Mercato del lavoro 2023: da dipendenti a nomadi digitali a Dubai
Il mercato del lavoro italiano è stato colpito da un aumento significativo del numero di dimissioni dei dipendenti tra aprile e giugno 2021, che ha raggiunto quasi 500.000 persone, con un aumento del 37% rispetto ai tre mesi precedenti. Rispetto allo stesso trimestre del 2020, l’incremento è stato del 85%.
Il fenomeno, che è iniziato negli Stati Uniti, è collocato soprattutto nelle mansioni impiegatizie (l’82%) e nelle regioni del Nord Italia (il 79%).
Questa tendenza potrebbe indicare un mercato in salute, in cui il Covid-19 ha svolto il ruolo del detonatore, aprendo le danze a un proficuo rimescolamento dei ruoli e delle risorse.
Il 60% delle aziende è coinvolto dal fenomeno delle dimissioni volontarie e nella maggior parte dei casi (il 75%) sono state colte di sorpresa rispetto a una tendenza inattesa. Le fasce d’età maggiormente coinvolte riguardano i 26-35enni che rappresentano il 70% del campione seguita dalla fascia 36-45 anni.
Secondo le principali piattaforme online che si occupano di assunzioni in Italia, che mettono in contatto domanda e offerta di lavoro, i dati degli ultimi sei mesi (relativi agli iscritti) confermano l’aumento del numero di persone che rinunciano alla loro attuale occupazione.
Tutti i dati dei nuovi nomadi digitali a Dubai
Questo fenomeno ha trovato origine in Paesi, come Italia e USA, dove le condizioni lavorative e lo stipendio non sono spesso congrui: così, mentre pre-Covid si accettava di cedere sulla soddisfazione personale a favore del lavoro, oggi questo sembra non succedere più.
Dall’analisi dei dati, emerge come siano a maggioranza donne le persone occupate alla ricerca di un nuovo lavoro con il 65% delle situazioni registrate.
Le fasce d’età interessate al cambiamento della posizione lavorativa sono così suddivise:
- 18-24 anni: 12,2%;
- 25-34 anni: 20,76%;
- 35-44 anni: 29,19%;
- 45-54 anni: 29,04%;
- 55-64 anni: 8,63%.
Le cause principali del fenomeno sono:
- la ripresa del mercato del lavoro (48%);
- la ricerca di condizioni economiche più favorevoli in un’altra azienda (47%);
- l’aspirazione a un maggior equilibrio tra vita privata e lavorativa (41%).
- maggiori opportunità di carriera (38%).
Le aziende sono costrette a far fronte ad un fenomeno inaspettato e devono impegnarsi al ricambio con nuove assunzioni che non sempre è facile trovare.
Il secondo e il terzo settore, infatti, risultano essere quelli maggiormente colpiti dal fenomeno delle dimissioni di massa.
Chi sono i nomadi digitali diretti a Dubai?
Come anticipato, i numerosi licenziamenti sono da ricondurre ad una ricerca spasmodica di nuovo benessere lavorativo, inteso non solo come stipendio più alto ma come condizioni lavorative migliori.
Ecco perché, la maggior parte di coloro che hanno deciso di lasciare la loro, sicura, occupazione, ha scelto di spostarsi nel lavoro digitale.
Il lavoro da remoto, infatti, ha ormai preso piede in molti ambiti lavorativi, offrendo la possibilità di lavorare comodamente da casa propria, senza dover necessariamente recarsi in un ufficio fisico.
Tuttavia, c’è una categoria di lavoratori che va oltre: i nomadi digitali.
I nomadi digitali sono professionisti che scelgono di lavorare da remoto ma, allo stesso tempo, non rinunciano alla loro passione per i viaggi e l’avventura.
Questa nuova tipologia di lavoratori è in costante crescita e offre la possibilità di coniugare lavoro e svago, viaggiando in lungo e in largo per il mondo.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i nomadi digitali non sono necessariamente giovani o spensierati, ma rappresentano una categoria di lavoratori molto eterogenea. La loro unica caratteristica comune è la capacità di lavorare da remoto, grazie alla conoscenza delle tecnologie e delle piattaforme digitali che permettono di svolgere il lavoro ovunque ci si trovi.
I nomadi digitali scelgono Dubai
Uno dei vantaggi del lavoro da remoto è quello di poter scegliere di vivere in luoghi con un costo della vita più basso, senza dover rinunciare alla qualità del lavoro. Ci sono molte città in tutto il mondo che offrono queste opportunità e che sono diventate mete popolari tra i nomadi digitali.
Tuttavia, se quello che si va cercando è un Paese che funzioni dalla A alla Z, in cui la burocrazia è snella, la finanza agevolata e il lavoro digitale premiato e supportato, allora Dubai risulta essere un ottima soluzione per i nomadi digitali.
Il fenomeno dei nomadi digitali, dunque, rappresenta una nuova sfida per il mondo del lavoro e una nuova opportunità per chi vuole coniugare lavoro e viaggio. Anche se non è ancora una scelta adottata dalla maggioranza dei lavoratori, il numero di nomadi digitali è in costante crescita e il futuro del lavoro sembra destinato a includere sempre più queste nuove forme di flessibilità e libertà lavorativa.
Ecco perché, il governo degli Emirati Arabi Uniti ha voluto sostenere tutti i lavoratori digitali e in generali i freelance, dedicando loro un apposito visto di residenza, che offre condizioni uniche al mondo.
Infatti, il Visto Freelance, o Permesso Freelance degli EAU permette di condurre attività commerciali negli Emirati Arabi Uniti e di fornire legalmente servizi professionali ai clienti.
Inoltre, proprio per avvantaggiare chi si trasferisce nel Paese e si reinventa professionista a Dubai, le autorità hanno scelto di abbattere tutti i costi relativi all’ottenimento del Freelance Visa, che, ad oggi, è rilasciabile con una spesa così ripartita:
Se si fa domanda del Visa Freelance dall’esterno degli EAU
-4.000€ circa per visto normale;
-4.250€ circa per visto espresso;
Se se si fa domanda del Visa Freelance dall’interno degli EAU
- 4250€ circa visto normale
- 4650€ circa per visto espresso perchè c’è da aggiungere lo change status
Anche in questo caso, quindi, il governo emiratino si dimostra a sostegno dell’entrata nel Paese di nuove risorse, umane e finanziarie, supportando chiunque desideri vivere e lavorare serenamente e proficuamente.
La procedura per richiedere e ottenere il rilascio del Freelance Visa a Dubai, tuttavia, richiede professionalità, competenza e preparazione specifica.
La probabilità di cadere in mani sbagliate, affidandosi a guru improvvisati reperiti nel web è altissima, e il rischio è di vedersi negato il proprio visto di lavoro e di soggiorno negli EAU.
Improvvisarsi ad interloquire con le autorità emiratine in autonomia, poi, non è mai una scelta vincente: il consiglio è sempre quello di affidarsi a chi vive e opera a Dubai da anni, ed è diventato un punto di riferimento per gli italiani, e non solo, che desiderano spostarsi a Dubai.
La Daniele Pescara Consultancy è la società leader nel campo dei trasferimenti degli imprenditori e freelance a Dubai, occupandosi esclusivamente di internazionalizzare i loro business negli EAU.
(Pubbliredazionale)