L’importanza di essere presenti sui social: 3 top manager su 10 non ci sono

importanza di essere presenti sui social

Nonostante l’acclarata importanza di essere presenti sui social network, ben 3 top manager su 10 hanno deciso di non esserci. È questo il risultato di uno studio dell’Osservatorio Social Top Manager di Reputation Manager, che ha analizzato oltre 150 profili di executive attivi in Italia, che mette anche in evidenza il fatto che il 23% di quelli presenti è inattivo da almeno un anno.

L’aggiornamento di giugno della “piramide evolutiva” di Reputation Manager per definire il comportamento degli executive sui principali social network mostra due facce della stessa medaglia. Lo stile preferito è quello dei Brand Ambassador (28%), anche se in calo di quattro punti percentuali. Crescono invece i manager Reattive, ovvero profili social che si caratterizzano per una comunicazione passiva fatta di like e commenti a post altrui e sono tra i livelli più bassi della piramide.

Ma quali sono i temi trattati? In particolare su LinkedIn spiccano le conversazioni sulla sostenibilità. In testa alla classifica i settori automotive e energiaStephan Winkelmann di Automobili Lamborghini è il più seguito con 72 mila follower, davanti a Luca de Meo di Renault (62 mila) e Marco Alverà di Snam (54 mila).

Tra i più seguiti su Twitter ritroviamo il Presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis (668 mila), seguito dal profilo (poco attivo) di Andrea Agnelli (161 mila) e dallo stilista Giuseppe Zanotti (111 mila). Cresce Lapo Elkann: +7 mila follower tra maggio e giugno.

Su Instagram, invece, troneggia la moda: 7 i top manager fashion tra i primi venti. Elisabetta Franchi (2,5 milioni) guida la classifica, poi Cucinelli (320 mila), Missoni (195 mila), Rosso (178 mila) e Ruffini (62 mila). Lo scudetto dell’Inter vale al suo presidente Steven Zhang il record di engagement: ogni suo post genera 82 mila reazioni.