Management e impresa nell’era dell’Intelligenza Artificiale: cosa innova davvero?
Molte persone aspirano a diventare imprenditori. Altri preferiscono fare il manager. Ma chi riesce effettivamente a realizzare l’orizzonte di costruire un’impresa? E per quale motivo? Ci siamo mai domandati cosa ci spinge in questa direzione?
Avviare un’impresa è… un’impresa
Avviare un’impresa è un impegno notevole, soprattutto in Italia. Siamo consapevoli delle sfide. Ogni minuto, nel nostro Paese, nascono due nuove aziende e altrettante cessano di esistere. Dietro questi numeri, che descrivono un equilibrio più o meno stabile, si celano le storie di imprese e di imprenditori dalle esperienze estremamente variegate.
Crediamo che il cambiamento della cultura imprenditoriale sia fondamentale per il percorso di ogni azienda, specialmente in periodi complessi. Aprirsi al cambiamento non è semplice, poiché richiede una revisione del proprio modello gestionale, spesso per passare da un modello familiare ad un modello industriale, ma è necessario per sopravvivere e auspicabile per crescere. Se l’azienda deve adattarsi a una nuova cultura, il primo a dover accettare il cambiamento è l’imprenditore.
Anche modelli come quello dell’essere sempre presente in azienda può comportare uno spreco di tempo per sé stessi e per i propri collaboratori mentre, nell’era dell’IA, la cosa importante è lavorare in modo efficace. Per questo, per gestire un’azienda, sono necessarie competenze manageriali. Essere sempre in prima linea è segno di coraggio, ma a lungo termine può risultare limitante.
Un limite che deve far riflettere
È un’esperienza che conosciamo tutti quella per cui ci sono tanti piccoli imprenditori che raccontano di doversi occupare in prima persona di gran parte delle attività in azienda: dall’ufficio acquisti, alla supervisione della produzione, dall’amministrazione alla gestione commerciale. Un mondo variegato in superficie ma che ha un tratto comune unificante: nessuno di queste persone ha un progetto chiaro per il futuro. E sapete perché? Perché sono loro stessi il collo di bottiglia, il limite dei processi organizzativi della propria azienda.
E questo è un problema perché, con la velocità attuale di cambiamento economico, finanziario e tecnologico, gestire un’azienda oggi richiede decisioni precise, anche in condizioni difficili. Le circostanze possono essere favorevoli o avverse, ma è importante prendere iniziative e tentare di raggiungere i propri obiettivi.
Ecco perché è necessario un importante percorso di crescita della cultura manageriale nelle nostre PMI. Oltre alle competenze tecniche di un manager professionista che lo affianchi, l’imprenditore deve avere una visione chiara di chi lo accompagnerà nel suo percorso, dell’empatia che si svilupperà tra i due e deve valutare se i valori e la visione del professionista in merito allo sviluppo del sistema aziendale siano allineati con i suoi.
Cosa significa Innovare?
Oggi sentiamo spesso la frase: nell’era dell’IA le imprese devono innovare. Ma come si fa a sapere se qualcosa è realmente innovativo? La risposta è una sola ed è quella del “back to basics”, tornare a capire i fondamentali: l’innovazione cambia le aspettative dei clienti? Cambia la struttura dei costi? Cambia il modo di competere?
Ecco perché, per imparare a innovare è fondamentale sviluppare quattro attitudini: mettere in discussione ciò che diamo per scontato; esplorare i macro trend; capire se ci sono punti di forza nascosti nell’azienda. La vera “highway to heaven” per tutte le PMI che vogliamo prosperare nell’era dell’IA.
“Non si può essere re ed essere innocenti”
Gianni Agnelli featuring Luigi XIV
A cura di Angelo Deiana