Nell’attesa che passi, inventiamoci il futuro
È fin troppo facile in questo momento farsi prendere dallo sconforto. La situazione è brutta davvero. A causa della diffusione del Coronavirus, la salute pubblica è a rischio e noi dobbiamo assolutamente seguire quelle che sono le indicazioni che ci vengono fornite dal nostro Governo. Ma è dura, lo è per tutti ma in particolare per chi lavora, sotto diversi punti di vista.
Chi tiene ancora aperte le proprie attività, ha visto letteralmente crollare (eccetto alcune categorie) il proprio fatturato: la gente non gira (finalmente lo si è capito), ma questo comporta gravi problematiche per chi comunque deve far quadrare i conti a fine mese. La speranza è che arrivino presto provvedimenti tesi a garantire a tutti quella liquidità che può essere davvero fondamentale a superare questo terribile momento storico e soprattutto a resistere.
Ma è il dopo Coronavirus che deve far anche riflettere: tutti ci auguriamo che la diffusione di questo virus si interrompa e le nostre vite possano tornare a scorrere come qualche giorno fa (anche se per alcuni sembra già un’eternità). Ma come prepararci a tutto questo? L’ingegno deve accompagnarci in questo percorso verso la rinascita. L’invito è: inventiamoci il futuro, dobbiamo trovare la forza di guardare oltre…
Ecco perché tra una conference call, qualche mail, telefonate e messaggi, dobbiamo aguzzare la nostra mente e far fruttare il tempo in più che abbiamo certamente a disposizione per inventarci il modo di ripartire alla grande. Da una tragedia come quella che ci ha colpito, potremmo addirittura trarre qualche insegnamento. Ad esempio, il telelavoro o lo smartworking di cui prima si parlava solo come alternativa, in questi frangenti si sta dimostrando essenziale per continuare a mantenere attiva la produttività.
Nella mia precedente riflessione in cui speravo che questo 2020 potesse rappresentare un anno di svolta dal quale poter creare qualcosa di buono, parlavo di pensieri positivi e di intraprendenza. Forse sono proprio questi due tasselli, ancor di più oggi, che devono fornirci lo spunto per ripartire alla grande, quando questo maledetto virus deciderà di lasciarci liberi di vivere, ancora una volta.