Non è un mondo per fannulloni: ricominciamo!

Ricominciare non è mai facile, non lo è mai stato per nessuno. Ma è una necessità più o meno per tutti. Ogni giorno, se ci pensiamo bene, ricominciamo qualcosa. Ci alziamo dal letto, facciamo colazione, andiamo a lavorare e così via.

E difficilmente le giornate sono uguali tra loro. A mio giudizio solo chi non ha voglia di far nulla può annoiarsi: sono quelli che affermano di non provare emozioni nuove, di essere stufi della propria vita che in realtà dovrebbero avere il maggior desiderio di ricominciare. Eppure non è così. Sono coloro che non si accontentano mai a desiderare ardentemente ogni sera che giunga presto il mattino successivo per darsi una nuova opportunità. Di crescere, di migliorare, di progredire.

Gli altri stanno a guardare, spesso con lo sguardo perso nel vuoto, con la segreta speranza che le opportunità bussino alla propria porta. Ricominciare. L’arrivo di una nuova stagione ci offre un’opportunità pazzesca, ovvero quella di ripartire da zero, di annullare quanto fatto negli scorsi mesi e dare un nuovo input alla nostra vita, sia essa professionale o meno. Nuove promesse da fare a sé stessi e da mantenere a tutti i costi. Perché in fin dei conti la vita ci richiede proprio questo: rimetterci in gioco ogni giorno, anzi ogni singolo minuto che trascorriamo su questa terra. Questo dobbiamo imprimerlo come un mantra nella nostra testa e nel nostro cuore. Ricominciare. Per noi stessi, certamente, ma anche per chi ci sta intorno: per gli affetti, per chi ci stima e crede in noi. In un momento in cui mancano un po’ a tutti i punti di riferimento, noi persone in gamba possiamo divenire importanti nel nostro piccolo, nel nostro ambiente, nella nostra famiglia. Quello che non è facile è trovare le risorse mentali e siche per fare tutto questo in un momento storico ed in un Paese come questo, dove anche le cose più semplici diventano complicate. Ricominciare. È un nostro compito, un obbligo quasi. Dobbiamo muoverci per noi stessi, certamente, ma anche e soprattutto perché si sente la necessità di una svolta, in virtù di quanto detto poche righe fa. Questo non è un mondo per fannulloni, non lo è mai stato. Ma è il mondo di chi sa ingegnarsi, di chi non ha paura di mettersi in gioco, per chi vuole dare il proprio contributo al progresso. Probabilmente qualcuno obiet- terà a questa considerazione, eppure rimango della mia idea: ciò che ogni giorno realizziamo fornisce un contributo essenziale allo svolgimento del “sistema mondo”.

Abbiamo grandi responsabilità, verso noi stessi e verso gli altri. A me piace immaginare ogni mattina di avere di fronte una tela bianca ed un’infinità di colori a disposizione per creare il mio quadro perfetto, la mia giornata perfetta. Alle volte riesco meglio, altre un po’ meno, ma quel che conta è sapere di aver fatto del mio meglio per realizzare il mio personalissimo capolavoro. Ci provo, mi piace farlo, sento che devo farlo. Questo è il mio momento e non tornerà più.