di riqualificazione professionale e mobilità interna nelle organizzazioni. Realizzare una pianificazione delle risorse diventa essenziale per garantire la continuità e soprattutto la produttività del business, mentre l’assunzione di professionisti da altri settori o paesi emerge come una soluzione per colmare lacune specifiche a livello di competenze

L’Italia, dal punto di vista demografico, si prepara a sfide importanti. Nel 2023, si è registrato un ulteriore calo delle nascite, con un totale di 379.000, segnando un nuovo minimo storico. Questo fenomeno evidenzia la necessità urgente di politiche che promuovano l’attrattività del paese per i giovani talenti, sia sul suolo nazionale che da altri Paesi, e che incentivino la permanenza di questi professionisti qualificati

La situazione all’estero

Oltre confine, le politiche governative sembrano favorire lo sviluppo del mercato del lavoro e della crescita dello stesso. Argomenti come l’invecchiamento della popolazione, la carenza di competenze, l’inflazione salariale e gli elevati costi del lavoro, vengono affrontati con decisione: in particolare, l’assunzione di talenti stranieri è stata una strategia adottata per far fronte alla carenza di manodopera, in paesi come la Spagna che hanno impiegato oltre 700.000 immigrati in età attiva negli ultimi tre anni. 

Il rapporto Robert Walters mette dunque in evidenza la necessità di politiche e strategie proattive necessarie per affrontare le sfide demografiche ed economiche che influenzano il mercato del lavoro italiano ed europeo. L’adattamento a questi cambiamenti sarà essenziale per garantire sostenibilità e sviluppo ulteriore del mondo del lavoro e dei professionisti che ne fanno parte.