Millenials, sfida al primo Talent Hackathon italiano

Le aziende sono sempre alla ricerca i nuovi talenti. Ed ecco che anche nel caso dei manager, i Millenials si sono sfidati nel primo Talent Hackathon italiano.

Un evento dedicato a startup, professionisti ed aziende alla ricerca di soluzioni innovative globali per la valorizzazione del talento.

Un nuovo modello che integra strumenti innovativi di attrazione reciproca tra talenti ed aziende, ed un innovativo approccio ai canoni dello smartworking, per trasformarli in elementi inclusivi, sono i due progetti che si sono aggiudicati la vittoria al primo Talent Hackathon italiano, che si è svolto lo scorso 8 luglio a Milano. La sfida – promossa da Human Age Institute, la fondazione di ManpowerGroup che ha come mission la valorizzazione del Talento e si propone come hub per il confronto e lo scambio di idee ed esperienze – ha visto la presenza di 87 partecipanti, tra startupper, professionisti, manager e studenti universitari interessati al tema delle risorse umane, del talento e dell’innovazione. Terreno di confronto sono state due competizioni specifiche lanciate da ManpowerGroup e TIM – partner dell’evento – rispettivamente sull’attrazione dei talenti da parte delle imprese e sull’apertura all’inclusività nello smartworking. Al team Galileo – composto da Daniela Abbondanza, Francesco Salvatore, Cristiano Scarsellato, Alessandro Terranegra, Giulia Trotta e Giuseppe Trovato – è andata la vittoria per la sfida lanciata da ManpowerGroup. Al centro del progetto, una piattaforma innovativa che – sfruttando un meccanismo di profilazione dei candidati e gamification da parte delle imprese – permette un incontro dinamico tra i due soggetti e la conseguente combinazione dei talenti in cerca di occupazione con le posizioni lavorative più coerenti con competenze, sia hard che soft, e desiderata espressi. Elisabetta Fermo (consulente di smart working), Simona Pucci (professionista nel settore marketing), Federica Resnati (professionista in ambito HR) ed Enrico Tarantino (startupper) – rappresentanti del team Colombo – sono stati, invece, i protagonisti della competizione lanciata da TIM. Il lavoro presentato ha visto la creazione di un nuovo processo per favorire – in un contesto di smart working – la totale inclusività nelle dinamiche aziendali, dove i dipendenti stessi diventano parte attiva identificando, proponendo ed implementando le soluzioni ideali attraverso un costante sviluppo delle competenze digitali.

“Abbiamo scelto l’Hackathon come modello di incontro con i giovani a testimonianza di come ManpowerGroup stia percorrendo la strada dell’innovazione a 360°. Un modo di lavorare spostato dai giovani che hanno espresso con punti di vista diversi le loro idee innovative su tematiche insolite per un hackathon, interpretando al meglio il concetto di lavoro per progetto e di creatività” afferma Stefano Scabbio, Presidente di HAI e Presidente per l’Europa Orientale e l’Area Mediterranea di ManpowerGroup. L’Hackathon ha, inoltre, rappresentato la giusta chiusura di questo primo semestre dell’anno in cui la Fondazione Human Age Institute ha sviluppato un importante scambio culturale intorno alla tematica del Talento. Da gennaio ad oggi, infatti, i mentor della fondazione stessa, molti giovani Talenti e aziende hanno animato i Talent Talk, momenti di confronto fattuale sull’importanza di valorizzare il Talento nella sua forma olistica, con l’obiettivo comune di diffonderne la cultura incoraggiando l’autoconsapevolezza di tutti noi che siamo protagonisti di un importante cambiamento del mercato del lavoro.”