Lordh, scarpe di gran classe per valorizzare l’artigianato territoriale
Scarpe, che passione! Sono uno degli accessori per eccellenza che non possono mancare assolutamente nel guardaroba dell’uomo moderno. Devono essere confortevoli, pratiche, versatili. Nelle nostre scarpiere ce ne sono di eleganti, da passeggio, da ginnastica: ma certamente il businessman dei nostri tempi punta ad indossare modelli di scarpe che possano definirne il mood. Ed ecco che si cerca sempre più l’esclusività. Lordh nasce, per volontà del suo ideatore Lorenzo Gramegna, con l’intento di tutelare e valorizzare l’artigianato italiano. L’idea ha ha visto il suo sviluppo durante il primo lockdown, quando a seguito di annullamenti e mancanza di ordini di produzione, molti artigiani si sono visti costretti a dover chiudere i propri laboratori. Attraverso il lavoro di Lordh, gli ideatori vogliono ridurre la filiera di intermediazione, accogliendo ogni cliente garantendogli qualità ed esclusività. La parola chiave è accessibilità: i numeri disponibili per le scarpe vanno dal 39 al 52 e non hanno prezzi proibitivi, considerandone anche la qualità, proprio per permettere agli artigiani di avere una mole di lavoro più ampia e trasmettere ogni giorni la propria tradizione anche ai più giovani.
Intervista a Lorenzo Gramegna, founder e CEO di Lordh
La tua è un’azienda giovanissima, come hai affrontato le tante
difficoltà del momento Covid-19?
Non ho mai preso la pandemia come un ostacolo, ma come una sfida ed una possibilità. Il lockdown mi ha dato semplicemente il tempo di poter costruire delle basi, analizzare il mercato e trovare delle persone che credessero nell’idea. L’unica difficoltà per ogni start up è il tempo. Ogni giorno per noi potrebbe essere l’ultimo se non troviamo fiducia ed entusiasmo nei nostri utenti.
Da dove nasce la tua passione per le scarpe?
Ho sempre avuto un debole per le scarpe, probabilmente perchè non ho mai avuto modo di poter scegliere un buon paio di ottima fattura. Sono alto 1,98m e calzo 48 di piedi, perciò non è mai stato semplice per me. In più, 7 anni fa a seguito di un’opportunità lavorativa mi sono trasferito a Londra, dove ho vissuto per un anno della mia vita e dove ho iniziato ad apprezzare l’artigianato più puro. Ho potuto visitare alcune delle botteghe più storiche ed importanti del panorama mondiale, come John Lobb, Cleverly e Foster & Son, dove ancora oggi, come un tempo, si nascondono tecniche e segreti sulla lavorazione di scarpe su misura, completamente a mano.
La mia più grande fortuna è stata quella di aver conosciuto, di ritorno in Italia (a Padova) un Maestro giapponese, un purista che realizza scarpe su misura da 2000€ al paio per clienti internazionali. Lui mi ha trasmesso l’attitudine e la cultura artigiana ed alcune tecniche di costruzione come il Goodyear.
Perché hai scelto di lavorare in questo settore?
Penso che all’inizio io mi sia avvicinato a questo mondo solo per un’esigenza personale, avevo voglia di non continuare a privarmi di qualcosa che amavo e non potevo nemmeno permettermi di farmi realizzare un paio su misura. Avvicinandomi a questo mondo ho scoperto i primi artigiani, le prime botteghe, i primi grembiuli in pelle, quel fascino che si nasconde dietro ogni prodotto. Ho scelto di svegliarmi ogni mattina con la possibilità di creare qualcosa a modo mio.
Che caratteristiche ha la tua azienda?
Le tre caratteristiche principali che sempre dovranno essere presenti in Lordh sono: flessibilità, velocità e originalità.Dovremo essere capaci di modificare il nostro business, se necessario, in base alle esigenze dei nostri singoli clienti. Con tempestività dovremo analizzare il cambiamento e saper trarre forza da ogni consiglio o critica che ci verrà fatta. La nostra sfida sarà di esaudire ogni loro desiderio per garantirgli il più grande livello di soddisfazione. Pensare differentemente e reinterpretare con passione questa tradizione ci aiuterà a farci conoscere. Dovremo essere inoltre pazienti, investendo nel lungo periodo, mettendo ogni persona: clienti ed artigiani davanti a tutto il resto, questo farà la differenza.
Cosa vi contraddistingue dai competitors?
Ogni giorno cerchiamo di creare con ogni persona che decide di essere servita da noi un rapporto sincero e non formale, dedicandogli un “servizio su misura”. Molti italiani sono ancora diffidenti al servizio online ed hanno bisogno di un contatto meno distaccato, che li rassicuri. Penso che la scarpa sia una delle cose più ostiche da vendere online, lo è anche fisicamente, ma in digitale le preoccupazioni aumentano, in quanto oltre allo stile si aggiunge anche la taglia. Una grande differenza rispetto alla maggior parte dei nostri competitors è la nostra completa assenza di stock, non abbiamo magazzino. Ogni paio viene realizzato esclusivamente su richiesta del cliente nei nostri laboratori e spedito proprio di qui. Questo ci permette di modificare ogni paio in caso il cliente avesse delle richieste e di concedere la nostra qualità ad un prezzo super accessibile. Parliamo di scarpe artigianali realizzate con materiali di pregio al 100% in Italia, in più si aggiunge l’anticatura di ogni paio completamente a mano, regalando ad ogni creazione esclusività ed originalità.
Chi sono i vostri clienti?
Le nostre creazioni sono rivolte a professionisti, amatori o più semplicemente a chi ama portare ai piedi scarpe di buona fattura. Con la prima collezione abbiamo realizzato 8 stili classici dello stile intramontabile maschile, fornendo numerate dal 39 al 52. Ogni paio viene completamente tinto e rifinito a mano. Riceviamo la maggior parte delle richieste da manager d’azienda, immobiliaristi, avvocati, banchieri e comunque professionisti. Con le prossime collezioni da marzo, cercheremo di ampliare le proposte per outfit eleganti e concedere anche delle alternative più comfort, con l’inserimento di nuove tecniche di lavorazione.
Come vendete le vostre scarpe?
Vogliamo incentrare il nostro core business sulla vendita online, quindi testeremo e sfrutteremo tutte le attuali possibilità e proveremo a crearne delle nuove. Attualmente lavoriamo con i social come Facebook ed Instagram, portando i nostri utenti sul sito Lordh.it. Nei prossimi mesi ci concentreremo anche su Google ed abbiamo in serbo tante novità per migliorare il sito e l’esperienza digitale dei nostri utenti.

Commercio digitale: c’è ancora margine di crescita?
Pensiamo che sia solo l’inizio. La pandemia ha accelerato una scelta che sembra stia divenendo un’abitudine di acquisto. Durante la pandemia, gli e-commerce di tutto il mondo hanno avuto un boom di visite e di vendite, complice il lockdown, che ha convinto molti a fare per la prima volta un acquisto online. Le piattaforme digitali crescevano, mentre i punti vendita fisici pativano le misure di contagio. Nel mese di gennaio abbiamo avuto un aumento di fatturato del +370% rispetto a Dicembre e Novembre, ovviamente siamo solo all’inizio ed è presto per parlare di numeri. Ma crediamo che l’e-commerce oggi e per il futuro prossimo siano una necessità ed una carta da giocarsi a prescindere dall’evoluzione degli eventi. A parer mio, appena la pandemia sarà diventata normalità, le persone vorranno tornare a viversi il mondo, a viaggiare, che sia con o senza mascherine, volendo recuperare il “tempo perso” perciò gli acquisti verranno fatti con più disinvoltura, seduti in un bar più che sulla poltrona dell’aereo in attesa di decollare.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
I progetti sono tanti, tantissimi. In merito al prodotto, amplieremo il nostro sito sin dalle prossime settimane, offrendo una domanda più ampia: da nuove proposte eleganti e comfort, alle cinture, ad articoli di piccola pelletteria.Entro fine anno invece contiamo di raccogliere dei fondi da destinare principalmente alla pubblicità ed a migliorare molti aspetti che hanno bisogno di maggior attenzione. Un progetto futuro che avrà bisogno di un po’ più di tempo ed attenzione invece, sarà la formazione. I nostri artigiani hanno voglia di trasmettere la loro esperienza e di mettersi in gioco da Maestri, perciò contiamo di creare un format che darà possibilità a chi vorrà, di avvicinarsi a questo settore, di apprenderne le basi e poi di metterle concretamente in atto, all’interno di un laboratorio di produzione Lordh.
