Manager d’azienda, come formarsi nel modo migliore
In un Paese come l’Italia che ha fatto dell’imprenditorialità, soprattutto nelle PMI, il suo fiore all’occhiello per diversi decenni, il ruolo del manager ha sempre suscitato enorme interesse.
Di questa professione piace soprattutto la possibilità di ricoprire un ruolo apicale, che consente non solo di mettere in pratica le proprie intuizioni e le personali abilità, ma anche di dirigere un gruppo e creare un solido lavoro di squadra.
Per diventare manager d’azienda bisogna avere una predisposizione alla pianificazione, al controllo e una spiccata propensione al rischio, altrimenti diventa difficile aspirare a posizioni top. La formazione sicuramente aiuta, ma è un lavoro che bisogna sentire sin da subito. Il ruolo del manager negli anni è sicuramente cambiato e anche le responsabilità sono mutate. In vista delle sfide che ci attendono nell’ambito dell’industria 4.0, è necessario infatti che i manager si mettano in prima linea per guidare transizione ecologica e digitale, i capisaldi del green deal europeo, e uniscano varie competenze per poter essere preparati a conseguire i molteplici obiettivi prefissati. A tal proposito sono nate nuove figure manageriali indispensabili per guidare le aziende in questi passaggi innovativi, come ad esempio il sustainability manager, figura chiave per rendere le aziende sostenibili, riducendo l’impatto ambientale.
Per diventare manager d’azienda bisogna avere una solida formazione universitaria e poi proseguire con specializzazioni post laurea e costanti aggiornamenti in base al settore in cui si decide di operare. In questo articolo vedremo come formarsi per diventare manager aziendale e quali sono i percorsi più utili per affinare le proprie competenze.
Manager d’azienda: la formazione universitaria
Per diventare manager d’impresa è necessario conseguire una laurea magistrale. Le competenze da acquisire rientrano nella sfera della gestione aziendale, della progettazione e della comunicazione. Si possono quindi scegliere vari percorsi, quali la facoltà di Economia, che ha indirizzi specifici proprio per il management aziendale, il corso di laurea in Ingegneria gestionale, consigliato soprattutto per chi desidera poi specializzarsi nel settore dell’industria e della tecnologia, o anche un percorso in Marketing, che permette di acquisire competenze utili a diventare un punto di riferimento per la promozione di diverse tipologie di impresa. Il percorso di formazione però non finisce con la laurea per i manager. Si consiglia infatti di proseguire con corsi post laurea.
Manager d’azienda: le specializzazioni post laurea
Dopo la laurea, per un aspirante manager, il consiglio è di non fermarsi e di continuare con dei percorsi di perfezionamento delle conoscenze, da selezionare in base al settore in cui si desidera lavorare e alle competenze che si vuole mettere in campo. Per dirigere un’azienda potrebbe essere molto utile ad esempio un master in diritto societario. Sapersi muovere tra burocrazia e le leggi in settori come quello delle società potrebbe essere strategico per crescere e per fare scelte economiche in linea coi propri obiettivi.
I percorsi post-laurea si possono seguire anche online con le Università telematiche, come Unicusano. Questa tipologia di frequenza, che permette di seguire le lezioni on demand senza obblighi di presenza e orari fissi, consente di conciliare studio e lavoro e quindi si aprirebbe la possibilità di continuare a studiare facendo pratica, che per un manager è molto importante.
Altri percorsi post laurea consigliati sono quelli che prevedono l’approfondimento delle conoscenze in settori molto importanti della gestione aziendale, come il web marketing, la sostenibilità e la capacità di gestire le risorse umane.
Le soft skills di un manager d’azienda
Il manager d’azienda, oltre ad attitudini personali quali le capacità di gestione e una vocazione alla leadership, deve sempre coltivare delle soft skills indispensabili per renderlo un manager autorevole e di successo. Al primo post per un manager dev’esserci la mentorship, ossia la capacità di motivare il gruppo con cui lavora e far sentire ogni professionista fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi. Deve inoltre essere empatico e insegnare l’empatia, per cogliere gli aspetti più emozionali del suo lavoro e renderli un punto di forza e di crescita. Per gestire bene persone e progetti dev’essere un abile pianificatore e organizzare il tutto con massima precisione.
In un mondo globalizzato come il nostro è anche essenziale conoscere le lingue, almeno quella inglese, per poter interagire in maniera agevole con partner stranieri e seguire in maniera autonoma le vicende dei mercati esteri informandosi da fonti locali.
Non bisogna infine dimenticare che un bravo manager si riconosce soprattutto nei momenti di difficoltà, ossia quando si incontra una crisi sopra il proprio cammino. Deve quindi sempre essere in grado di gestire i conflitti interni e valutare piani B quando si presenta un momento in cui le azioni progettate non performano come pensato.
(Pubbliredazionale)