Manager e professionisti: più lavoro
con lo smart working

Smart work. Un modo di lavorare diverso certamente rispetto ai comuni canoni da noi conosciuti, ma realmente innovativo ed estremamente produttivo. Chi pensa, infatti, che lo smart worker sia un lavoratore a tempo perso si sbaglia di grosso ed i dati raccolti da Regus, (www.regus.it) il principale fornitore globale di uffici flessibili e spazi di coworking, attraverso una ricerca condotta su un vasto panel internazionale di imprese clienti (44.000 interviste in 105 paesi) parlano da soli.

In Italia il 21% degli intervistati dichiara di lavorare anche 15 ore in più alla settimana. Un dato clamoroso se si pensa a quanti straordinari può risparmiare un’azienda. Le nuove tecnologie e le connessioni di rete sempre più veloci consentono di essere sempre connessi attraverso i dispositivi digitali e di poter lavorare in modalità smart working anche lontano dall’ufficio tradizionale oltre il classico orario 9-18.

Questo costituisce un grande vantaggio in termini di flessibilità e di produttività, con notevoli benefici nella gestione delle relazioni con clienti, fornitori e colleghi. Ma il corretto bilanciamento tra lavoro e vita privata (worklife balance) viene messo a rischio da un sovraccarico di lavoro e da una sensibile riduzione del tempo libero da dedicare al riposo.

I giorni più lunghi

Il giorno lavorativo più lungo è lunedì: il 14% degli intervistati italiani dichiara infatti che il primo giorno della settimana richiede un impegno lavorativo per un tempo maggiore rispetto agli altri; questo dato è allineato alla media globale degli altri Paesi che registra il 16%.

Anche sabato richiede molto tempo da dedicare al lavoro, sino ad essere il secondo giorno più impegnativo della settimana per il 12% dei manager e imprenditori italiani intervistati.  Mentre in Francia (6%) e in Germania (4,7%) i sabati lavorativi registrano percentuali più contenute.

Negli altri Paesi…

Anche negli altri paesi europei la situazione è analoga all’Italia: in Francia addirittura un intervistato su tre (27%) dichiara di lavorare oltre 15 ore settimanali in più, mentre in Germania (16%), Spagna (16%) e Regno Unito (17%) le percentuali degli “stakanovisti” con oltre 15 ore lavorative di straordinari ogni settimana è molto elevata e la media globale si attesta al 14% degli intervistati.