Liberi professionisti d’estate, i pro e contro. Luglio e agosto non sono proprio il massimo…

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“Beato te che sei un libero professionista e puoi organizzarti le giornate di lavoro come vuoi!”. Quante volte avete ascoltato questa frase? Ma sono molti quelli che non valutano i pro e i contro di essere liberi professionisti. E soprattutto, liberi professionisti d’estate!

La pandemia e in particolare modo l’evoluzione tecnologica degli ultimi anni, hanno portato grandi novità nel mondo del lavoro. Lavorare in smart working, o a distanza è una consuetudine e, tra le preferenze di chi cerca o vuole cambiare lavoro, la possibilità di scegliere queste opzioni spesso risulta decisiva.

Ma non c’è nulla di nuovo in tutta questa modalità di svolgere le proprie mansioni per i liberi professionisti (o popolo delle partite IVA), che da sempre scelgono di non timbrare il cartellino in ufficio, a scapito di certezze assolute sulle stipendio.

Pro e contro per i liberi professionisti d’estate

È vero, chi ha partita IVA e svolge lavori per proprio conto è decisamente “più libero di organizzare” la propria giornata di business. Ma questo non significa che sia “libero di fare ciò che vuole”. Infatti, solitamente il libero professionista deve svolgere degli incarichi entro una certa data ed è tenuto a rispettare gli impegni presi. Molto spesso non ci si rende conto che, se questi magari sono più liberi di poter fissare un appuntamento medico, il tempo necessario per espletarlo dovranno poi recuperarlo, magari togliendo attenzioni alla propria famiglia.

D’estate in particolare, si è portati a pensare: “sei un libero professionista, puoi andare in ferie quando vuoi”. È vero, ma attenzione: per chi ha partita IVA il lavoro molto spesso si trascina fin sotto l’ombrellone: quella mail da mandare, quel lavoro da consegnare, quella fattura non pagata da sollecitare… sono tutte cose alle quali chi non ha mai lavorato in autonomia non pensa per mentalità ed invece chi è imprenditore (spesso di sé stesso), deve tenere presente dal primo giorno.

Fatturato estivo, se si va in ferie non c’è…

Altro aspetto da non sottovalutare è che i dipendenti quando vanno in ferie a fine mese vedranno comparire sul proprio conto corrente lo stipendio. I liberi professionisti no. Se non lavorano a luglio o agosto, non ci sono emissioni di fatture. Dunque, a meno che non si sia arrivati ad altissimi livelli, in cui perdere un mese di entrate non cambia nulla, è davvero dura. Senza considerare che i clienti alle volte vanno in ferie “dimenticando” di pagare le fatture…

Ci vuole il massimo della considerazione nella valutazione globale della vita dei liberi professionisti d’estate.

Siete ancora certi che i liberi professionisti d’estate siano così felici di affrontare i mesi di luglio e agosto serenamente?